La gamma Q, pilastro del mercato SUV e portatrice del verbo quattro, rinnova la sua ammiraglia. Si tratta della nuova Audi Q8, SUV dall’impronta sportiva, parente di Lamborghini Urus e del Cayenne coupé. Non solo sportività, ma anche eleganza e confort per un sottile equilibrio tra i due elementi che portano la gamma degli Sport Utility tedeschi verso nuovi orizzonti, ancora più attraenti nei mercati extra-europei. Non che nel Vecchio Continente si senta meno l’impatto che ha coinvolto il SUV-Coupé ammiraglia dei 4 anelli, senza altresì grosse rivoluzioni: a differenza dei classici restyling, qui le “pennellate” sono lievi.
La Brand identity dei Quattro Anelli, debutta anche sulla Q8 2024, portando una ventata di freschezza in un design all’avanguardia. Rinnovamenti estetici più esterni che interni, nuova tecnologia sempre molto cara alla casa tedesca e una dotazione tecnica di primo livello. A livello di motori la parte del leone la fa il Diesel, che su questi modelli molto grandi ha ancora tante frecce al suo arco, senza dimenticare versioni a benzina, plug-in o sportive. Insomma vediamo come questo maquillagge abbia fatto bene all’ammiraglia teutonica, Audi Q8 2024 50TDI nella nostra prova su strada.
La nuova Audi Q8 è lunga 4,98 m, larga 1,99 m e alta di 1,70 m, risultando più bassa della “sorella” Q7 di 3,8 cm, oltre a essere più corta di 6,6 cm e più larga di 2,7 cm. Il passo lungo e le forme da SUV coupé, con sbalzi contenuti e con la linea del tetto a spiovente, contribuiscono all’aspetto sportivo, ma le novità continuano nel design. Anche per questo modello, infatti, si segue il trend lanciato dalla A8 con cui, tra le altre cose, Q8 condivide la piattaforma high-end.
Partendo dall’estetica esterna è tutto nuovo, nel frontale, il single frame ottagonale, che ora si estende ora sino alla base dei fari, formati da proiettori a LED Audi Matrix HD con spot Laser (optional). Quest’ultimo è riconoscibile dal marcatore blu, raddoppia il raggio d’azione degli abbaglianti ed è attivo a partire da 70 km/h fuori dai centri urbani. E in effetti appena le strade si fanno buie la differenza del fascio luminoso in lunghezza si nota appena i Laser si accendono, tanto che non serve controllare la relativa spia sul cluster per verificarne l’attivazione, che ricordiamo è solo automatica in alcune condizioni per prevenire abbagliamenti agli altri utenti.
Tornando alla carrozzeria, alle tradizionali cromature, possiamo optare per finiture più “cattive” con il pacchetto look nero, che colora la maschera del single frame, le cornici dei finestrini, gli anelli Audi e gli inserti ai paraurti, all’estrattore e alle minigonne in configurazione total black. Tutti nuovi cerchi in lega che vanno da 21 a 23 pollici (22 quelli del nostro modello). Anche dietro introdotto una novità fondamentale lato fari: troviamo i gruppi ottici con tecnologia OLED il cui design è interamente personalizzabile in quattro varianti di stile, proprio come si può fare per i LED diurni anteriori. Una firma ancora più personale alla vettura.
Come sulle Audi di ultima generazione la denominazione modello non si trova più sul portellone posteriore, ma bisogna andare a cercarla meglio in corrispondenza dei montanti B laterali.
