Che Citroen stia cambiando, ce ne siamo accorti già da tempo. Dopo un periodo opaco, la geniale Casa di André Citroen ha iniziato un nuovo corso, che la nuova Citroen Oli porta al livello successivo. Dal lancio della poco capita C4 Cactus nel 2013, la Casa del Double Chevron ha imboccato un’importante inversione di rotta. Ritornato lo stile originale e divisivo, Citroen ha puntato su originalità e comfort, i suoi due cavalli di battaglia che l’hanno resa grande. A tutto questo, però, Citroen ha aggiunto un terzo ingrediente: la leggerezza. Tutte le nuove Citroen, soprattutto le più compatte, sono leggere e agili, dalla rivoluzionaria Ami alla vendutissima C3, dalla Citroen C4 X che abbiamo provato poche settimane fa alla protagonista di oggi, Citroen Oli.
Alla presentazione italiana di questa concept particolarissima e della nuova direzione del brand Citroen andata in scena all’Allianz Cloud di Milano, il marchio francese del Gruppo Stellantis dichiara senza paura il suo nuovo corso. Citroen Oli non porta al debutto solo il nuovo logo, rosso e a metà tra gli albori della Casa e il futuro, ma anche la visione dell’auto dei prossimi decenni di Citroen. Come dichiarato dal CEO di Citroen, Vincent Cobee, e dal Direttore Marketing Laurent Barria (presente insieme al Country Manager di Citroen Italia, Marco Antonini, e al Marketing Manager di Citroen Italia, Alessandro Musumeci), infatti, il Double Chevron non inseguirà più la moda dei SUV onnipresenti. I punti saldi delle Citroen del futuro saranno invece leggerezza, efficienza e riciclo, proprio come Citroen Oli, l’auto che “è abbastanza”.
In che senso? Scopriamolo insieme nell’anteprima italiana di Citroen Oli. C’è stato però anche spazio per un’inedita novità. La Casa francese ha infatti presentato la versione di serie della Citroen Ami Buggy, presentata in forma prototipale lo scorso aprile e pronta ad arrivare in serie limitata sul mercato europeo e italiano.
A guardarla senza porre troppa attenzione, Citroen Oli sembrerebbe il classico concept estremo, fato per stupire e per dimostrare il futuro della Casa. In realtà, invece, questo inedito B-SUV porta enormi novità tecniche oltre che estetiche, sia dentro che fuori. Realizzata da un foglio bianco, Citroen Oli è il primo modello a sfoggiare il nuovo logo Citroen: rosso, ovale e con uno stile sia moderno che retrò. Ma Oli è più di un nuovo logo. Lo stile è senza dubbio originale, destinato a dividere fin dal primo sguardo. Stranissima ed estremamente originale, lo stile di Citroen Oli difficilmente arriverà su strada così come lo vediamo.
Le linee squadrate, i fari rettangolari e la linea così particolare dei finestrini, però, potrebbero arrivare anche su un veicolo di serie. Il look così particolare di Citroen Oli poi richiama da vicino la sorellina Ami. A lei si ispira anche per soluzioni estetiche “strane”, che però risparmiano peso e costi di produzione, come i cerchi quasi carenati e il parabrezza verticale. Superato lo stile così divisivo, però, Citroen Oli comincia a dimostrare un approccio totalmente diverso. Il parabrezza verticale è stato studiato per ridurre il calore che entra nell’abitacolo nelle calde giornate estive. In questo modo, Oli limita naturalmente la necessità di utilizzare il climatizzatore. In più, i più attenti avranno notato soluzioni per carrozzeria e componentistica ripreso proprio da Ami. Il paraurti anteriore è infatti identico a quello posteriore, così come i quattro passaruota e le portiere, leggerissime e ridotte nella loro complessità.
Tutto questo riduce i costi di produzione, il peso e la complessità dell’auto, che diventa così più facile ed economica da riparare. La longevità dell’auto è un vero punto cardine del progetto Oli, che punta a migliorare naturalmente l’impatto ambientale di ogni esemplare facendolo durare sensibilmente di più. I pannelli della carrozzeria sono poi sostituibili facilmente, consentendo di cambiare colore alla vettura semplicemente. Oltre ai pannelli sostituibili, però, Citroen Oli porta un’inedita soluzione per cofano e tetto. Al posto di usare l’alluminio, costoso in fase di produzione e di riparazione, Citroen ha pensato al cartone pressato e rinforzato con fibre di vetro. Secondo Citroen, questo materiale è una soluzione riciclata, riciclabile, leggera e addirittura più resistente dell’acciaio.
