Che fine ha fatto la Rolls-Royce di Gina Lollobrigida? È la domanda che in molti si stanno ponendo senza trovare alcuna risposta. C’è un fitto mistero che avvolge la vettura della diva italiana, un’auto legata alla figura dell’attrice ed a quella di un noto imprenditore milanese.
La vettura fu coinvolta in un brutto incidente stradale nel 1969, sulla quale viaggiavano sia Gina Lollobrigida che Franco Zeffirelli. La vicenda è resa nota da Mario Bardelli, appartenente all’omonima famiglia impegnata nell’attività di officina e preparazione di auto a Roma.
Dopo averla vista più volte alla guida della sua Ferrari 430 Scuderia, un fitto ed indistricabile mistero avvolge la Rolls-Royce di Gina Lollobrigida. Incidentata nel 1969, con anche Franco Zeffirelli a bordo, l’auto ha avuto un destino tormentato, legato alla storia italiana di quegli anni. A portare alla ribalta la vicenda è stato Mario Bardelli, che nei giorni scorsi ha raccontato dell’auto agli Stati Generali del Patrimonio Italiano, l’ente per la valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale, domandandosi dove fosse finita. È così che l’ente si è immediatamente attivato per tentare di rintracciare la Rolls-Royce Silver Cloud del 1962.
L’attrice la acquistò agli inizi del 1968 da una società romana che aveva sede nel palazzo dei marchesi Roi nella zona di Prati ed un anno dopo, nell’ottobre 1969, Gina Lollobrigida, il regista Franco Zeffirelli ed il critico cinematografico Gian Luigi Rondi decisero di partire da Roma verso Firenze dove, nello stadio comunale, si sarebbe disputata la partita Fiorentina-Cagliari. All’Artemio Franchi di Firenze non arrivarono mai, poiché la berlina, guidata dall’attrice, finì fuori strada all’altezza di Orvieto, dove vennero poi portati in ospedale i tre occupanti del veicolo britannico. Zeffirelli risultò essere il più grave e rimase in coma alcuni giorni.
La Rolls-Royce di Gina Lollobrigida ha certamente avuto un destino travagliato. Dopo l’incidente l’autovettura venne acquistata da una anonima società con sede a Milano che apparteneva a Gaetano Trapani, facoltoso imprenditore ed amministratore della consociata italiana della multinazionale di cosmetica Helene Curtis, della Valentino Parfums e della Germaine Monteil.
Pochi mesi dopo l’acquisto dell’auto, esattamente il 13 dicembre del 1976, la figlia sedicenne figlia di Trapani, Emanuela, venne rapita e tenuta prigioniera per oltre un mese per poi essere liberata a seguito del pagamento di un ingente riscatto. Questo avvenimento scosse irrimediabilmente le sorti dell’imprenditore, con il crollo del suo impero e con l’arresto alla fine degli anni ‘80 per bancarotta fraudolenta. Dall’arresto si persero nuovamente le tracce della Rolls-Rolyce di Gina Lollobrigida, dando vita ancora ad un mistero tutt’oggi irrisolto.
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