Ci sono dei momenti in cui le Case auto decidono che devono fare qualcosa di stupefacente. Raramente sono scelte dettate dal mercato, più spesso dal marketing, ma a noi appassionati piace pensare che ogni tanto ci sia un po’ di sano orgoglio.
Che ci sia qualcuno che sbatta i pugni sul tavolo e dica “Basta! Adesso facciamo vedere di cosa siamo capaci!”. Intendiamoci, non che BMW avesse bisogno di dimostrare nulla sotto il profilo tecnico o prestazionale, ma forse a metà anni Novanta mancava un’auto che avesse un po’ di sana emozionalità irrazionale, che facesse girare la testa al di là di tutto. È così che è nato il progetto BMW Z8, ovvero quello di una spider 2 posti secchi ad alte prestazioni. In tutto ne sono state prodotte poco più di 5.700 in meno di quattro anni. Nonostante le sue proporzioni la facciano sembrare molto compatta, in realtà è lunga 4,4 metri. Ma quello che conta davvero è che, a oltre quindici anni dall’uscita di produzione, il suo design sia ancora attualissimo.
Questa caratteristica si deve al fatto che gli stilemi di quest’auto affondano le loro radici ancora più lontano, in quelle pagine dei libri di storia automobilistica dove il tempo si è fermato. Precisamente nel 1959, con la stupenda BMW 509. E la BMW Z8 ha un’altra cosa in comune con la sua illustre antenata, un bel V8 con le bancate a 90° sotto il cofano anteriore. Si tratta dello stesso 5 litri aspirato della M5 E39, capace di erogare 400 CV e 500 Nm di coppia. Una potenza che comunque non fa della Z8 una supercar dedicata alla guida “in purezza”, vista la distribuzione dei pesi insolitamente squilibrata per una BMW (51:49) e un peso non proprio piuma di oltre sedici quintali. No, la BMW Z8 è una gran turismo scoperta e la sua concorrente di elezione è la Mercedes SL. Per questo i bavaresi tirano fuori il meglio della loro tecnologia, partendo dal telaio spaceframe completamente in alluminio e arrivando fino alle sospensioni posteriori con schema multilink a cinque bracci.
Continuando a scorrere la scheda tecnica, spicca la presenza del cambio manuale a 6 marce, quella dei primi sistemi elettronici evoluti per l’assistenza alla guida sportiva e quella di gadget come i fari a LED che sarebbero arrivati nella produzione di massa solo diversi anni dopo. Come tutte le vetture del Marchio in quel periodo, poi, anche la BMW Z8 era dotata di pneumatici runflat, che se da una parte consentivano di continuare il tragitto anche dopo una foratura, dall’altra non rappresentavano il massimo per il feeling di guida, vista la superiore rigidezza della spalla. Ma, come detto, la Z8 non era una vettura pensata per i puristi della guida. Meglio allora concentrarsi sulla dotazione di serie: hard-top in tinta con la carrozzeria, interni e sedili in pelle Nappa, impianto audio con 10 altoparlanti e caricatore per 6 CD. Se tutto questo non vi sembra abbastanza, ricordatevi che questa è stata l’auto ufficiale di 007 nel film “Il mondo non basta”.
Una partnership che è stata ampiamente sfruttata per il lancio commerciale della BMW Z8 e che contribuisce alla sua aura di auto esotica.
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