L’influenza di Ami si ritrova anche negli interni di Citroen Oli, incredibilmente semplici, razionali e concreti. I sedili, ad esempio, sono realizzati in sole tre parti, con lo schienale realizzato in polimeri riciclati, che riducono il peso di un singolo sedile da 20/30 kg a una manciata di chilogrammi. All’interno, poi, non troviamo schermi enormi e impianti audio potentissimi. A fare da infotainment è il nostro cellulare, che si inserisce all’interno di un alloggiamento al centro della plancia e comunica senza fili con l’auto. L’impianto stereo? Due semplici casse Bluetooth removibili, più leggere e poliedriche.
Ma perché Citroen Oli è così originale? Le motivazioni sono tanto banali quanto illuminanti. Il look così di rottura è ovviamente un segno del nuovo corso Citroen, che torna ad essere controcorrente, audace. L’audacia, però, non è gratuita e atta a coprire una tecnica “banale”, ma anzi è funzionale per creare un’auto che sfida le contraddizioni del periodo storico in cui viviamo. Oggi, le auto che vanno per la maggiore sono i SUV, auto intrinsecamente più pesanti e meno aerodinamiche delle auto tradizionali. Più sono pesanti e poco aerodinamiche, maggiore è la necessità di motori potenti, e per ottenere un’autonomia adeguata bisogna scegliere batterie di grandi dimensioni.
Ma più le batterie sono grandi, più si alza il peso, e maggiore dev’essere la potenza, che necessita di una batteria più grande… e così via, per un circolo vizioso tanto insensato quanto controproducente. Secondo l’Head of Marketing di Citroen, Laurent Barria, “siamo entrati in un circolo vizioso pericoloso e lontanissimo da ciò di cui c’è bisogno.”. La rivoluzione che vuole portare in campo Citroen Oli è quello di essere abbastanza. Secondo Barria, infatti, l’imposizione della produzione dal 2035 di automobili esclusivamente elettriche (perché, lo ricordiamo, è un’imposizione tanto per noi consumatori che per le Case: per Barria l’auto elettrica “non è la soluzione definitiva”, come per tantissimi addetti ai lavori…) impone un cambio radicale dell’automobile. L’auto deve necessariamente cambiare ed evolversi, per diventare una risposta reale alla mobilità sostenibile per il futuro.
Materiali riciclati e parti intercambiabili abbassano l’inquinamento generato per la produzione e il peso, che su Citroen Oli è il vero fulcro del progetto. Citroen Oli pesa infatti solo 1.000 kg, oltre mezza tonnellata meno delle B-SUV elettriche concorrenti. Il motore elettrico, apparentemente da quello della e-C4 da 100 kW (136 CV), è alimentato da una batteria molto compatta, da 40 kWh. Grazie al suo peso ridotto, al limitatore di velocità massima posto a soli 110 km/h (la velocità perfetta, secondo Citroen, per le lunghe percorrenze) e all’attenzione aerodinamica, Citroen Oli ha consumi eccellenti. Secondo il Double Chevron, Citroen Oli percorre 100 km utilizzando solo 10 kWh. Dati alla mano, si tratta di un consumo di almeno il 70/80% inferiore alle rivali dirette.
Questo permette al progetto rivoluzionario di Citroen di ottenere percorrenze ottime. L’autonomia di Citroen Oli è di 400 km. La batteria compatta permette poi di avere ricariche molto veloci, capace di passare dal 20 all’80% in 23 minuti. Sono tutte caratteristiche ottime, per un’auto che massimizza il suo tempo di utilizzo, e appare semplicemente come “abbastanza”. In un mondo di auto sempre più complesse e pensate per offrire percorrenze chilometriche superiori ai 500 km ma con pesi che superano le 2 tonnellate, essere abbastanza è diventato un obiettivo difficilissimo, ma fondamentale da raggiungere. Ultimo ma non meno importante aspetto di Citroen Oli è il prezzo. Oli non arriverà mai in produzione: è solamente un laboratorio di idee, un contenitore di innovazioni che, però, potremmo vedere in massa su una nuova auto della Casa francese.
