Sono ormai diverse settimane che la Formula E si è messa in standby, sospendendo prima le singole gare, tra le quali l’E-Prix di Roma, in origine previsto per sabato 4 aprile, poi prendendo la decisione di fermare team e monoposto per due mesi, in attesa di capire come evolverà la pandemia da Coronavirus a livello globale.
Sul sito the-race.com, il giornalista inglese Sam Smith, in questo periodo di pausa forzata, si è speso per chiedere ai vari piloti impegnati nella serie quale fosse, per loro, il miglior circuito in queste sei stagioni, e mezzo, della serie a zero emissioni. Dalla prima gara, datata settembre 2014, 24 sono stati infatti i circuiti sui quali le monoposto elettriche hanno posato le loro ruote. Tante le capitali toccate, da Parigi a Berlino, passando per Londra e Buenos Aires, senza dimenticare Roma, in calendario dalla stagione 2017/18.
Alcuni di essi sono stati ricavati nel bel mezzo dei centri cittadini, come nella capitale francese, così come altri sono stati allestitii…in un aeroporto dismesso, come nel caso di Berlino e del vecchio aeroporto Tempelhof, reso celebre in periodo di guerra fredda. Sam Smith ha così chiesto a 10 piloti quale fosse il circuito migliore dei 24 visti fino ad oggi.
Al primo posto si è classificata Roma, con il suo circuito ricavato nella zona EUR. A convincere i piloti, il suo fascino, con l’architettura del periodo fascista ad alternarsi a un mix di curve interessanti, con entusiasmanti, specie dall’abitacolo, saliscendi, senza dimenticare il passaggio a pochi metri dall’obelisco intitolato a Guglielmo Marconi, opera dello scultore Arturo Dazzi (iniziato nel 1939, ne fu sospesa la costruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, per finirla solo nel 1951).
Sul podio, con il circuito di Roma, Punta del Este, in Uruguay, e Montreal, sul quale si corse l’ultimo appuntamento della stagione 2016/17, la terza, vinta poi dal brasiliano, ex-F1, Lucas di Grassi, in forze al team Audi Sport.
Ogni pilota ha espresso la sua TOP 5 (con un punteggio di 5-4-3-2-1) e, calcolando, la media, il circuito di Roma EUR si è aggiudicato il primo posto. Tra i più convinti sostenitori del tracciato romano c’è Sebastian Buemi, ex pilota Toro Rosso in F1 e tra i più vincenti nel WEC, dove lo svizzero, perfetto conoscitore della lingua italiana, corre per il team Toyota ed è reduce dalle due vittorie alla 24 Ore di Le Mans (2018 e 2019).
Buemi spiega perché ha messo Roma al primo posto: “La lunghezza del circuito è buona considerando che molto spesso gareggiamo in circuiti molto belli ma troppo corti per i miei gusti, come ad esempio a Parigi o Hong Kong. I saliscendi sul circuito romano sono poi un must e c’è anche spazio per sorpassare. Pur non essendo nel centro storico di Roma il circuito dell’EUR è stato ricavato sulle normali strade aperte al pubblico e ha tutte le caratteristiche, come dimostrato nelle edizioni precedenti, per offrire grande spettacolo”.
Non possiamo che trovarci d’accordo con Buemi, passaporto a parte, dopo che, proprio un anno fa, provammo il circuito di Roma EUR sul simulatore ufficiale di DS Techeetah, durante una visita al quartier generale poco distante da Parigi.
In attesa di capire se e come gli organizzatori della Formula E riusciranno a sistemare il calendario dell’attuale stagione, nel quale Roma potrebbe anche “risorgere” a nuova data nel corso del 2020 (l’evento è stato ufficialmente rimandato), un bell’attestato di stima da parte dei piloti, i veri eroi di questa disciplina.
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