Nata a Bologna il 31 marzo 1949 e legata fin dai suoi primi passi alla città di Torino, la storica Casa automobilistica Abarth compie quest’anno 75 anni. Per festeggiare, all’Heritage Hub di Torino Stellantis Heritage ha organizzato una mostra dedicata al 75° anniversario di Abarth. Si tratta senza dubbio di un’esposizione da non perdere per tutti gli appassionati dello Scorpione, che parte dai primi passi della Casa fondata dall’istrionico imprenditore-elaboratore italo-austriaco Karl Abarth e dal suo socio Guido Scagliarini nel 1949 e diventata, nel corso degli anni, una delle Case italiane più famose e vincenti al mondo.
La mostra per il 75° anniversario di Abarth mette a disposizione dei visitatori un viaggio attraverso 38 modelli della Casa torinese, con la presenza di tutte le pietre miliari dello Scorpione, dalla prima 500 messa a punto da Karl Abarth all’ultima nata dello Scorpione, la Abarth 695 75° Anniversario, punto d’arrivo della mitica famiglia della Abarth 500. Scopriamo allora tutto sulla mostra per 75 anni di Abarth, facendo un breve tuffo nella storia di questo storico marchio.
I 75 anni di Abarth: la genesi
Per capire l’importanza del marchio Abarth, è importante conoscere la storia di questa interessantissima Casa da sempre fuori dagli schemi, che nasconde molto più di un’apparente legame con la sola 500. Nato dalla passione e dalla competenza di un giovane elaboratore e pilota austriaco naturalizzato italiano, Carlo (nato Karl) Abarth, messosi in mostra nella storica Casa automobilistica torinese Cisitalia, il 31 marzo del 1949 fonda a Bologna, con il socio Guido Scagliarini, la “Abarth & C.”.
La neonata azienda automobilistica ha come simbolo lo scorpione, segno zodiacale di entrambi, e già nei suoi primi anni di vita si fa notare dal grande pubblico. Piero Dusio, patron della Cisitalia e altro enorme personaggio dell’automobile italiana, nel 1951 cede la Cisitalia, in amministrazione controllata, a Carlo Abarth, che si trasferisce ufficialmente a Torino, negli ex stabilimenti Cisitalia di Via Trecate, 10.
Qui iniziano i primi passi della Abarth & C., che si fece notare per un approccio totalmente diverso dalle altre carrozzerie e preparatori dell’epoca. Abarth intuisce la possibilità di aprirsi ad un pubblico più ampio di quello delle “semplici” fuoriserie. Per questo, lancia i primi kit di elaborazione per modelli di grande produzione, principalmente FIAT, come le prime, leggendarie marmitte Abarth, foderate in lana di vetro. I kit di elaborazione Abarth divennero così molto popolari, perché permettevano ad auto normali, come le popolari Topolino, di diventare ben più veloci e prestanti a prezzi accessibili.
La svolta per Abarth arrivò nel 1953, quando la FIAT lanciò la sua nuova berlina di grande serie, la 1100. Questo modello, dotato di una moderna meccanica con motore quattro cilindri, trazione posteriore e telaio a longheroni era la base perfetta per utilizzare una base già esistente e creare veicoli ben più prestanti. Dalla base della 1100, Abarth creò vetture come la 205 o la 207A, che portarono la piccola azienda di Carlo Abarth a 70 dipendenti e ben 50.000 marmitte prodotte.
I 75 anni di Abarth: la 600, la 500 e i “kit di elaborazione”
La Abarth, poi, si legò ad un modello in particolare, la piccola utilitaria 600. Sulla base della piccola a motore e trazione posteriore, infatti, lo Scorpione realizzò decine di modelli ad alte prestazioni, conquistando anche successi sui campi di gara. Sulla base della 600, poi, Abarth lanciò la sua prima cassetta di trasformazione. Si trattava di una semplice cassa in legno, spedita a casa del cliente, dove trovavano posto tutte le componenti per aumentare le prestazioni della propria piccola 600.
Questa ricetta, riproposta sull’ancor più popolare 500, fu un successo clamoroso, permettendo alla Casa dello Scorpione di ampliarsi e ottenere enormi successi di vendite e anche in pista. Il successo del suo marchio portò Abarth a trasferirsi in quella che oggi è considerata la storica sede dello Scorpione, in Corso Marche, 38 a Torino, vicino al Campo Volo di Collegno, luogo dove testare tutte le nuove vetture.
