In un periodo difficile per tutti, nessuno escluso, il Gruppo Beta continua a crescere. Lo dimostrano i dati e lo dimostra la visita alla Beta in House che ci ha fatto scoprire come funziona, da dentro, un’azienda che funziona. Pensate a un semplice dato: nel 2016, quando Roberto Ciceri, bisnipote del fondatore, acquisisce il controllo dell’azienda fondata a Erba (CO) nel lontano 1923, i dipendenti Beta erano 512.
Oggi, sono oltre 900, per non parlare del fatturato, passato dai 129,17 milioni di 5 anni fa agli oltre 200 milioni di questo 2021 che si sta avviando alla sua naturale conclusione.
Il Covid-19 non ha inciso nel destino di Beta? In parte sì, ma l’azienda ha saputo reagire registrando un utile netto del +5,8% sul “terribile” 2020 e, in assoluta controtendenza, ha assunto nuove figure professionali, con ben 50 inserimenti nei primi mesi dell’anno quando sono partite le vaccinazioni e il clima di incertezza era ancora dominante. Insomma, è tempo di bilanci per il Gruppo Beta, sempre più espressione del successo del Made in Italy nel mondo non solo nel campo dell’automotive.
“Il nostro è un percorso di crescita e consolidamento che proseguirà negli anni a venire, che è partito nel 2016 e che solo negli ultimi 4 anni ha visto l’acquisizione di cinque realtà italiane sinergiche rispetto al nostro business: BM SpA, Abra Beta SpA, Elpa Abrasivi Srl, 3DBeta Srl e VGF Srl. – racconta Roberto Ciceri, Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo Beta – Investimenti nella ricerca, progettazione e qualità Made in Italy, politica continuativa di acquisizioni, assunzioni e performance logistica sono i cinque “attrezzi” con cui sfidiamo la concorrenza e affrontiamo questi anni così complessi. La costante ricerca del miglioramento continuo è parte del nostro DNA, ed è anche per questo che da oltre 50 anni siamo protagonisti del mondo delle corse, prima con il motorsport a partire dalla Formula 1 e dal MotoGP: sempre al fianco dei più grandi team che ci aiutano a migliorare i nostri prodotti e ne confermano il livello di qualità assoluta”.
Visto coi nostri occhi, il reparto R&D lavora a pieno ritmo per perfezionare le migliaia di prodotti presenti a catalogo e il 7% del fatturato, mediamente, finisce proprio in questo reparto, visitato in esclusiva senza poter giustificare con immagini le nostre impressioni: proprio lì nascono anche i prodotti del futuro di Beta. Se invece guardiamo al passato, è dal 1971 che Beta, 2 anni dopo aver introdotto il rivoluzionario “Tank”, capostipite dell’attuale cassettiera RSC24, entra in F1.
Ricordiamo Vittorio Brambilla con un’auto interamente dipinta di arancione, il colore sociale di Beta, vincere il Gran Premio d’Austria del 1975 sulla sua March, il cui muso distrutto appena dopo il traguardo ora è appeso al muro della scenografica sala riunioni che ci ha ospitato per questa giornata alla scoperta di Beta e del suo modo di intendere il lavoro. Altre tappe della sua storia? Nel 1973 l’apertura del secondo stabilimento produttivo a Castiglione d’Adda (LO), nel 1980 aprono le prime filiali fuori dall’Italia e nel 1984 apre il terzo stabilimento, il primo nel Sud Italia, a Sulmona (AQ).
“Oltre la qualità dei prodotti – conclude Ciceri – uno dei nostri punti di forza indiscussi è l’organizzazione logistica che ci ha permesso di rispondere alle esigenze dei nostri clienti anche nei momenti più difficili della pandemia. Oltre i 96% dei nostri ordini viene infatti consegnato in 24-48 ore su un catalogo di prodotti con 30 famiglie per oltre 15.000 referenze”.
Ed è proprio su questa vicinanza ai clienti e sulla cultura di prodotto votata all’eccellenza e alle soluzioni d’avanguardia che si è basato Beta In House Exhibition, l’area espositiva di 250 metri quadrati ricreata nella sede di Sovico accanto allo stabilimento produttivo per raccontare, fare toccare con mano ed anche sperimentare tutte le novità e le eccellenze del Gruppo Beta.
Per 13 settimane consecutive, dall’8 settembre al 10 dicembre, è stato possibile “immergersi” nel mondo del Gruppo Beta grazie alla dedizione degli oltre 50 collaboratori coinvolti i questi mesi. Questa prima edizione, che si conclude tra pochi giorni, ha potuto contare sulla presenza di oltre 1000 clienti provenienti da tutta la penisola ma anche da 14 nazioni straniere tra cui Giappone e Israele, a testimonianza di quanto tutti gli attori della filiera abbiano desiderio di ripartire e portare ulteriori stimoli ad un settore che non può fermarsi.
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