Gli interni della Audi Q8 2024 se è vero che non ricevono aggiornamenti di sostanza, soprattutto dal punto di vista estetico o di materiali, se non per qualche nuova finitura e abbinamenti di materiali rinnovati, confermano l’elevata fattura di tutti i componenti. A bordo vi è grande disponibilità di spazio, su un abitacolo dimensionato per cinque persone, con tanto spazio per le spalle, la testa – nonostante la tendina per il tetto – e delle gambe dei passeggeri posteriori. Per i passeggeri posteriori è disponibile un divanetto a tre posti scorrevole di 10 cm in longitudinale. Divanetto però adatto a 2 adulti per lunghi viaggi, più un bambino nel duro posto centrale. Non manca un clima quadrizona e bocchette dedicate agli occupanti posteriori. I sedili anteriori della Audi Q8 sono disponibili in quattro varianti: oltre alle sedute di serie con riscaldamento o ventilazione a tre stadi – e a richiesta funzione massaggio – è possibile optare per i sedili sportivi e i sedili sportivi S plus con poggiatesta integrati e fianchetti pronunciati.
Peccato che invece davanti i portaoggetti siano pochi e di dimensioni contenute per trovar posto a telefoni e portafogli, anche considerando il bracciolo tra i due sedili dotato di wireless charger.
Piacevoli gli ambient light, configurabili nella giusta misura e senza eccessi di alcuni competitors. Immutato il sistema di azionamento dei comandi di Audi Q8 è praticamente privo di pulsanti e manopole di regolazione. Infatti, oltre a cluster TFT e allo schermo centrale superiore da 10,1”, dedicato a infotainment e navigazione, troviamo un display inferiore da 8,6 pollici che consente di gestire la climatizzazione, le funzioni comfort e l’immissione dei testi. Insomma su Audi Q8 sono tre gli schermi, dedicati a strumentazione, infotainment e comandi secondari della vettura (clima, sedili e altre funzioni). Il primo di questi, l’Audi Virtual Cockpit, guadagna la risoluzione Full HD e aggiunge le sagome dei veicoli presenti nella visione dedicata agli ADAS, un po’ come abbiamo visto fino a oggi sugli schermi di altri competitors americani, peccato che gli indicatori ai lati siano leggermente coperti dalla corona del volante. Come touchscreen, segnaliamo che occorre premere oltremisura i due display touch, ma almeno il feedback aptico si può regolare su più livelli. A richiesta si può avere anche l’head-up display e il visore notturno che evidenzia pedoni, ciclisti e animali a bordo strada.
C’è poi l’integrazione in vettura dell’app store, con il quale si può accedere in modo diretto alle app più diffuse di terze parti direttamente dall’interfaccia multimediale MMI.
Completano la dotazione tecnologica i comandi vocali “intelligenti” e Audi connect, sistema che integra la navigazione online, il dialogo tra vetture Car-to-X e ulteriori servizi quali media streaming, notiziari online e la navigazione con Google Earth oltre all’accesso a Twitter, alla casella e-mail e la funzione Hybrid Radio. A proposito di audio ci pensa il sistema Bang & Olufsen, che porta in dote una gestione tridimensionale del suono simile a una sala da concerto.
Il bagagliaio può contare su di una capacità di 605 litri, grazie al divanetto scorrevole, incrementabile a 1.755 litri abbattendo gli schienali. Il portellone e il tendalino sono elettrici di serie, mentre l’estrattore prevede quattro costole verticali e ingloba un’uscita di scarico in corrispondenza di ogni lato.
Al lancio, la Audi Q8 facelilft viene proposta con due motori Diesel e un propulsore a benzina, tutti 3.0 V6, con potenza da 231 a 340 CV e tutti dotati della tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, il che significa un risparmio massimo fino a 0,5 l/100 km. Il primo step è quello che equipaggia la Q8 45 TDI: dove il 3.0 TDI eroga 231 CV e 500 Nm, poi al livello successivo c’è la Q8 50 TDI, la versione più potente tra le Diesel, con una potenza di 286 CV. Il 3.0 turbo benzina a iniezione diretta appannaggio di Audi Q8 55 TFSI e la V8 della SQ8 TFSI, con il suo 4.0 da 507 CV, oltre alla versione plug-in hybrid a completamento di una gamma che, da non dimenticare, vede anche l’elettrica Q8 e-tron.