Citroen ha un obiettivo economico per la sua Oli: presidiare la fascia tra i 25.000 e i 30.000 euro, oggi totalmente priva di auto elettriche per la famiglia. Escludendo infatti le auto cinesi estremamente compatte, alle quali Citroen “non è interessata”, e le ultra-cittadine come Ami, per un’auto elettrica completa per la famiglia servono almeno 30/32.000 euro. Citroen Oli punta, con le sue innovazioni, ad abbassare questa cifra d’ingresso, proponendosi come piccola rivoluzione nascosta dietro uno stile divisivo e originale. “Citroen Oli rappresenta il nostro punto di partenza verso una mobilità elettrica ottimista e funzionale“, ha dichiarato Laurent Barria. “Una mobilità che va incontro alle esigenze dei consumatori, sempre più sensibili ai problemi dell’inquinamento e alla ricerca di veicoli affidabili, sia dal punto di vista economico che ambientale.
Se pensate che Oli sia troppo assurda e rivoluzionaria per arrivare sul mercato, Citroen ci ha abituato a stupire negli ultimi anni. Nel 2019, infatti, la concept car Ami One aveva stupito il mercato proponendo una mobilità cittadina che ritornava alle origini dell’automobile, con il minimo indispensabile a bordo e uno stile totalmente funzionale. Nel 2020, questa visione è stata trasformata in realtà dalla Citroen Ami di serie: economica, strana, controcorrente, funzionale.
Criticata aspramente per la sua forma e la sua spartanità, in molti avrebbero scommesso in un flop assoluto. Dopo il lancio in diversi mercati europei nel 2021, oggi Citroen Ami ha superato le 30.000 unità prodotte. In Italia, invece, dall’apertura dei preordini nell’aprile 2020 sono stati superati i 10.000 ordini. Ami è diventata leader nel mercato dei quadricicli, elettrici e non, per un successo che ha sorpreso la stessa Citroen. Il Double Chevron ha dimostrato di nuovo quel coraggio per cui è famosa da decenni. Oli potrebbe essere la nuova “follia ragionata” della Casa francese. Per celebrare il successo della piccola Ami, Citroen ha deciso di osare ancora. Dopo l’apprezzamento da parte di stampa e clienti per la concept car Ami Buggy vista l’aprile scorso, Citroen ha deciso di lanciare la sua versione di serie. Nel corso del 2023, Citroen produrrà 1.000 Ami Buggy, per una versione imitata davvero speciale.
Priva di portiere, sostituite da semplici tubi a U, e dotata di cerchi in lamiera con gomme pensate per l’offroad, Citroen Ami Buggy arriverà in diverse unità anche in Italia, da acquistare sempre attraverso l’e-commerce Citroen dedicato ad Ami. A convincere Citroen a lanciare sul mercato europeo la Ami Buggy è stato il successo delle 50 unità proposte sul mercato francese la scorsa estate. Tutti gli esemplari dell’edizione ultra-limitata è infatti andata sold out in soli 18 minuti. Il prezzo di Citroen Ami Buggy? L’anno scorso, il prezzo di Citroen Ami Buggy per il mercato francese era di 9.700 euro, e non ci aspettiamo grandi differenze.
Con queste due inedite vetture, Citroen Oli e Ami Buggy, la Casa del Double Chevron dichiara il suo futuro. Citroen non vuole più essere “una delle tante”, ma bensì tornare a innovare, rivoluzionare, inventare come ha fatto tante volte nella sua storia. Per ogni rivoluzione tecnologica, c’è sempre un’azienda che, con originalità e fantasia, diventa il simbolo di un nuovo corso. Citroen spera di essere quel qualcuno, capace di cambiare i paradigmi saldi di oggi, per proiettare il mondo dell’auto verso un futuro più sostenibile, ma non ottusamente fermo sulle sue posizioni. Ci riuscirà? L’originalità e l’inventiva non manca di certo: starà al tempo dare le risposte che cerchiamo.
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