Primo Contatto

DS 3 Crossback 2019 | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 5 minuti

Mentre la nuova DS 3 Crossback 2019 si appresta a fare il suo debutto nelle concessionarie (due i porte aperte: 18-19 e 25-26 maggio) noi siamo andati a Roma per provare finalmente con mano il nuovo crossover francese che ha fatto il suo debutto, e non poteva essere altrimenti, al Salone di Parigi 2018. La capitale transalpina è stata la grande ispirazione per la creazione di questo nuovo modello, dove si è partiti realmente da un foglio bianco per la sua realizzazione.

Chi ha presente la DS 3, o l’ha posseduta, dovrà ricredersi: la Crossback si propone come auto dalle mire elevate (le sue concorrenti sono Audi Q2 e Mini Countryman, ma ne arriveranno altre) e per puntare in alto punta tutto sullo stile, fuori e dentro, senza contare che sarà anche la prima DS ad arrivare sul mercato in versione completamente elettrica.

Vediamo come va in questo primo contatto il nuovo B-SUV francese.

Design: a me gli occhi, ma si vede sempre bene?

I DS Matrix LED Vision sono in optional ma cambiano volto alla vettura

L’auto, vista da fuori, sembra più grande. Il muso è dominato dall’ampia calandra esagonale mentre le luci a LED diurne, che corrono ai lati del muso, in senso verticale, sono di serie. Non sono invece di serie gli ottimi Matrix LED Vision, una vera chicca tecnologica (fino a 1.600 euro) che permette, oltre a un ottimo effetto estetico, di migliorare il raggio luminoso della vettura, specialmente di notte. 3 LED anabbaglianti rimangono sempre accese mentre le 15 unità LED indipendenti una dall’altra regolano la loro luminosità in base alla presenza di altre vetture sull’altra carreggiata.

Se davanti la DS 3 Crossback si fa certo notare, è rimasto qualcosa della vecchia DS 3, l’avete riconosciuta? La tipica pinna da squalo, sul montante centrale, è stata mantenuta anche se con una forma leggermente diversa. Al suo interno è ricavata una cassa dell’impianto audio (si può scegliere anche l’ottimo Focal) ma questo fa sì che la linea di cintura vada rastremandosi verso il posteriore, riducendo la superficie vetrata. Anche il lunotto soffre e con lui la visibilità posteriore. Vero è che ci sono sensori di parcheggio (di serie) e la telecamera posteriore (500 euro).

L’auto è lunga 4,12 metri, larga 1,79 e alta 1,53 metri. Di serie si parte con i cerchi da 17”, sempre in lega, mentre i 18” possono essere in opzione o montati sugli allestimenti più alti. La scelta è tra le tre proposte da 17” e le sei da 18”. I bei “Monza”, ad esempio, costano da 850 euro a 1.050 euro in base all’allestimento ma sono di serie sulla “La Première”.

Nove sono le vernici proposte e tre i colori del tetto abbinabili: ne risultano 24 scelte. Altro particolare cui va un plauso per aver osato, e che stuzzicherà sicuramente i gusti di molti, sono le maniglie a scomparsa. Con la chiave in tasca (Keyless Access & Start), il veicolo riconosce l’avvinarsi del proprietario ed estende tutte e quattro le maniglie, che si richiudono poi da sole quando l’auto parte o ci si allontana. Sulle prime, attenti alle dita, parlo per esperienza personale, ma è innegabile il tentativo di creare qualcosa di diverso, e in DS ci sono riusciti bene.

Interni: ai materiali di alta qualità viene unita la tecnologia

Saliti a bordo della DS 3 Crossback, la prima impressione risalente a qualche mese, quando la vedemmo esposta staticamente a Milano, si conferma anche oggi che l’abbiamo guidata. L’abitacolo è un gran bell’abitacolo specie guardando all’abusata “qualità percepita”, ed è ricco di spunti inediti in termini di look e contenuti. Vero è che tanta Alcantara, tanta pelle, te la aspetti su un segmento ben più superiore, ma è proprio qui che DS 3 Crossback 2019 vuole puntare: offrire contenuti di livello, dichiaratamente premium, in un segmento basso, così da rappresentare un’alternativa al SUV di Casa DS, la DS 7.

Grande attenzione alla qualità dei materiali, con diverse fantasie disponibili

L’abitacolo è d’altronde lo specchio del percorso stilistico, tipicamente francese, come poteva essere altrimenti, intrapreso dal Marchio dopo la sua separazione ufficiale da Citroen. Piace molto il quadro strumenti digitale con schermo TFT da 7”, di forma circolare, e in grado di riprodurre il percorso di navigazione o tutte quelle informazioni istantanee quali consumi, autonomia (sarà così anche per l’elettrica) ecc. Tutto al posto giusto insomma, come l’head-up display per chi ha voglia di spendere qualcosa in più, per la precisione 400 euro su tutti gli allestimenti esclusa “La Première” per il lancio, dove è praticamente tutto di serie.