Noi abbiamo provato la versione Diesel, cuore della gamma, la più potente tra i gasolio Q8 50 TDI. Senza dubbio si tratta del modello che ha incontrato i maggiori favori della clientela italiana.
I 286 CV per 600 Nm di coppia, infatti, spingono molto bene le oltre 2 tonnellate di SUV, ha un bel tiro, fin dai bassi regimi spinge bene, coppia massima sviluppata a soli 2.250 giri, e allunga in moto ottimale. Anche se la potenza massima è sviluppata a 3.500 giri, quindi inutile insistere oltre e cambiare oltre questa soglia. A conferma delle senzazioni viene registrata un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi, e una velocità massima tocca i 241 km/h.
Non solo grinta e forza bruta, ma anche rotondità e souplesse. Inoltre il modulo dell’ibrido leggero aiuta a mantenere i consumi più parchi e lo fa in due modi principali: al rilascio del pedale dell’acceleratore a velocità comprese tra 55 e 160 km/h, la vettura è in grado di veleggiare a motore spento per un massimo di 40 secondi, mentre lo start/stop si attiva già a partire da 22 km/h.
Ottima, infine, l’insonorizzazione dell’abitacolo, che le permette un comfort durante i lunghi trasferimenti veramente da ammiraglia di gamma ,anche se qualche fruscio di troppo è presente in autostrada. Quando si guida in maniera più sportiva, però, si gradisce quel piacevole seppur leggero sound del V6 a gasolio, mai troppo presente in abitacolo.
I 2.100 kg di peso, nonostante non siano pochi, sono mossi quindi in maniera efficiente dal cambio tiptronic a 8 rapporti, che si conferma una garanzia a tutte le andature. La modalità automatica, infatti, cambia in maniera puntuale e morbida, mentre in modalità sequenziale con i paddle o, quando si passa in Dynamic, il cambio automatico dell’Audi Q8 è molto veloce e preciso e rispetta i comandi impartiti.
Se l’accelerazione e l’allungo sono due note molto positive, anche lo sterzo progressivo riesce a dissimulare molto bene la mole della vettura e se a questo aggiungiamo la presenza dello sterzo integrale optional, l’agilità aumenta ulteriormente. Le quattro ruote sterzanti, infatti, sono in grado di sterzare le ruote posteriori in controfase sino a un massimo di 5 gradi a bassa velocità e di 1,5 gradi in fase a velocità sostenute. Il comando progressivo invece diventa sempre più diretto con l’aumentare dell’angolo di sterzata, ma ha solo una pecca, la troppa leggerezza.Tramite l’Audi drive select è possibile modificare il carattere della vettura selezionando sette profili di guida: comfort, auto, dynamic, individual, efficiency, allroad e offroad. Il sistema Audi drive select influisce, oltre che sull’assetto, sull’erogazione del motore, il cambio, la taratura del servosterzo, il funzionamento del climatizzatore automatico e, se presente, lo sterzo integrale.
Un altro binomio inscindibile è rappresentato da Audi e la trazione Quattro: in condizioni ordinarie, il differenziale centrale meccanico ripartisce la coppia tra avantreno e retrotreno secondo il rapporto 40:60, privilegiando quindi il posteriore. Nelle uscite di curva anche su asfalto sconnesso la Q8 riesce sempre a garantire un’ottima trazione, oltre che in caso di fondi viscidi e con neve. Ovviamente non parliamo di un fuoristrada duro e puro, ma qualche sterrato viene assolutamente digerito bene. Nonostante la nuova Audi Q8 abbia capacità contenute per essere un vero 4×4, la luce da terra è generosa, che arriva fino a 254 mm, grazie alle adaptive air suspension. L’unico limite è rappresentato dalle dimensioni oversize dei cerchi e dall’assenza di paracolpi o skid plate nelle parti più esposte.
Se l’assetto variabile torna molto utile negli sterrati, lo è altrettanto su strada dove il corpo vettura si abbassa a favore dell’aerodinamica, per un totale di quattro setup e 90 mm di escursione.
