L’energia solare, da quando esiste, attira utenti e produttori con la promessa di essere infinita, inesauribile e pulita. Apparentemente, una manna dal cielo che dovrebbe risolvere tantissimi problemi legati alla sostenibilità energetica.
In effetti anche nel settore automotive sono in via di sviluppo soluzioni che impiegano pannelli solari. L’esempio più eclatante sono i prototipi di auto a pannelli fotovoltaici, il cui impiego in larga scala, però, è ancora un’utopia per questioni tecnologiche, spaziali, ambientali ed economiche.
Questo ci suggerisce che ancora non abbiamo gli strumenti e le conoscenze per sfruttare adeguatamente l’energia solare. Ciò, almeno, per tecnologie fruibili da tutti e che quindi diano un contributo significativo all’abbattimento delle emissioni.
Lo stesso discorso può valere per le colonnine di ricarica a energia solare, ma con qualche eccezione. Vediamo meglio.
Le colonnine di ricarica fotovoltaica combinano l’energia solare con la tecnologia di ricarica per veicoli elettrici. Queste colonnine possono essere autonome o collegate alla rete elettrica tradizionale, immagazzinando energia in batterie per garantire un servizio costante, anche in condizioni di scarsa luminosità.
Ottimi presupposti, che oltre a far risparmiare energia elettrica da fonti non rinnovabili permettono pure di arginare la criticità maggiore dell’energia solare: la mancanza di luce.
Ma allora quali sono le criticità?
Prima di tutto, come spesso accade, è una questione economica. Il costo di installazione di una colonnina di ricarica tradizionale (livello 2) varia tra 1.500 e 5.000 euro. Questo dipende dalla potenza e dalla complessità dell’installazione. Se consideriamo anche i costi di messa in opera e cablaggio, l’investimento totale può raggiungere i 10.000 euro.
Le colonnine fotovoltaiche invece possono partire da circa 5.000 euro e salire fino a 15.000 o 20.000 euro. Anche qui, a seconda delle dimensioni dell’impianto solare e dell’eventuale sistema di accumulo. Se parliamo di soluzioni di ricarica rapida e impianti più avanzati, i costi possono salire ulteriormente.
Quindi le colonnine di ricarica a energia solare costano tra il doppio e il triplo, specialmente se si vogliono efficienti.
E, per finire, come dimenticare delle condizioni di luce e degli spazi necessari? Stiamo parlando dei due limiti che, finché non saranno arginati con l’evoluzione tecnologica, rendono insostenibile l’adozione in larga scala di punti di raccolta di energia solare.
I pannelli fotovoltaici oggi non sono abbastanza efficienti rispetto alla loro grandezza. In altre parole, per fornire l’energia necessaria al fabbisogno collettivo (che giustificherebbe un’adozione di massa) non c’è abbastanza spazio utilizzabile.
Questo non significa che i pannelli fotovoltaici non funzionano o che non sono adatti alle stazioni di ricarica per auto elettriche. Significa che possono essere adottate in pochi luoghi, dove possono essere utilizzati spazi congrui e dove ci siano le condizioni di luce adatte.
Condizioni di luce che variano sensibilmente durante le stagioni e a diverse latitudini, rendendo un backup tradizionale vitale.
Quindi finché i pannelli fotovoltaici non saranno più piccoli ed efficienti, e in grado di accumulare scorte sufficienti pur fornendo altra energia al bisogno, l’adozione in larga scala di colonnine di ricarica a energia solare rimane ancora una soluzione insostenibile.
E questo nonostante, sulla carta, sia una tecnologia più sostenibile.
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