Dal 1956, poi, Abarth diventò un vero e proprio costruttore, realizzando in serie prima la “FIAT 600 derivazione Abarth 750”, versione elaborata della 600, e poi tutte le derivate della mitica 500, che diventò il cavallo di battaglia dello Scorpione. Sono mitiche, ad esempio, le derivate dalla 500, la 595 e 695 con le varianti ulteriormente incattivite “esseesse”. Con la prima 500 elaborata da Abarth, la FIAT 500 Abarth Record Monza, dotata di una carrozzeria appositamente studiata da Pininfarina, Abarth ottenne ben 28 primati di velocità, girando senza sosta per 7 giorni ad una velocità media di 111 km/h. Oltre alla popolarissima 500, Abarth continuò a concentrarsi sulla sorella maggiore, la 600.
Grazie al suo motore quattro cilindri Serie 100, con un potenziale maggiore del due cilindri raffreddato ad aria della 500, e alle dimensioni maggiori, la 600 diventò una base perfetta per le vetture Abarth. Da lei nacquero le 750 con carrozzeria Zagato, e con la nuova FIAT 600D del 1960 arrivarono le mitiche Abarth 850 TC, la Turismo Competizione, che ottenne un sucesso clamoroso sia su strada che in pista, vincendo nel 1961 la propria classe la 500 Chilometri del Nurburgring (facendo nascere la versione speciale TC Nurburgring) e, nel 1962, la FIAT-Abarth 1000 Berlina.
Le versioni più raffinate della 1000 Berlina, nota tra gli appassionati con il nome ufficioso di “1000 TC”, poteva arrivare a 85 CV per le “normali” e ben 115 CV per le TCR con testata radiale, introducendo anche soluzioni tecniche inedite tra le auto piccole freni a disco sulle quattro ruote, cambio a cinque marce e sospensioni a molla e ammortizzatore. Meno nota, ma altrettanto incredibile, fu la serie “Omologata Turismo”, le OT realizzate sulla base della FIAT 850.
Realizzate in versione Berlina, Coupé e Spider, le OT arrivarono, addirittura, a montare motori fino a 2.0 litri di cilindrata, con motore quattro cilindri bialbero con potenze fino a 209 CV, con le più potenti OT 1600 e 2000 considerate fin troppo potenti da FIAT per permetterne il via libera per la produzione. Oltre alla produzione di serie, Abarth ottenne dei risultati eccezionali nelle competizioni, con le versioni da corsa delle OT, come la 1300 OT, o con le berlinette da corsa che ottennero successi in decine di occasioni, dalle corse in salita a quelle in pista.
I 75 anni di Abarth: l’era FIAT e il legame con Alfa e Lancia
Abarth, negli anni, sviluppò anche modelli per Porsche e per altri marchi, quando nel 1971 Abarth venne acquisita dalla FIAT, entrando a far parte insieme a Lancia, Autobianchi e alla stessa FIAT del Gruppo FIAT Auto. Sotto l’egida FIAT, Abarth diventò a tutti gli effetti la squadra corse della Casa del Lingotto, nonché l’elaboratore ufficiale dei marchi del Gruppo. La prima Abarth nata sotto l’egida del colosso torinese fu la mitica Autobianchi A112 Abarth, una delle migliori piccole sportive a trazione anteriore, capace di tenere testa alla mitica Mini Cooper S.
Dopo di lei, Abarth realizzò la leggendaria 124 Abarth Rally, versione da competizione della 124 Sport Spider, e dopo di lei la vincente FIAT 131 Abarth Rally, vincitrice di tre Mondiali Costruttori e un Mondiale Piloti. Abarth si occupò anche di veicoli stradali, come la FIAT Ritmo Abarth 125 e 130TC e la 131 Volumetrico Abarth, mentre negli anni ’80 Abarth si fuse con la Squadra Corse Lancia, avendo un ruolo centrale per la realizzazione di alcune Lancia storiche come le LC1 ed LC2 e le iconiche Lancia Rally 037 e Delta S4, entrambe dotate di motori Abarth.
Dopo i successi con la Lancia Delta HF 4WD e Integrale, la Squadra Corse Lancia-Abarth si unì dal 1987 con l’Alfa Corse, andando a unire in un’unica, grande squadra i tre più grandi nomi nel mondo delle corse italiani. La nuova Panta-Squadra Corse abbandonò i progetti nei rally, andando a concentrare i propri sforzi sui Campionati Turismo, con la 155 GTA vincente nel DTM, del BTCC e nel Campionato Italiano Superturismo.
I 75 anni di Abarth: la rinascita degli anni ’00
Dagli anni ’90, però, Abarth perse appeal, venendo relegata a poche versioni personalizzate a livello estetico di sportive delle serie Sporting e HGT. Dopo un timido rilancio con la Stilo Abarth nel 2001, il vero rilancio di Abarth arrivò nel 2007, da un’intuizione di Luca De Meo, all’epoca CEO di FIAT e Alfa Romeo, che rilanciò Abarth come marchio a sé stante. Dopo il successo della prima Abarth moderna, la Grande Punto, seguita dalla Punto Evo e dalla ottima 124 Spider, capace anche di vincere nei rally nel Campionato R-GT, il botto arrivò in accoppiata con la rinata FIAT 500.
