Ironia, satira, provocazioni, proteste, ma anche tanta preoccupazione. Queste sono le sensazioni e le azioni che stanno accompagnando il weekend motoristico nel quale si disputerà il GP di Las Vegas in F1. Tra meme, foto con pneumatici chiodati, temperature vicine allo zero e tombini volanti, le polemiche e le preoccupazioni si stanno facendo sempre più fitte nel Circus.
La Formula 1 è nell’occhio del ciclone per quanto sta accadendo sul circuito cittadino di Las Vegas, dove l’incolumità dei piloti sembra essere sempre più a rischio. Alla luce degli avvenimenti e dei rischi che si stanno profilando nel weekend statunitense, molti si interrogano sulla fattibilità della gara e, inevitabilmente, puntano minacciosamente il dito contro la FIA e gli organizzatori. Scopriamo meglio cosa sta accadendo nella “fabulous” Las Vegas, in Nevada.
Andava disputato per forza il GP di Las Vegas nel mondiale di Formula 1? Se guardiamo l’aspetto mediatico ed economico la risposta è una sola: sì. Ma se solo tutti riuscissimo ad ampliare la visione su tutte le avversità e le complicanze che si stanno manifestando, allora qualche dubbio, legittimo, sorge inesorabilmente. Tra temperature troppo basse per correre, tombini sull’asfalto, polemiche e complicanze, il weekend motoristico di F1 parte male, anzi, parte malissimo.
Gli scettici sono tanti e, stavolta, sembrano aver davvero ragione, in quanto è la pista a rafforzare la loro posizione poiché questa mattina si è tenuta la prima sessione di prove libere, la quale è stata interrotta quasi immediatamente. Sono trascorsi solo 12 minuti quando i commissari hanno deciso di sventolare la bandiera rossa che ha posto fine al turno di lavoro. La causa è attribuibile al tombino che ha danneggiato la vettura di Esteban Ocon e sfondato l’intero retrotreno di quella di Carlos Sainz.
In uno sport motoristico nel quale i piloti sono in continua lotta col pericolo, non ci si può mettere a innalzare la soglia di quest’ultimo con problematiche che la FIA e gli organizzatori avrebbero dovuto risolvere ben prima di questo weekend. Tutti sono insoddisfatti e preoccupati, o meglio, quasi tutti. A difendere l’operato dell’organizzazione è stato finora il solo Toto Wolff, che si è esposto pubblicamente rispondendo a muso duro a chi contestava la scelta della Strip di Las Vegas come location per un Gran Premio di Formula 1.
Molti quindi hanno criticato quanto fatto finora, mossi da un senso di sicurezza anteposto al denaro, quest’ultimo da sempre il vero “carburante” della F1. Che riflettano i “piani alti” dove va trovata non solo una soluzione per l’immediato, ma anche per il futuro, magari rivedendo almeno il calendario mettendo la tappa di Las Vegas in un periodo dell’anno più caldo, non sarà tanto, ma sarà pur sempre qualcosa…
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