Nel 2021 Audi ha presentato la sua prima nativa elettrica oggetto di questo prova su strada, la Q4 e-tron. La prima a nascere, dopo la precedente e-tron che nativa non lo era, sulla famosa piattaforma MEB, la stessa da cui nascono le varie Volkswagen ID., le Skoda Enyaq, la Cupra Born e da cui nascerà la futura Ford Explorer EV. Sì, proprio la tanto discussa MEB che nel frattempo si è già evoluta ed è probabile che lo farà ancora nel futuro prossimo, parallelamente alla rapida evoluzione dell’elettrico sulle quattro ruote.
Uguale per dimensioni, ma non per aspetto, alla Q4 e-tron, la Q4 Sportback e-tron sfrutta l’onda lunga della sigla “Sportback”, che tanta fortuna ha portato alla best-seller Q3, portando in dote una coda più affusolata che fa sembrare il SUV elettrico di Ingolstadt molto più sportivo. A guardare la cavalleria, specie quella della versione 50 quattro che abbiamo provato, ci sono tutte le ragioni per pensare che un look piuttosto dinamico ben si sposi a un comportamento su strada altrettanto ragionevole. I cavalli sono 299, la trazione è integrale grazie ai motori elettrici disposti sui due assi e la corrente massima accettata in corrente continua è di 125 kW, non male per questo segmento.
Siamo qui per provarlo e io sono qui per raccontarvi com’è, come va, quanto costa e come si guida l’Audi Q4 Sportback e-tron, il SUV elettrico coupé più compatto dei quattro anelli.
Nessuna differenza nelle dimensioni, come accennavo, tra Audi Q4 Sportback e-tron e Q4 e-tron. Il SUV elettrico è lungo 4,59 metri, è largo 1,87 metri e alto 1,61 metri, per darvi un metro di paragone la Q3 Sportback è ben più corta con 4,5 metri ed è anche lievemente più bassa (1,57 metri). L’altezza da terra è uguale, con qualche millimetro di differenza scegliendo l’assetto più sportivo, ma niente di grave per modificare le proporzioni che sembrano più riuscite su questa carrozzeria rispetto alla versione base. Sarà complice lo spoiler e il lunotto quasi orizzontale che non va a pregiudicare la visibilità posteriore, con l’aggiunta dell’assenza di un tergicristallo? Probabilmente sì, specie in vista laterale, dove le linee sottolineate appena sotto i vetri ben si sposano alla gommatura con spalla ridotta (si arriva ai 21″) che dona molta più dinamicità all’aspetto generale.
Davanti, invece, mi sono piaciuti molto i fari Matrix LED in opzione che permettono di scegliere tra diverse configurazioni della firma diurna, una chicca tecnologica che, visto che ne sto parlando, merita una citazione. Un po’ “massiccio” è il muso, colpa della calandra completamente chiusa dove campeggia il logo dei quattro anelli qui completamente carenato da una copertura in plastica. Peccato per i finti passaggi dell’aria ai bordi del paraurti, mentre l’aria destinata al raffreddamento entra dalla piccola porzione, in basso sotto alla targa, dove si possono notare anche i sensori anteriori di parcheggio.
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Dietro piace la linea di cintura che si evidenzia proprio dove inizia la coda, quasi a rafforzare quel volume così smussato. Lo spoilerino ha la sua importanza e la visibilità è buona anche in manovra, grazie al terzo vetro. Piace, sul lato B, la luce LED orizzontale a tutta larghezza: rinvigorisce l’aspetto del SUV tedesco visto da chi si trova a seguirlo.
Concludendo con le dimensioni di Audi Q4 Sportback e-tron, non cambiano i bagagliai delle due Q4 (capacità minima ca. 436 litri sotto la cappelliera, 100 in più al tetto) con una buona sfruttabilità del vano. Abbattendo i sedili 40:20:40 (il sedile mediano abbattibile è sempre una bella conferma e permette di caricare oggetti lunghi proprio in mezzo agli eventuali due passeggeri) il piano è quasi perfettamente piano (c’è una leggera inclinazione) e sotto ad esso si crea sufficiente spazio per riporre sia la cappelliera sia i cavi di ricarica. Assente un “frunk” anteriore, presente altresì su altre elettriche.
Gli interni di Audi Q4 Sportback, e di Q4, sono sì spaziosi e propongono un’organizzazione piuttosto originale di schermi e comandi. Prima, però, una doverosa sosta sui sedili posteriori: ancora una volta la MEB si conferma piattaforma dal passo sufficientemente lungo per accogliere molto bene adulti di statura elevata; bene lo spazio per le gambe, bene quello per spalle e testa. Nulla da segnalare anche sul pavimento: il pregio della trazione integrale elettrica è l’assenza del gradino provocato dall’albero di trasmissione; molto semplice, un motore davanti e uno dietro e il pavimento è piatto così da far stare comodi tutti.
