Motore V12, carrozzeria in fibra di carbonio e produzione ultra-limitata (88 esemplari): in sintesi, dopo avervela anticipata, l’Aston Martin V12 Speedster, ora osservata anche in movimento sulle strade inglesi.
Se poi quest’auto è anche priva di tetto e parabrezza, beh.. siamo più vicini al considerarla un’opera d’arte che non ad una sportiva. E il prezzo, infatti, è lì a confermarlo: 765.000 sterline, pari a 883.000 euro al cambio odierno. Ma state pur certi che sono e saranno soldi ben spesi, perché di vetture come l’Aston Martin V12 Speedster se ne sono viste poche, grazie all’inconfondibile carrozzeria in stile Speedster che strizza l’occhio alle auto da corsa degli Anni 50 e 60: non offre riparo dall’aria, quindi va guidata con il casco in testa, ma a connotarla sono le forme sinuose dei passaruota e la levigata parte centrale, contraddistinta dalla presa d’aria fra i fari anteriori e dalle scalfature longitudinali che danno grinta all’insieme.
Spartano, non povero
L’interno dell’Aston Martin V12 Speedster non offre compromessi e “profuma” di corse. Aprendo le portiere, nascoste alla vista (le maniglie sono a filo della carrozzeria), guidatore e passeggero si trovano davanti un ambiente connotato in stile corsaiolo, come traspare dai sedili a guscio e dai nastri in tessuto al posto delle maniglie (denotano l’attenzione per il contenimento dei pesi), ma in questo caso spartano non significa povero: i sedili hanno le regolazioni elettriche, la plancia è rivestita in pelle e sono presenti rifiniture in materiali pregiati, compresi l’alluminio e la fibra di carbonio.
Non a caso la V12 Speedster è stata messa a punto dalla divisione Q by Aston Martin, che prepara le auto più speciali, personalizzate e meglio rifinite della casa inglese. L’attenzione per i dettagli si nota anche dal borsello in pelle rimovibile davanti al sedile del passeggero e dal piccolo bagagliaio posteriore, dove riporre i caschi (ci sono due nastri per legarli) o borsoni morbido.
700 CV e trazione posteriore
La V12 Speedster deriva tecnicamente dall’Aston Martin DBS Superleggera e ne riprende il motore V12 6.0, che tramite la sovralimentazione biturbo raggiunge i 700 CV e 735 Nm. La potenza, tuttavia, è inferiore di circa 100 CV rispetto alle Ferrari Monza SP e McLaren Elva, vetture rivali dell’ Aston Martin V12 Speedster per esclusività e prestazioni.
Questo ovviamente non significa che la supercar inglese sia lenta, anzi: la V12 Speedster ha bisogno di 3,5 secondi per lo 0-100 km/h e raggiunge i 300 km/h. Il cambio automatico a 8 marce invia la trazione alle ruote posteriore e ciò significa divertimento alla guida, complice la presenza delle sospensioni regolabili e di altre finezze per ottenere il massimo quando si spinge al limite, come i freni in carbo-ceramica e le ruote alleggerite di 21”.