La maggior parte di voi sono stati ad un salone internazionale dell’auto, magari proprio al Salone di Ginevra. Saprete quindi che questo genere di kermesse sono un caos organizzato, in cui migliaia di esseri umani – in genere di sesso maschile – si agitano tra le auto come Yorkshire Terrier posseduti, mentre centinaia di esseri – in genere di sesso femminile – languono sorridenti accanto alle stesse vetture, cinte in eleganti vestiti di chiffon.
Bene, i primi si chiamano visitatori, e siete voi, i secondi non è dato sapere se siano umani, ma vengono normalmente definiti “quella f**a spaziale spalmata sulla macchina”.
A precedere questi giorni in cui voi passeggiate ammirando i nuovi modelli e non solo, ci sono le giornate dedicate alla stampa internazionale. Si tengono di norma il martedì e mercoledì prima dell’apertura ufficiale, che quest’anno avverrà giovedì 6 marzo, e sono per noi giornalisti un ambiente di lavoro – credeteci – da incubo.
La nostra giornata tipo al Salone di Ginevra
Si comincia verso le 6.30 del mattino, con una coda infinita composta da decine di migliaia di vetture dirette all’Expo di Ginevra. Trovato uno spazio nel multipiano, si scaricano PC, macchine fotografiche, registratori, videocamere, smartphone, tablet e quant’altro necessario alla giornata lavorativa. Non dimenticate l’adattatore per le prese di corrente svizzere, mi raccomando, potrebbe esservi fatale.
A questo punto il primo dilemma: dove collocare il campo base della redazione? Avere un luogo su cui i componenti della missione – in genere 4 o 5 persone – convergono, passando il contenuto di schede di memoria al povero malcapitato responsabile della pubblicazione, è un fattore fondamentale. A Ginevra c’è una sala stampa non male, con file infinite di tavoli e prese elettriche, ma il silenzio che regna sovrano non permette scambi di informazioni troppo lunghi e trovare un posto potrebbe comportare la necessità di un omicidio. Per questa ragione noi preferiamo le lounge che si trovano dentro gli stand delle case automobilistiche, dopo alcuni anni di esperienza abbiamo i nostri criteri per decidere la migliore: qualità del Wi-Fi, delle sedie, del cibo e del caffè.
Una volta presa posizione, verso le 8.30 della mattina parte la missione impossibile: per 9 ore consecutive ciascuno avrà interviste ogni mezz’ora, centinaia di foto da sistemare per il sito, video da montare, articoli da scrivere e chi più ne ha più ne metta.
Verso le 18 si torna a casa e lo spettacolo della coda mattutina si ripete identico, ma ruotato di 180°. Ad ogni esodo, ci insegnano i telegiornali estivi, corrisponde un controesodo. Ciascun giornalista torna verso il proprio hotel, che può essere nel pieno centro di Ginevra o a 100 km da questa. Niente di cui stupirsi: nei giorni del Salone trovare una stanza libera in Svizzera è come cercare un irlandese sobrio a San Patrizio. È buona norma, infatti, prenotare le stanze da un anno all’altro – noi facciamo così. In caso contrario, le alternative sono pagare 400 euro per una singola, quando va bene, o trovare l’albergo più vicino in Francia, a 2 ore di auto dal Salone.
Il Salone di Ginevra 2014 con Autoappassionati, un live da non perdere
Ora sapete cosa vuol dire, a grandi linee, un motor show per noi. Sono 12 ore al giorno di corse, caffè, tramezzini ingurgitati al volo, foto, interviste e articoli scritti col computer in grembo. Anche quest’anno vi promettiamo di mettercela tutta, cercheremo di farvi toccare con mano le novità grazie alle immagini e alle parole. Restate con noi, quindi, e insieme ne vedremo delle belle. Stiamo parlando di automobili, però. Smettetela di guardare le ragazze accanto alle vetture! Sempre i soliti questi autoappassionati! 😉
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