La qualità percepita è quella che ti aspetti vedendo quel logo campeggiare così prepotentemente sul volante. Già, proprio il volante è sicuramente uno di questi tratti che più catturano l’attenzione a bordo della Q4. Le razze sono quattro, verrebbe quasi naturale impugnarlo con le mani alle “otto e venti” anche se è sempre meglio lasciarle nella posizione normale, le famose “nove e un quarto”. Forma inconsueta che cattura l’attenzione, meno convincenti i comandi capacitivi sul volante stesso che non sempre restituiscono un bel feeling tattile. Convincono i due schermi, con la gradita presenza dell’head-up display sulla vettura in prova con la realtà aumentata, un optional compreso nel pacchetto MMI Pro che costa 1.270 euro sugli allestimenti top di gamma. Tra i tre schermi quello centrale, ha una diagonale davvero ampia, pari a 11,6″. Di serie il sistema di infotainment MMI Plus, già molto completo.
Convince la navigazione con l’e-tron trip planner (attivabile a piacimento dal menu), sufficientemente veloce a capire la reale autonomia e a studiare i percorsi con eventuali soste alle colonnine, se no c’è sempre CarPlay se sapete già dove voler caricare o volete semplicemente orientarvi nel traffico di un centro città. Qualche critica agli interni? Non sono un amante del piano black, anzi: facile da sporcare e rigare, qui campeggia in bella vista sulla console centrale dove si trovano tanti comandi con i quali spesso avrete a che fare. Sedili dal taglio sportivo ma non troppo e apprezzabili perchè originati da materiali plastici riciclati: nonostante la S line in prova, viene privilegiato il comfort anche se l’occhio viene soddisfatto alla vista dei fianchetti piuttosto pronunciati. Il bracciolo, infatti, slitta in avanti suggerendo un’indole che privilegia la comodità.
Infine, sotto la console ecco due vani: uno più ampio per oggettistica, poi la piastra di ricarica wireless con un valido supporto in plastica per evitare movimenti e spiacevoli interruzioni di carica. Le prese USB, entrambe C, sono lì nei pressi: non sono facilissime da raggiungere mentre si guida, in tutta onestà.
Prima di dirvi come va la Q4 Sportback e-tron al massimo del suo potenziale, la 50 da 299 CV con trazione integrale quattro, una veloce disamina sulla gamma Q4 prima di scendere nei dettagli con i prezzi e gli allestimenti. I livelli di potenza sono tre, la 40 e-tron con il solo motore elettrico posteriore da 204 CV e le due “quattro”, scusate il gioco di parole, con la 45 da 265 CV e la 50 della nostra prova che si spinge a tanto così dalla soglia dei 300 CV. Tre vetture dalle prestazioni differenti, basti pensare che la 50 quattro accelera da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi contro gli 8,5 della “single motor”. Se sul veicolo la garanzia è di 2 anni a chilometri illimitati, la garanzia sulle batterie da 77 kWh netti (82 kWh lordi) è di 8 anni/160.000 chilometri.
Provata dal sottoscritto nel primo contatto di due estati fa, già allora la Q4 e-tron mi sorprendette per la sua agilità e per la sua reattività. Spinta decisa, scrissi nell’estate 2021, e non posso che ritrovarmi con queste parole. Provando la top di gamma da 299 CV, poi, quasi non ci si crede che la macchina superi le 2,1 tonnellate, invece è tutto vero. Miracoli della coppia istantanea dei due motori elettrici e feedback più che buono nelle svolte, grazie a un assetto perfettamente equilibrato tra comfort e sportività. Non sono RS, sempre io ho avuto la fortuna di guidare una e-tron GT RS e quello è un altro pianeta.
Le MEB del gruppo Volkswagen, anche in presenza della trazione integrale, sono auto che restituiscono un buon feeling, una buona sicurezza, per buona pace dello sterzo che mantiene un’impostazione perlopiù turistica senza mai diventare sufficientemente rigido, come poi è giusto che sia su un SUV pensato per famiglie. Bene anche l’allungo, fino al limite massimo dei 180 km/h. Qualcosa da ridire allora, e ora, sulla frenata rigenerativa: non è one-pedal, quindi l’auto non si ferma mai completamente costringendo chi regge il volante a provvedere con la pressione del piede sul pedale.
Ho apprezzato molto, secondo me dovrebbero essere installati di default su ogni elettrica in commercio (sarebbe troppo bello) i paddle che aiutano a regolare l’intensità della frenata rigenerativa. Il buon raggio di sterzata, invece, suggerisce un buon comportamento anche in città. Imparare a gestire i paddle, e concludo, aiuta anche a migliorare l’inserimento in curva senza il leggero beccheggio dato dalla frenata fisica. I movimenti di cassa non sono un problema su Audi Q4 Sportback e-tron, compreso il rollio che viene ben controllato dalla coppia sulle quattro ruote.
