Ha fatto il suo debutto nel settembre scorso, nella cornice della cosiddetta Superba, nonché sua omonima, la nuova Ferrari Portofino M. Evoluzione della entry level del cavallino, nel frattempo raggiunta dalla nuova Ferrari Roma, ora la Portofino M condivide con la “Roma” il V8 turbo la cui potenza ora è di 620 CV, contro i 600 CV della Portofino.
Un’auto importante per Ferrari, non fosse altro perché è stata la prima a nascere mentre in tutto il mondo incombeva la pandemia, stiamo parlando della prima metà del 2020. Simbolo di un’ideale ripartenza, la supercar emiliana con quella “M” che mette tanta curiosità (e che mancava dal 2002, con la 575 M) è ormai pronta a debuttare sui mercati globali con qualche cavallo in più ma anche, e soprattutto, un nuovo cambio automatico a otto rapporti e l’evoluzione del famoso manettino sul volante che per la prima volta su una Spider GT ospita la modalità “Race”. Un cavallino di razza a tutti gli effetti con il piacere della guida open air.
Il prezzo di nuova Ferrari Portofino M è di 206.150 euro, ossia poco più di 200.000 euro, qualche migliaio di euro in più rispetto alla Portofino da 600 CV, che partiva da poco più di 198.000 euro. Ora il listino prezzi della Ferrari Portofino M si equivale a tutti gli effetti a quello della Ferrari Roma, modello che condivide buona parte, se non tutta, la meccanica.
Il listino prezzi della Ferrari Portofino M posiziona quindi “l’auto della riscoperta”, gioco di parole che mai fu più azzeccato, quale vettura concorrenziale alla stessa Ferrari Roma. Si tratta di un confronto che non preoccupa la Casa del cavallino: abbiamo di fronte la coupé con il nuovo linguaggio stilistico contro la spider che si lega al passato, mantenendo un chiaro fil rouge con la Portofino, uno dei modelli più apprezzati dai clienti Ferrari.
Le dimensioni della Ferrari Portofino M sono più contenute rispetto alla Roma (). Stiamo parlando di una lunghezza di 4,59 metri (4,65 metri), di una larghezza di 1,93 metri (1,97 metri) e di un’altezza di 1,31 metri (1,30 metri), per un passo che le accomuna (2,67 metri). Gioco di sbalzi ma non solo: Se Ferrari Roma, per ammissione di colui che l’ha creata, Flavio Manzoni, vuole richiamare l’idea di oggetto scolpito dall’aria, la Ferrari Portofino M non segna il passo rispetto alla progenitrice ma va a migliorarne alcuni aspetti, confermando la caratteristica che, con la California prima e con la Portofino poi, ne ha decretato il successo: il tetto convertibile (si apre in 14 secondi) che la rende la Ferrari Spider “d’ingresso” per i clienti Ferrari, molti dei quali di conquista.
Proprio a causa dell’upgrade di prestazioni il Centro Stile Ferrari guidato dal designer sardo che abbiamo avuto l’onore e il piacere di intervistare è intervenuto principalmente sul frontale, donando il lato A di prese laterali più imponenti, così come compare un nuovo sfogo dell’aria all’altezza del passaruota. Non si discosta troppo la linea laterale, se non fosse per i nuovi cerchi da 20” diamantati, con un disegno che richiama idealmente la fiancata, ma è concludendo sul posteriore che troviamo un’altra sostanziosa differenza.
Grazie al nuovo scarico, infatti, è stato ridisegnato il volume grazie alla rimozione della scatola dei silenziatori, tanto da snellire il lato B a tutto vantaggio della coerenza estetica con il frontale, ora più aggressivo. Ridisegnato anche l’estrattore, che può essere opzionato in fibra di carbonio.
Se abbiamo potuto riscontrare varie differenze tra la Portofino che conoscevamo e la nuova Portofino M che stiamo imparando a conoscere, volgendo lo sguardo all’abitacolo ritroviamo invece un’unione d’insieme tra le due vetture. Rimane quindi la plancia su più livelli, mentre sul bridge sospeso è possibile richiamare i classici comandi per la marcia (D, N, R), il tutto assolutamente a portata di mano.
