Non è uno scherzo, purtroppo. Secondo l’ordinanza antismog che entrerà in vigore dal 1° ottobre 2019, le vetture Euro 0, anche se iscritte all’ASI (con sede a Torino peraltro, come FIVA) o benzina, Diesel o dotate di impianto GPL/Metano, non potranno circolare in nessun orario, in nessun giorno della settimana, neanche durante il weekend o nei giorni festivi.
Proprio a Torino
Nella città italiana dell’auto, luogo natio di Fiat, della 500 e luogo di culto di ogni appassionato di auto, con il Museo dell’auto di Torino, il Centro Storico Fiat e l’FCA Heritage HUB, le auto storiche e di interesse collezionistico si potranno vedere solamente parcheggiate, senza deroghe. L’unica eccezione per chi parteciperà a raduni ed eventi dedicati, giusto quelle due o tre volte all’anno, se ne sopravvivranno ancora a Torino. Esiste, per fortuna, una mappa che indica delle zone di libera circolazione, a prescindere dai blocchi, che permette di uscire dalla città o attraversarla.
Oltre al danno…
Non finisce qui, perché anche le vetture Euro 1 Diesel verranno limitate 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e in questo caso il problema è ancora più grave se possibile, poiché il 100% di queste auto, anche quelle considerate “da collezione” pagano il bollo dimezzato e non godono dell’esenzione come le ultratrentennali. Il bollo auto quindi chi lo paga? Il comune che costringe i proprietari a rimanere fermi tutto l’anno, salvo due o tre scampagnate, o l’appassionato?
L’automobilista continua a pagare
L’inquinamento del capoluogo piemontese, ma anche di tutto il Mondo, è un tema serio e serie devono essere le misure che lo ridurranno. Non serve accanirsi con chi è più facile penalizzare e che, peraltro incide in maniera contenuta, come i pochi appassionati di auto d’epoca rimasti sul nostro suolo. Servono lavaggi delle strade, controlli sul riscaldamenti d’inverno e servizi pubblici efficienti, giusto per citare i tre argomenti sulla bocca di tutti, non di certo incomprensibili per le amministrazioni.
Occhio alle nuove norme
Sono state inasprite di conseguenza le norme anche per le altre classi di vetture, vi invitiamo, quindi, a consultare il sito del comune di Torino per non incorrere in brutte sorprese.