Alfa Romeo 4C vs Alpine A110, due piccole e cattive con un solo motto: “Just drive”, un invito chiaro a vivere quelle sensazioni autentiche che solo auto leggere sanno dare.
Piccole purosangue che segnano il ritorno sia per Alfa Romeo che per Alpine nel mondo delle coupé sportive dalle masse contenute. Performance straordinarie, ‘handling’ unico, aerodinamica estrema e design che raccoglie gli stilemi della tradizione e di un passato glorioso. Insomma due ‘driving machine’ senza compromessi che invitano ad emozionarsi alla guida, in strada come in pista, oggi come un tempo.
Entrambe essenziali entrambe leggere, possono sembrare molto simili, ma alcune differenze le rendono peculiari. Sia l’italiana che la francese son figlie d’arte: se la 4C richiama l’Alfa Romeo 33 Stradale del 1967, dove la carrozzeria ‘copre’ aerodinamicamente motore e telaio con superfici pulite ed essenziali, la francese ricorda chiaramente la sua progenitrice Alpine A110 del 1962, dalla carrozzeria in vetroresina, con cui il costruttore francese è riuscito a conquistare il titolo costruttori nel Campionato Mondiale Rally del 1973.
La coupé a ‘2 posti secchi’ di FCA impiega tecnologie e materiali derivati dalle competizioni come la vasca centrale in carbonio unita a due telaietti ausiliari in alluminio per sostenere avantreno e retrotreno.
La A110 invece è costituita quasi interamente dal solo alluminio (96%). Ciò porta la bilancia ad emettere un secco verdetto in favore dell’italiana: un peso a secco 895 kg contro i 1.080 kg della francese. Ma il pareggio non tarda ad arrivare: dal punto di vista della ripartizione dei pesi tra avantreno e retrotreno dove i 44-56% contro il 40-60% dell’Alfa rendono la francese più “equilibrata”.
La lunghezza di circa 4 metri e un passo di 2,4 metri, mettono in risalto le doti di compattezza di entrambe le vetture e ne accentuano le caratteristiche di agilità. Per entrambe un rapporto peso/potenza intorno a 4 Kg/CV, un valore da supercar.
Particolare rilevanza nella definizione degli interni ha avuto la configurazione della cellula ‘monoscocca’ in fibra di carbonio, per Alfa. Renault che invece non ha questo monoguscio si prende la rivincita al lato infotaiment, comunque più aggiornato dell’italiana. Digitali entrambi i cockpit con forti richiami al mondo motociclistico e delle vetture da gara, riuniscono tutte le informazioni necessarie alla guida e al controllo della vettura. Infatti, tutte le indicazioni sono visibili sul quadro strumenti, costituito da un originale display digitale, dove sono raccolte tutte le funzioni di controllo della vettura. Per entrambe troviamo le leve per il cambio marcia al volante, ed il selettore di guida (DNA per Alfa; Normal/Sport/Track per Alpine) per la modifica dei parametri di funzionamento del propulsore, cambio e controlli elettronici.
I sedili Alfa Romeo 4c, hanno una struttura realizzata in composito, mentre quelli Alpine in alluminio sono molto più profilati e hanno un design studiato Sabelt ed un peso contenuto a soli 13.1kg. Alfa offre il caro e vecchio freno a mano a leva manuale, mentre Alpine preferisce il sistema elettronico a pulsante, al passo con i tempi, ma sicuramente meno racing. Per esaltare al massimo la driving experience sul quadro strumenti di entrambe le vetture è presente la pressione turbo, la temperatura olio, il Gmeter e le altre informazioni utili per la guida sportiva.
La soluzione più ovvia per aver tanta potenza ed un peso contenuto era optare per un turbobenzina a 4 cilindri posizionato centralmente ed in modo trasversale, ed infatti così è stato: 1.750 cc per l’italiana, 1.800 per la francese entrambi 16V.
Alfa eroga 240cv, la A110 252 tutte a 6.000giri. L’italiana recupera sulla coppia: 350Nm contro i 320 della francese e sulla pressione media effettiva, ovvero l’unità di confronto dei motori, indipendente dalla cilindrata 2,52 MPa contro 2,23 MPa.
Diversi invece, i cambi robotizzati: l’Alfa Romeo sfrutta il doppia frizione TCT a sei rapporti, mentre la Alpine monta il Getrag, a sette marce anch’esso dual clutch.
Alla fine dei conti i due “pesi piuma” accelerano da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e raggiungono una velocità massima di 250 km/h per la transalpina e 258 per l’italiana, con punte di decelerazioni nell’ordine di 1,2 g e punte di accelerazioni laterali superiori a 1,1g.
Per entrambe troviamo un suono del motore dai toni racing dove appositamente sono state enfatizzate le basse frequenze e il tipico rombo scoppiettante dello scarico.
Sospensioni sportive, impianto frenante a dischi autoventilanti, pneumatici con diametro differenziato e sterzo diretto sono le prerogative di entrambe le sportive. Davanti adottano un sistema a triangoli sovrapposti fissati direttamente al telaietto, con un gruppo molla ammortizzatore coassiale, braccetti di controllo e barra antirollio. Al posteriore si differenziano: su 4c è adottato una geometria a McPherson, mentre A110 utilizza i doppi triangoli.
Dischi autoventilanti, forati e completi di pinza fissa sull’anteriore a quattro pompanti, sono di tipo ibrido con campana in alluminio e corona in ghisa per le due vetture.
Lato aerodinamico è la A110 a vincere il confronto, anche se di poco, con un Cx aerodinamico di 0,32 contro lo 0,34 raggiunto dalla rivale.
L’Alfa Romeo 4C è disponibile dal 2013 in tutti i principali mercati mondiali con una disponibilità annuale limitata a soli 3.500 esemplari, di cui 1.000 destinati all’Europa, volendo anche in versione cabrio. La francese anch’essa in edizione limitata Première Edition è leggermente più “economica”, per via principalmente della soluzione che esclude il carbonio: siamo comunque a cifre ben inferiori alle blasonate supercar 58.500 euro della Alpine e i 65.500 euro per la 4c. L’Alpine è prodotta nello stabilimento francese di Dieppe mentre l’Alfa nello stabilimento Maserati di Modena.
Quale scegliere? Quella che più vi trasmette emozioni. Noi abbiamo provato l’Alfa Romeo e siamo rimasti più che soddisfatti, attendiamo di testare la francese tutto pepe per farvi conoscere il nostro parere.
Stay tuned!
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