Confermato il touchscreen da 10,25” (con Apple CarPlay e Android Auto di serie) così come è stato confermato, a differenza di una Ferrari Roma votata totalmente al digitale, il contagiri analogico, a fianco del quale trovano nuovamente conferma i due display TFT: niente Dual Cockpit di Ferrari Roma, qui si torna a qualcosa di caro ai ferraristi. Proprio la Portofino M, insieme alla F8 Tributo e alla 812 Superfast, nonché GTS, potrebbero essere le ultime ad emozionare i loro possessori con quella lancetta che corre molto veloce verso la zona rossa (indicata a 10.000 giri/min).
Per il passeggero è sempre disponibile un display capacitivo da 7” (full HD e touch screen) grazie al quale quest’ultimo può, per esempio, modificare la musica o la fonte audio, così come interagire con la mappa del navigatore satellitare.
Sono stati infine rinnovati i sedili, realizzati con nuovi materiali come il magnesio. In questo senso è stata data attenzione sia al profilo dello schienale sia alle imbottiture a densità differenziata: comfort e sportività si uniscono sotto lo stesso tetto, a sottolineare la natura GT di questa sportiva. Nuova è anche la modalità di ventilazione e di riscaldamento della selleria (entrambi su tre livelli).
Come detto, si tratta dello stesso V8 3.8 turbo della Ferrari Roma e soprattutto del propulsore più volte vincitore, quattro per l’esattezza, del premio “International Engine of the Year”. In grado di erogare 620 CV a 7.500 giri/min, questo motore è stato rivisto in alcune sue parti fondamentali come l’albero a camme e la turbina, che aumenta il suo regime massimo di rotazione a 5.000 giri/min. Introdotto anche un nuovo filtro antiparticolato GPF sullo scarico così da rispettare le nuove norme sulle emissioni Euro 6D.
Rispetto alla precedente trasmissione a sette velocità, Portofino eredita da Roma ma anche dalla SF90 Stradale il nuovo cambio a otto rapporti con sistema “Variable Boost Management”, termine tecnico dietro il quale si nasconde la capacità di adattare la coppia erogata in funzione della marcia innestata.
Si raggiungono così i 760 Nm in settima e ottava, così da offrire rapporti più lunghi e in grado di offrire minori consumi e minori emissioni, oltre a una guida più fluida in città. Per il rovescio della medaglia, con i rapporti più bassi abbiamo curve di coppia proporzionalmente crescenti. La Portofino M è inoltre dotata di un nuovo sistema Start&Stop che rende più fluida la guida in città.
Non ultime, prima di sederci a bordo e dirvi come va la nuova Ferrari Portofino M, le sue prestazioni: accelera da 0 a 100 km/h in 3,45 secondi mentre servono 9,8 secondi per toccare i 200 km/h. La velocità massima, invece, supera i 320 km/h.
Come tutte le Ferrari, lo sterzo è un capolavoro. Il volante rimane molto leggero ma è di una precisione chirurgica. Il risultato è un inserimento in curva ottimale nonostante il peso sull’anteriore dato dalla presenza del motore.
Il sottosterzo è ridotto al minimo in modo che la guida rimanga sincera e divertente, da vera Ferrari. Però parliamo pur sempre di una Granturismo e questo lo si capisce principalmente dall’assetto che risulta confortevole, adatto alla guida di tutti i giorni. Anche se in Race la musica cambia. E a proposito di musica, l’avvento dei motori turbo e i nuovi filtri che aiutano a ridurre le emissioni di C02 hanno reso la vita difficile ai progettisti di Maranello che, però hanno comunque svolto un buon lavoro sul sound.
Modalità Race: una novità per accontentare i clienti che già lo conoscono su modelli precedenti della Ferrari (mid-engine, tipo 488 o 458) o per gli stessi clienti “repeater”, già possessori di una Portofino o di una California, che hanno espresso il desiderio di una modalità di guida del tutto simile a quella proposta sui modelli superiori.
La distribuzione dei pesi non è cambiata rispetto alla Portofino nonostante le novità introdotte a livello meccanico (46 ant. 54 post.).
La Portofino M resta un’ottima scelta in grado di soddisfare un gran numero di clienti, una vettura gestibile e godibile nella vita di tutti i giorni con il vantaggio di potersi gustare anche la guida en plein air. Le performance non mancano, si stratta di una vettura del Cavallino, ma se state cercando le emozioni forti dovrete guardare ad altre vetture della gamma Ferrari, la alternative non mancano di certo.
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