Questo weekend Torino è stata protagonista di un tuffo nel passato con la 31° edizione di Automotoretrò, che ha visto la partecipazione di alcune Case automobilistiche tra cui Fiat Group Automobiles.
Per l’occasione la Casa torinese ha esposto alcune delle automobili dell’Avvocato Giovanni Agnelli, per celebrare il decennale della scomparsa di quest’ uomo che ha fatto la storia del marchio e d’Italia. Appartenenti alle Collezioni Storiche dei marchi Fiat e Lancia, sono esemplari unici che hanno saputo attirare l’attenzione di un pubblico esperto ed appassionato proveniente da tutt’Europa. La conferma del proprio interesse verso questo settore in continua crescita il Gruppo Fiat la da presentandosi alla rassegna torinese con due aree espositive – una per ciascun brand – capaci di esaltare la più autentica passione per l’automobilismo, di ieri e di oggi. Infatti, accanto agli esemplari storici Fiat e Lancia sfilano le novità di attuale produzione: è il modo migliore per ribadire con forza l’unicità dei singoli brand nel panorama mondiale.
Fiat
In particolare, sullo stand Fiat il pubblico ha potuto ammirare una Panda Rock Moretti del 1985 che venne utilizzata in Costa Azzurra. Si tratta di una vettura convertibile nata sulla base di una Panda 45 per mano dell’omonima carrozzeria torinese. Riflettori puntati anche su una serie speciale di Fiat 125 del 1968 con motore 1600 cc bialbero da 90 CV abbinato ad un cambio automatico. Realizzata appositamente per l’Avvocato Giovanni Agnelli, la vettura è caratterizzata dall’esclusiva carrozzeria blu metallizzato e dal raffinato interno in panno blu. Allo stesso modo è un pezzo unico la terza automobile in mostra: una Fiat Marea berlina del 2001 equipaggiata con motore 2,4 litri a benzina e cambio automatico. Le tre vetture storiche fanno da cornice alla 500L che si propone di unire l’iconicità dello stile 500 alla funzionalità del design Made in Fiat.
Lancia
Portabandiera del Marchio di Chivasso, hanno fatto bella mostra di sé tre prestigiose ammiraglie Lancia: una Thema ‘Limousine’ V6 del 1988 e una Kappa ‘Limousine’ del 1996, entrambe appartenute all’Avvocato Giovanni Agnelli, oltre all’affascinante Thema 8.32 II Serie del 1988 in dotazione alla Collezione Storica Lancia. Accanto a queste tre splendide berline di rappresentanza c’era la nuova Lancia Thema, attuale ambasciatrice del nuovo corso. Il filo conduttore è certamente la cura per i dettagli e l’eleganza delle linee, difficile però rimanere impassibili di fronte al ricordo di cos’abbiano rappresentato gli anni passati per questo brand. Che fine hanno fatto i giocattoli per adulti quali ad esempio la Lancia Delta Integrale e la Stratos? Giusto per citarne alcuni, perché la lista di “vecchie” glorie sarebbe davvero lunga. Tornando ad Automotoretrò e cercando di richiudere la vena nostalgica, la Thema ‘Limousine’ del 1988 ha un passo allungato di 30 centimetri per una lunghezza totale di 4890 mm, con terzo vetro laterale, ampio spazio per i sedili posteriori e specifici cerchi in lega da 15″. Tra i numerosi contenuti offerti di serie c’erano condizionatore automatico, impianto ABS, sospensioni irrobustite con taratura specifica, idroguida e alzacristalli anteriori e posteriori elettrici. La stessa classe si ritrova sulla Lancia Kappa ‘Limousine’ a passo lungo proposta con il 3 litri da 190 CV e caratterizzata da un terzo finestrino fisso laterale, posto fra le portiere anteriori e posteriori, oltre al tetto e i montanti rivestiti in vinile nero. Il lato “cattivo” di Lancia era invece rappresentato dalla Thema 8.32 con motore Ferrari a 8 cilindri (32 valvole) e dotata di un sistema di sospensioni a controllo elettronico, oltre ad uno spoiler posteriore a scomparsa a comando elettrico. Rispetto al modello di normale produzione, questa serie speciale si contraddistingue per un allestimento specifico che include calandra e cerchi in lega dal design Ferrari, plancia in pelle e radica, oltre a due poltrone posteriori sdoppiate a comando elettrico. Prodotta in due serie (1986/1988 e 1988/1992), la Lancia Thema 8.32 è stata realizzata in circa 4.300 unità.
Infine, come ciliegina sulla torta per strappare quella lacrimuccia fin qui trattenuta, sullo stand dell’Automobile Club Torino sono state esposte per la prima volta insieme due vetture rarissime: le Lancia ECV 1 ed ECV2 degli anni Ottanta. I due prototipi, progettati nel 1986 e nel 1987 per sostituire nei rally la Lancia Delta S4, non hanno mai corso poiché nel 1987 la Federazione Internazionale cambiò i regolamenti escludendo le vetture Gruppo B dai rally. In particolare, l’ECV2 del 1987 appartiene alla Collezione Lancia ed è l’unico esemplare esistente al mondo. Contraddistinta dalla classica livrea bianco perla con le inconfondibili linee Martini Racing e la scritta laterale ‘ECV – Experimental Composite Vehicle’, l’esclusivo prototipo rappresentava il massimo livello di tecnologia e potenza per una vettura da rally dell’epoca. Lo dimostrano l’impiego di materiali compositi, quali carbonio e Kevlar, e l’adozione di un propulsore BiTurbo di tipo Triflux dotato di testa a 4 cilindri con quattro valvole ciascuno incrociate tra loro e due turbine KKK. Dall’aspetto fortemente aggressivo, la Lancia ECV2 registrava prestazioni impressionanti: 930 kg di peso e 600 CV a 8000 giri/min che le permettono di accelerare da 0-200 km/h in 9” circa, con una pressione del turbo variabile da 1.8 a 2.2 bar.
Il Gruppo Fiat insomma, questa volta si è davvero impegnato. Se vedendo questi gioielli e ripensando al carico di storia che tutte queste vetture si portano dietro non vi siete commossi nemmeno un po’, vuol dire che siete del tutto insensibili.
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