Lanciata nel 2008, la Abarth 500 è stata per anni l’auto sportiva più venduta d’Italia. Il grande motivo del suo successo è da ricercare nell’intuizione di riprendere la ricetta originale. Abarth, infatti, si definiva “elaboratore, non preparatore”. Le Abarth moderne sono esattamente questo: versioni elaborate della “classica” 500, sportive che chiunque poteva permettersi. Questo ritorno alle origini era enfatizzato anche dal ritorno del “kit di elaborazione” spedito in casse di legno, unico modo per poter avere la versione Esseesse.
Il successo della Abarth 500 fu enorme, guadagnandosi un seguito molto fedele in Italia e in Europa, sbarcando anche negli Stati Uniti e in Giappone, dove le vetture con lo Scorpione sono molto amate. Dopo decine di versioni speciali, sviluppi tecnici e un binomio con il robusto 1.4 T-Jet, da quel rilancio nel 2007 Abarth è diventato uno dei marchi che più di molti altri ben più blasonati riesce ad incarnare la passione per l’auto in maniera genuina e “pura”, nonché accessibile.
La mostra sul 75° anniversario di Abarth: dalla prima 500 “con lo Scorpione” alla 695 75° Anniversario
Dal 2023, Abarth si è aperta al futuro, lanciando la sua prima elettrica, la 500e. Nel 2024 arriverà anche la sua seconda elettrica, l’inedita Abarth 600e, ma nel frattempo c’è ancora spazio per una versione speciale termica. Nella mostra per il 75° anniversario di Abarth, infatti, a chiudere il viaggio nella storia della Casa tra 38 modelli dello Scorpione c’è l’ultima nata “termica”, la Abarth 695 75° Anniversario.
Nata per celebrare i 75 anni della Casa, sarà prodotta in 1.368 esemplari in edizione limitata. Il numero, come avranno già intuito gli appassionati della 500 “punta” dallo scorpione, non è casuale: si tratta infatti della cilindrata del 1.4 T-Jet, di esattamente 1.368 centimetri cubici. Il T-Jet, erede della mitica famiglia Fire, è stato fido compagno nella carriera del “Cinquino” sportivo, e viene celebrato anche lui con questa versione speciale.
Dotata di una livrea total black con decalcomanie, cerchi e loghi dello Scorpione dorati, sotto il cofano della Abarth 695 75° Anniversario si nasconde il 1.4 T-Jet in versione da 180 CV e 250 Nm, con turbina Garrett GT 1446, scarico Record Monza, ammortizzatori Koni FSD, differenziale autobloccante meccanico e prestazioni da sportiva, con 0-100 km/h in 6,7 secondi e 225 km/h di velocità massima.
Sarà lei una delle protagoniste della mostra presente all’Heritage Hub di Torino, posto all’interno del complesso industriale del Lingotto, inaugurata il 12 aprile e visitabile entro il mese di luglio. Oltre a lei, ci saranno infatti altre 37 vetture che hanno fatto la storia dello Scorpione, dalla prima 500 messa a punto da Karl Abarth alla Abarth 500e. Spicca tra queste un’ospite speciale, la Abarth Classiche 1300 OT in scala 1:3, un’edizione unica che fa parte del progetto “Reloaded by Creators” di Stellantis Heritage, che ricrea in piccoli numeri reinterpretazioni contemporanee delle auto che hanno fatto la scoria dei marchi italiani del Gruppo italo-francese.
I dettagli sulla mostra per i 75 anni di Abarth: c’è ancora poco tempo
L’obiettivo della mostra per il 75° anniversario di Abarth è quello di valorizzare un patrimonio prezioso come quello delle auto d’epoca, che all’Heritage Hub sono da sempre di casa. L’importanza di capire il passato di un marchio come Abarth permetterà anche di capirne i passi per il futuro, comprendendone meglio scelte e sfide.
Per visitare la mostra dedicata allo Scorpione, sarà necessario acquistare una visita guidata presso il museo Heritage Hub di Via Plava, a Torino. La mostra per il 75° anniversario di Abarth è inclusa nel prezzo del biglietto dell’intera collezione dell’Heritage Hub, e ha un prezzo, guida inclusa per una visita di circa 90 minuti, di 24 euro. Per effettuare una prenotazione (l’Heritage Hub è aperto dal venerdì alla domenica con due o tre turni di visita a seconda della giornata scelta), avere ulteriori informazioni o prenotare direttamente online vi basta cliccare su questo link dedicato.
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