Uno degli obiettivi primari del governo Meloni è trovare una Casa auto cinese che crei una fabbrica in Italia, a beneficio dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto (imprese settore della componentistica): adesso, stando alla Reuters, l’esecutivo sarebbe impegnato in trattative con Dongfeng per uno stabilimento nel Belpaese.
Un sito che il colosso orientale userebbe come trampolino per tutta l’Europa. Se dalle parole si passerà ai fatti, lo Stato italiano potrebbe avere una partecipazione pubblica di minoranza. Qualche indizio che la cosa vada in porto? Ad aprile, il ministro delle Imprese Adolfo Urso aveva indicato Dongfeng tra le aziende automobilistiche con cui erano in corso colloqui. Mentre la responsabile delle attività europee, Qian Xie, aveva accennato all’eventualità di costruire uno stabilimento con una capacità annua di 100 mila veicoli (cui era seguita un’anomala smentita dal Paese del Dragone).
Con sede a Wuhan, creata nel 1969, Dongfeng è tra le prime quattro aziende produttrici cinesi, con Chang’an, FAW, e SAIC (MG). Sforna auto e mezzi veicoli commerciali, collaborando in joint venture con società straniere come Honda, Renault e Stellantis. A fine 2023, ha ridotto ulteriormente la sua presenza nel capitale di Stellantis, scendendo al di sotto dell’1,6% delle azioni in virtù di un accordo sottoscritto con il gruppo guidato da Tavares.
È nota anche perché, nel 2023, ha lanciato la Dongfeng E70, la prima auto elettrica di serie al mondo con motori integrati nelle ruote dietro. In Italia sembrano essere in arrivo il SUV Dream e la monovolume Free, ossia i primi due modelli del brand premium Voyah. Più il fuoristrada Mhero I.
Di recente, ha presentato i nuovi modelli full electric che arriveranno in Italia nei prossimi mesi. Anzitutto, l’utilitaria elettrica Dongfeng Box, poco più di 4 metri, larga 1,81 e alta 1,57, per giovani e famiglie, con una potenza di 70 kW (94 CV) e 160 Nm di coppia. Pacco batterie con una capacità di 42,3 kWh, e autonomia di 400 km (ciclo cinese). Il secondo è la berlina sportiva Dongfeng 007 da design aerodinamico, lunga 4,88 metri, larga 1,90 e alta 1,46, con un passo di 2,92 metri aerodinamiche: motore singolo, da 160 o 200 kW (215 e 268 CV), o dual motor con trazione integrale da 375 kW (503 CV) e 730 Nm di coppia. In base alla versione, la batteria ha una capacità di 57 o 70 kWh, con autonomie di 530 e 620 km (ciclo cinese). Ordini in partenza da autunno 2024, consegne nel giro di qualche settimana. La Box verrà commercializzata entro fine 2024, la 007 nel 2025.
Dongfeng sta per esordire da noi con l’aiuto di capitali italiani: in particolare, a partecipare c’è anche l’imprenditore Paolo Berlusconi, che ha acquisito attraverso la holding Pbf il 10% delle azioni della società destinata a diventare Dongfeng Italia. In tutto questo, protagonista la srl Car Mobility, per il 90% controllata dalla Tailor Finance di Bruno Mafrici, ceo di Dongfeng Italia, e per la restante quota da Berlusconi: il primo ha annunciato una partnership con CA Auto Bank per favorire l’espansione della Casa cinese in Italia.
Autore: Mr. Limone
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