Carlos Ghosn, a differenza di quanto comunicato qualche settimana fa, quando sembrava segnato il suo destino, rimarrà in realtà presidente e amministratore delegato di Renault. A confermare quanto scritto una comunicazione ufficiale della Casa francese che si è riunito ieri sotto il coordinamento di Philippe Lagayette.
In estrema sintesi, dopo gli accurati controlli, sembrano non essere emerse irregolarità nei compensi come precedentemente affermato o, quanto meno, emerso sul momento. Ghosn, in ogni caso, ha affrontato diversi giorni di carcere secondo la legislazione vigente in Giappone, dopo l’indagine interna che ha portato al clamoroso arresto.
Di seguito il comunicato ufficiale della Casa della Losanga:
Il Consiglio di Amministrazione si è riunito sotto la Presidenza di Philippe Lagayette, Amministratore referente, e ha discusso in seduta ordinaria l’ordine del giorno.
In questa occasione, Claude Baland, Senior Advisor Etica e Compliance, ed Eric Le Grand, Direttore Etica e Compliance, hanno presentato al Consiglio di Amministrazione del Gruppo Renault lo stato di avanzamento dei lavori di verifica degli elementi di retribuzione del CEO di Renault con riferimento al periodo 2015-2018 di cui erano stati incaricati in data 23 novembre 2018. Sono giunti in via preliminare alla conclusione che gli elementi di retribuzione del CEO di Renault e le condizioni in cui sono stati approvati sono conformi alle disposizioni di legge e alle raccomandazioni dell’AFEP-MEDEF.
Il Consiglio di Amministrazione di Renault è stato altresì messo al corrente dagli avvocati di Renault della presentazione che è stata loro fatta dagli avvocati di Nissan sull’inchiesta che hanno portato avanti in Nissan.
Il Consiglio di Amministrazione ha chiesto agli avvocati di Renault di proseguire l’opera di revisione e di analizzare le informazioni fornite, in collaborazione con gli avvocati di Nissan, per poter rifare a breve il punto della situazione.
Il Consiglio di Amministrazione ha peraltro notato che, al momento, non dispone di informazioni basate sugli elementi di difesa di Carlos Ghosn.
Considerati questi elementi, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di mantenere invariato l’attuale dispositivo di governance deliberato dal Consiglio del 20 novembre 2018.
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