Tornando su asfalto, infatti, abbiamo apprezzato quanto la nuova Audi Q8 sia stabile in curva e nei cambi di direzione, anche se, ovviamente, si sentono un po’ il rollio e i movimenti di cassa. Infatti negli spostamenti più repentini, il peso si sente, come si percepisce nella frenata della vettura, dove l’impianto lavora bene, senza però poter fare miracoli. Il fading è presente solo se forziamo a dismisura, ma non è il caso di correre con questa motorizzazione TDI, nel caso c’è la SQ8 per esagerare. Sul Diesel si apprezzano rotondità e consumi, che si assestano su un onesto 12.5 km/l di media generale.
Tra le buche cittadine nessun problema di assorbimento, nonostante i cerchi ribassati. Più che il confort in città impensieriscono le dimensioni della vettura: parliamo di trovare nelle affollate città più di 10mq di spazio di parcheggio. Ma anche qui tecnologia, camere e sensori vengono in nostro aiuto, dissimulando le dimensioni e volendo parcheggiando al posto nostro.
Infine, sono disponibili 39 sistemi ADAS disponibili su Audi Q8 c’è un modulo hi-tech Audi, ovvero la centralina dei sistemi di assistenza alla guida centrale (zFAS), di serie, che realizza un’immagine continua dell’ambiente circostante la vettura. In funzione dell’equipaggiamento, la centralina riceve i dati da cinque sensori radar, sei telecamere, dodici sensori a ultrasuoni e uno scanner laser. E la guida autonoma di livello 2 è possibile anche fuori dalle autostrade o tangenziali.
Con il nuovo restyling Audi Q8 2024 troviamo di serie le già citate sospensioni pneumatiche e lo sterzo progressivo, a demoltiplicazione e servoassistenza variabili, mentre all’interno ci sono i sedili anteriori riscaldabili, l’Audi smartphone interface corredata di app store (per Spotify e Amazon Music ad esempio), e l’Audi phone box light.
A livello di personalizzazione, è possibile scegliere tra cinque inserti decorativi, inedite tinte metallizzate di derivazione Audi Sport, come l’oro Sakhir e il blu Ascari o anche il rosso Peperoncino, oltre a una gamma cerchi ampliata che annovera cinque nuove proposte. Il listino prezzi della Audi Q8 2024 parte da una base di 91.000 euro per il Diesel “entry level” 45 TDI 231 CV, se vogliamo il 50 TDI 286 CV, oggetto del nostro test servono almeno 93.100 euro. Esso però rappresenta il cuore di gamma e che, nonostante sfori il fastidioso balzello del Superbollo,
Le benzina salgono ulteriormente a 94.100 euro per la 55 TFSI 340 CV, mentre la SQ8 TFSI sport chiude il listino a 129.250 euro. Per tutte numerosi sono gli optional disponibili che fanno lievitare di pareccho il conto totale.
Consigliamo il Pacchetto Innovative Assistant (+2.800 euro) che include: Proiettori a LED Audi Matrix HD con indicatori di direzione dinamici e luci animate Pacchetto assistenza Tour e Audi virtual cockpit plus. Mentre il pack Audi innovative Virtual (+5.300 euro) aggiunge alla configurazione del precedente: luce laser Audi, fanali di coda a O-LED, pacchetto assistenza City pacchetto assistenza al parcheggio con Park Assist Plus, specchietti retrovisivi esterni schermabili automaticamente e Volante sportivo multifunzionale riscaldabile con bilancieri.
Tra le competitor in terra tedesca troviamo la BMW X6 (da 93.400 euro la Diesel xDrive30 3.0 298 CV) la Mercedes GLE Coupé (da 96.543 euro la 300 d AMG Line 2.0 269 CV) e la più costosa cugina Porsche Cayenne Coupé, non disponibile in versione Diesel con un listino più salato da almeno 101.108 euro. L’ibrida plug-in E-Hybrid con potenza combinata da 470 CV parte da 114.600 euro.
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