La storia di un’automobile è spesso, prima di tutto, la storia degli uomini e delle donne che l’hanno immaginata. La storia di Peugeot 205 è indissolubilmente legata a quella di Jean Boillot, membro del consiglio di amministrazione di Peugeot alla fine degli anni Settanta. Fu lui che, in un momento difficile per l’azienda, ideò l’ambizioso progetto di una nuova utilitaria che fosse molto più di una city car, un’auto versatile, confortevole sia in città che sulle strade di campagna, in grado di trasportare una piccola famiglia, e fosse anche economicamente accessibile… in breve, un’auto che rispondesse a tutte le esigenze. Inizialmente il progetto portava il nome di M24 e aveva il compito di sostituire la 104 ma, nel contempo, doveva soddisfare una clientela la più eclettica possibile.
La 205 nasce da una consolidata tradizione francese a proposito di piccole vetture a larga diffusione. Inizialmente, oltre che nei quattro stabilimenti di Mulhouse, Poissy, Madrid e Sochaux, dall’aprile 1984 venne attivata una linea di montaggio per assemblare le parti staccate provenienti dalla Francia a Somaca, in Marocco. La presentazione ufficiale avvenne appunto in terra d’Africa nel febbraio 1983 e la gamma di lancio fu articolata, fin dal debutto, già in sette versioni.
In termini di design, tecnologia e marketing, Peugeot 205 rappresenta un punto di svolta. Mentre la maggior parte delle auto del Leone precedenti erano state disegnate da Pininfarina, è il progetto degli stilisti interni guidati da Gérard Welter a vincere il concorso indetto internamente, con un design molto moderno e fluido (a Pininfarina viene dato in seguito l’incarico di sviluppare la versione cabriolet). Un design che inaugura alcuni segni distintivi che verranno ritrovati sulle future Peugeot, in particolare la calandra a barre orizzontali e la fascia tra i fari posteriori. Inoltre, è un nome famoso del design automobilistico, Paul Bracq, allora membro dello Studio Peugeot, a realizzare gli interni della nuova piccola di Casa Peugeot.
La 205 che esce da questo scenario fu una vettura totalmente nuova per Peugeot, dalla linea seducente, che andava ad inserirsi nel segmento delle auto da 3,70 metri.
Tecnicamente, la 205 segna l’ingresso di Peugeot nell’era moderna: compatta ma spaziosa, pratica con il suo portellone, efficiente ed economica allo stesso tempo, adatta a tutti gli usi… In particolare, è la prima vettura del Marchio ad adottare le barre di torsione posteriori, per liberare più spazio nell’abitacolo. È anche la prima vettura a ricevere la nuova famiglia di motori XU. Caratteristiche comuni di questi motori erano i quattro cilindri, l’albero a camme in testa, il blocco e la testata in lega di alluminio con camicie umide amovibili sui motori a benzina, comune era anche la disposizione anteriore inclinata all’indietro. Si partiva dal motore XV8, (954 cm3 con 45 CV e velocità massima 134 km/h) si passava poi al XW3 (1.124 cm3 e 50 CV) ed all’XY8 (1360 cm3 da 60 o 80 CV che equipaggiava anche le GT 5 porte e la XS a tre porte ed era derivato dalla Samba Rally e dalla 104 ZS). La 205 offre anche la possibilità di avere il cambio automatico, un’opzione rara sul mercato dell’epoca
L’anno seguente viene presentato il fantastico motore XU8T della leggendaria 205 Turbo 16: 1775 cm3 (83×82 mm), compressione 6,5:1, 147 kW (200 CV) a 6.750 giri/min, coppia massima 255 Nm a 4.000 giri/min, 16 valvole, iniezione sovralimentato con turbocompressore dotato di intercooler: una bomba da 210 km/h di velocità massima che fece subito impressione sin dalla presentazione.
In ambito Diesel, a settembre 1983 arriva l’XUD7, un quattro cilindri di 1.769 cm3 da 60 CV che fa della Peugeot 205 la prima piccola auto a gasolio francese e, soprattutto, il primo modello Diesel di piccole dimensioni a offrire prestazioni equivalenti a quelle delle sue sorelle a benzina, ma con consumi ancor più contenuti (3,9 l/100 km in media).
Seguì l’arrivo della versione 3 porte e GTI (nel 1984) e di un’intera gamma di versioni, da quelle più accessibili, come la Junior del 1986 con i suoi sedili in denim, alle più chic, come la Lacoste o la Gentry.
Dal 1983, Peugeot per 205 ha messo in atto una strategia di marketing decisamente all’altezza. Appena lanciata, l’invenzione del soprannome “un amore di numero” (“sacré numéro” nelle pubblicità francesi) colpì nel segno. Gli spot televisivi che lo utilizzavano erano efficaci e molto in linea con i tempi, come il famoso filmato in cui la Peugeot 205 GTI viene inseguita e bombardata su un lago ghiacciato da un aereo militare, in un’atmosfera molto alla “James Bond”. Lo spot era diretto da Gérard Pirès, che qualche anno dopo avrebbe realizzato il famoso film Taxi, che aveva come protagonista una Peugeot 406. Da questi successi non si torna indietro…
Lo sport automobilistico sarà un potente mezzo promozionale per la Peugeot 205 e per Peugeot stessa. Nel 1984, sotto l’impulso di Jean TODT, Peugeot entra nella classe regina del Campionato del Mondo Rally, il famoso “Gruppo B”, con l’impressionante 205 Turbo 16.
Durante questa prima stagione, Ari Vatanen si fa notare vincendo tre rally. Nel 1985 e nel 1986, la Peugeot 205 Turbo 16 permette a Peugeot di vincere il titolo mondiale costruttori e a Timo Salonen (1985) e Juha Kankkunen (1986) di conquistare il titolo piloti. Con la cancellazione della categoria “Gruppo B” alla fine del 1986, Jean TODT propone a Peugeot di iscrivere la 205 T16 a un evento leggendario, la Parigi-Dakar. Sfida accettata, sfida vinta. Nel 1987 e nel 1988, la Peugeot 205 T16, appositamente preparata, vince il famoso rally-raid, prima nelle mani di Ari Vatanen, poi guidata da Juha Kankkunen.
Nel 1998, dopo una lunga e ricca carriera di 15 anni e 5.278.300 unità prodotte, la Peugeot 205 si ritira dalla scena. Nella mente degli appassionati di auto, rimarrà per sempre il “numero sacro” di Peugeot, quello che ha gettato le basi di una linea eccezionale di city car di successo, la Peugeot 206, la Peugeot 207 e oggi la Peugeot 208.
Il 23 febbraio il Musée de L’Aventure Peugeot di Sochaux inaugurerà una grande mostra con numerosi archivi fotografici e video e la presentazione di una dozzina di modelli di Peugeot 205.
L’associazione L’Aventure Peugeot ha come missione la conservazione, lo sviluppo e la promozione del patrimonio del marchio Peugeot e fa parte dell’associazione senza scopo di lucro L’Aventure Peugeot Citroën DS: L’Aventure Peugeot
In Italia opera il Club Storico Peugeot Citroën DS Italia il cui scopo è quello di sostenere tutti gli appassionati delle automobili di interesse collezionistico con il marchio Peugeot, Citroën e DS presenti in Italia. Sin dall’anno 2000 il Club è federato A.S.I. ed è associato a L’Aventure Peugeot Citroën DS.
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