Anche il 2022, come nel passato, il mercato delle auto di lusso ha performato alla grande se si pensa alla crisi che ha colpito l’industria automobilistica (e ogni settore produttivo in generale).
La difficoltà di approvvigionamento, l’impoverimento degli acquirenti, la maggior propensione al risparmio e la dura frenata all’economia mondiale dovuta all’inflazione (naturale conseguenza di questi e molti altri eventi) non hanno trafitto questa nicchia di mercato, l’unicorno del panorama automotive attuale che chiude in positivo un anno così difficile.
Le performance marchio per marchio
Ferrari, Lamborghini, Bentley e Rolls, quattro marchi le cui performance economiche (oltre che meccaniche) hanno particolarmente brillato, primo tra tutti il Cavallino di Maranello.
Ferrari vanta un +18,7% di fatturato rispetto all’anno precedente, insieme a 228 milioni di utile. Nettamente superiore alle aspettative anche il fatturato di 1.5 miliardi di euro (un po’ come il clamoroso successo della Ferrari Purosangue, i cui primi esemplari stanno entrando nei garage dei proprietari proprio in questi giorni).
Lamborghini non è stata certo con le mani in mano e, come abbiamo potuto constatare durante l’anno, le rosee previsioni per la fine del 2022 sono state raggiunte e superate: è stato l’anno dei record per il Toro. Trimestre dopo trimestre le consegne crescevano a dismisura, raggiungendo un totale di 9.233 unità al 31/12, ben il 10% in più rispetto al 2021, con un netto aumento della quota di mercato in America (ma ogni mercato locale di Lamborghini ha registrato un notevole tasso di crescita). La sfida è mantenere questo slancio anche nel 2023, ricordandosi che entro il 2024 si vedrà il risultato prodotto dal miliardo e mezzo di euro investito per dotare ogni modello di una versione ibrida.
Nell’oltremanica i dirigenti di Rolls Royce possono stappare il migliore champagne conservato nel frigorifero dietro al bracciolo posteriore. L’incontro dei bicchieri di cristallo è certo dovuto al miglior fatturato totalizzato in 118 anni di vita dell’Azienda. I mercati principali si sono rivelati quello asiatico (sia sul versante del Vecchio Continente che su quello dell’oceano Pacifico), americano ed europeo. Il modello più apprezzato? Il mastodontico SUV Cullinan.
Saltando nuovamente negli uffici del Gruppo Volkswagen troveremo altri calici sulle scrivanie dei dirigenti di Bugatti e Bentley. La Casa francese non aveva mai venduto 80 vetture in un singolo anno (stiamo parlando di auto uniche il cui prezzo medio supera i 2 milioni di euro optional esclusi), mentre i britannici hanno visto crescere l’immatricolato del 31%: le vendite sono state 14.659.
L’unica Casa a non festeggiare è Aston Martin, con consegne sotto le aspettative e un bilancio negativo. Nulla di eclatante quanto a crescita hanno registrato Pagani e McLaren, ma c’è da dire che non si è visto nessun – davanti al bilancio, il che è comunque un ottimo risultato in quella che potenzialmente era iniziata come una pessima annata (rischiando di terminare molto peggio).
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