Continuano a suonare strani gli alzacristalli sul tunnel centrale, per mantenere un feeling con altri modelli della Casa (DS 5 ad esempio), mentre al tatto le pelli (prevalentemente Nappa) e i tessuti che vanno ad animare le diverse fantasie (Bastille, Performance Line, Rivoli e Opera) restituiscono un feeling davvero gradevole, anche per gli occhi a dirla tutta. L’alta moda parigina si democratizza sulla DS 3 Crossback. Unico neo, può risultare quasi eccessiva, almeno per chi è semplice di natura.

Al centro della plancia figura lo schermo rettangolare (10,3 pollici) del sistema di infotainment mentre non mancano i tasti fisici, compreso quello dell’avviamento ricavato in basso, davanti al cambio. Presenti Apple CarPlay e Android Auto, mentre la piastra wireless per la ricarica del telefono si paga 100 euro su alcuni allestimenti. Per quanto riguarda la capacità del bagagliaio, siamo su un buon 350 litri, che diventano 1.050 a divanetto completamente disteso. In 4,12 metri di lunghezza, tutto sommato, un buon risultato.

Motorizzazioni: benzina, Diesel poi l’elettrica

Ragionata e razionale l’offerta motoristica del nuovo B-SUV francese. Disponibili al lancio motorizzazioni Diesel e benzina, con previsioni di vendita che virano più verso la seconda alimentazione. A contrapporsi ai due turbodiesel 1.5 BlueHDi (100 CV con manuale  a sei rapporti, 130 CV con EAT8), DS schiera la tripletta di tre cilindri 1.2 PureTech: si parte con l’unità da 100 CV, con cambio manauale, che rappresenta l’ingresso al mondo DS, per passare ai più prestanti, e, come abbiamo visto, divertenti, 1.2 da 130 e 155 CV, entrambi con l’EAT8 montato sul tunnel centrale.

La versione E-Tense arriverà a fine anno

Chi ha voglia di elettrico dovrà ancora pazientare: la versione E-Tense di DS 3 Crossback verrà consegnata alla fine anno ma è già ordinabile e proporrà interessanti formule finanziarie con Free2Move. Avrà 136 CV, circa 300 km di autonomia (WLTP) e la sua batteria da 50 kWh potrà essere ricaricata in circa mezz’ora da una colonnina ad alto voltaggio.

Alla guida della nuova DS 3 Crossback 2019: il tre cilindri da 130 CV è il motore giusto per lei

La nuova DS 3 Crossback è la prima a portare al debutto la piattaforma modulare CMP, la stessa sulla quale nasce la nuova Peugeot 208. Per entrambe, la modularità permetterà il posizionamento sia di motori termici tradizionali sia di motori elettrici e relativo pacco batterie. In ottica di contenimento dei costi, per Groupe PSA e per i clienti, un colpo da maestro.

Una piattaforma che potremmo quasi definire intelligente ma che garantisce, altresì, buone doti di guidabilità, pur essendo la DS 3 Crossback, nel pieno della tradizione delle DS che furono, un’auto comfortevole e soggetta a qualche rollio e beccheggio di troppo. A convincere, ma ce lo aspettavamo, è invece il piccolo ma brioso tre cilindri 1.2 PureTech da 130 CV, già premiato come Engine of The Year per diversi anni consecutivi.

Sembra sposarsi alla perfezione con le velleità sportive della vettura, senza esagerare, e offre una ripresa e un’erogazione davvero gradevole. Abbinato al solo cambio automatico a otto rapporti, si dimostra inoltre la scelta più appropriata nel traffico cittadino e offre una velocità massima che sfiora i 200 km/h. Offre un buon compromesso tra divertimento e consumi, nell’ordine dei 6 l/100 km in media (nella nostra prova di redazione lo testeremo più a fondo).

La curiosità ci ha spinto a toccare con mano le doti del fratello più potente, lo stesso 1.2 turbo portato a 155 CV: c’è da dire che offre più sportività (accelera da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi) e si rivolge a una clientela più giovane, desiderosa di una versione, come la Performance Line, che già dal nome si presenta da sola. Da segnalare qualche fruscio di troppo a velocità autostradali mentre è molto buona la dotazione di sistemi di assistenza alla guida: la frenata d’emergenza è di serie mentre il DS Drive Assist, con sistemi di guida autonoma di livello 2, si paga a parte.

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Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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