Consumi e autonomia di Audi Q4 Sportback e-tron, partiamo dalla seconda. Nonostante la carta che è poi la scheda tecnica reciti un’autonomia nel ciclo combinato compresa tra 446 e 520 km, la realtà nel momento del ritiro dell’auto parlava una lingua ben diversa: 341 chilometri, 100% di batteria. Sempre difficile capire quanto abbia influito la guida di chi si è seduto prima di me sulla vettura, o quanta autostrada abbia percorso. Veloce sosta di ricarica sull’A4 (Enel X di Villarboit) giusto il tempo di un caffè per tornare a casa a Torino senza patemi. Nuova ricarica, tre giorni dopo, sempre da una colonnina fast in città: Audi promette 135 kW di ricarica massima in continua, dal 19% l’auto ne ha accettati non più di un centinaio e sono serviti 50 minuti per caricare al 100%.
Per quanto riguarda i consumi, invece, ho concluso il test con 18,5 kWh/100 km, assolutamente in media con il dichiarato di 16,8-19,7 kWh/100 km. Facendo davvero due rapidi calcoli, con questa media avrei potuto spingermi fino a un massimo di 415 chilometri di autonomia totali, comunque distanti da quel dato che pare fin troppo ottimistico. Aiutano in questo senso le varie modalità di guida, con la efficiency molto indicata a velocità da codice. Le altre sono la comfort, l’auto, la dynamic e la individual: qui si possono settare trazione (efficiente, equilibrata, sportivo) e risposta dello sterzo (confortevole o sportivo).
Il prezzo di Audi Q4 Sportback e-tron parte da 58.700 euro, quindi ben oltre la soglia grazie alla quale è possibile richiedere l’Ecobonus, ma questo è il prezzo di partenza della 40 e-tron, con singolo motore elettrico da 204 CV, sempre con batteria da 77 kWh. Parliamo dell’allestimento base, cui seguono la EVO, la Business, la Business Advanced e la S line edition che abbiamo provato nella nostra prova su strada che va verso la conclusione. Per l’allestimento top di gamma sono comprese tre motorizzazioni (40 e-tron, 204 CV, 45 e-tron quattro, 265 CV, 50 e-tron quattro, 299 CV) con prezzi a partire da 66.350 euro fino ai 71.950 euro della vettura in prova, optional esclusi, che rappresenta il non plus ultra di questo modello.
L’allestimento S line edition comprende, di serie, l’estetica dedicata, i cerchi da 20″ e l’assetto sportivo. Facile incrementare il prezzo già vicino ai 72.000 euro. Costano 300 euro e 1.220 euro rispettivamente il pacchetto Dinamico e il pacchetto Dinamico Plus, con quest’ultimo che include la possibilità di regolare la durezza degli ammortizzatori, pur mantenendo il classico schema MacPherson e l’asse posteriore a 4 bracci. L’altezza da terra, inoltre, viene ridotta di 5 millimetri rispetto alle sospensioni standard. Scegliendo l’assetto sportivo, che è disponibile senza sovrapprezzo, non è possibile scegliere questo optional. Peccato per i freni posteriori a tamburo, sempre di serie, così come il volante che può piacere o non piacere per la sua forma particolare (al sottoscritto, è piaciuto).
Per quanto riguarda i colori, il Grigio Selce è il colore di base, mentre costano 1.030 euro (gratis su Business Advanced e S line edition) i metallizzati Argento Floret, Bianco Ghiaccio, Blu Geyser, Blu Navarra, Grigio Tifone e Nero Mythos. Solo per i due allestimenti sopra citati il “particolare” Viola aurora (370 euro). Optional anche i Matrix LED (1.360 euro), tetto panoramico apribile in vetro (1.580 euro), vetri posteriori e lunotto oscurati (490 euro), la pompa di calore (1.200 euro), gancio traino (1.150 euro). Concludono, per brevità concludiamo ma la lista potrebbe continuare, i cerchi in lega da 21″ costano 1.500 euro. Volendo esagerare, i pneumatici ad alte prestazioni (235/45 R21 – 255/40 R21) costano 550 euro in più.
Basta fare due calcoli per capire rapidamente come l’Audi Q4 e-tron arrivi a costare ben più di 80.000 euro. Per 76.500 euro il cliente Audi può acquistare una RS Q3 TFSI quattro S tronic, la versione con il 5 cilindri TFSI da 400 CV. A voi la scelta, sappiamo tutti e sottolineaiamo ancora una volta che il divario tra termico ed elettrico, parlando di listini, è ancora molto elevato. Aggiungo, anche, che nel complesso mondo delle elettriche la Q4 Sportback e-tron si difende con onore dalle critiche oggettive di questa sfera dell’automotive in rapida evoluzione.
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