Questa è una magnifica storia, una storia di una vettura mai realizzata, almeno fino al 2021. Si tratta di un progetto originale risalente al 1951 per la creazione di un’auto da competizione destinata alla classe Sport 1100. Prima di raccontarvi la Testadoro Barchetta 1951, però facciamo un passo indietro, scoprendo la breve storia del Brand di auto.
Il piccolo marchio Testadoro venne fondato a Torino nel 1946 e fin da subito, al fianco delle testate speciali per Fiat 500 “Topolino”, aveva cominciato a progettare automobili da competizione. Il termine “Testadoro” è stato coniato proprio a causa del caratteristico colore della testata stessa, fusa originariamente in bronzo. Fino al 1949, Testadoro produsse un totale di 9 vetture da corsa, tutte per la classe fino a 750cc. Dopo le prime due vetture strettamente derivate dalla Topolino di serie, con le “Marinella” e “Daniela”, la Testadoro propose vere auto da competizione di propria progettazione, avvalendosi della Gilco di Milano per i telai tubolari e di Zagato per la carrozzeria. I motori erano progettati internamente e raggiunsero potenze importanti. Al Gran Criterium 750 di Monza del 1949 vennero schierate ben 4 Testadoro Daniela e una Marinella, con la vittoria della “Daniela” di Mejnardi.
Le cronache dell’epoca riportano la notizia di una vettura in corso di realizzazione per la classe Sport 1100. Tale notizia trova riscontro nelle parole dello stesso Giusti rilasciate in occasione di un’intervista concessa negli anni ’90 a riguardo della sua attività nel mondo delle corse nel secondo dopoguerra. Infatti, deve essere ricordato che la famosa testata progettata dall’Ing Roselli era stata inizialmente pensata per il monoblocco della Fiat 508 “Balilla” da 995cc, che nella successiva Fiat “1100” era stato nel frattempo portato dal costruttore torinese a 1098cc. Il motore della Fiat 1100 è stato ampiamente sfruttato da quasi tutti i costruttori di vetture da corsa per la classe “Sport fino a 1100cc”, e quindi era inevitabile che dopo alcune stagioni passate a sviluppare (e pubblicizzare) vetture per la classe 750, l’attenzione della coppia Giusti/Roselli e la loro “Casa dell’auto” si spostasse sulla classe immediatamente superiore, quella appunto fino a 1100cc.
Il progetto di vettura completa comprende una carrozzeria estremante bassa, filante e aerodinamica, unita ad un telaio nato per rappresentare la massima evoluzione delle vetture Sport alla soglia degli anni ’50. Il telaio è composto da una base con longheroni in tubi di robusta sezione in acciaio al Cromo-Molibdeno, e da una porzione superiore in tubi di minor sezione atta a garantire rigidità longitudinali e trasversali senza pari. Il passo è generoso (2400mm, pari a quello di vetture sportive più moderne, citiamo su tutte la Ferrari 250 GTO), e garantisce alla vettura l’aspetto di una barchetta di classe ben superiore.
Sebbene giunto fino al livello di definizione finale (numerosi i cartigli che lo testimoniano), il progetto si arenò a causa del ritiro di Giusti dalle competizioni e dal mondo dell’auto in generale, dovuto alla tragica morte di Roselli in un incidente stradale e alla preoccupazione crescente dell’adorata moglie per i rischi correlati alle corse.
Come anticipato, i disegni finali sono datati 1951, segno che comunque lo sviluppo proseguì anche dopo il ritiro di Giusti dalle corse automobilistiche, forse allo scopo di rivendere il progetto ad altri costruttori. A quanto risulta però, nessuno portò a termine il progetto.
Quasi settant’anni dopo nasce l’idea di completare finalmente la costruzione della vettura da parte dello specialista dei telai tubolari, Martino Colombo di Milano, cugino del celebre Gilberto che progettò e costruì i telai per le Testadoro degli anni ’40. I disegni esecutivi della vettura erano ancora disponibili a Milano, e Martino è riuscito a convincere l’appassionato torinese di storia dell’auto Dario Pasqualini, proprietario del marchio Testadoro, a costruire la vettura.
Così, Dario Pasqualini si è occupato della progettazione esecutiva, del disegno della carrozzeria e della produzione del mascherone in legno per la successiva battitura della pelle in alluminio. la realizzazione della carrozzeria è stata affidata alla Martelleria Giacometto di Cumiana (TO).
Il telaio è stato sottoposto a restauro, soprattutto nelle saldature, e completato coerentemente ai disegni originali nella sua parte superiore con tubi di produzione Trafiltubi, azienda fondata da Gilberto Colombo.
La parte meccanica è stata anch’essa sottoposta a completa revisione, con particolare riferimento al motore. In mancanza di una testata “Testadoro” per Fiat 1100, non disponibile sul mercato, per il motore della Testadoro Barchetta 1951 è stato deciso di procedere ad una profonda revisione dell’unità Fiat di partenza mantenendo, però, l’albero a camme nel basamento e la distribuzione ad aste e bilancieri. Sono stati disegnati e realizzati nuovi coppa dell’olio maggiorata e coperchio valvole su disegno esclusivo Testadoro in alluminio. Purtroppo, a causa della scoperta di due “cricche” nel basamento originario durante le prove al banco, è stato necessario sostituire il monoblocco con un Fiat 1100 103R.
Potreste aver già visto il debutto in società della creatura di Testadoro alla scorsa edizione della Vernasca Silver Flag , dove Dario Pasqualini è stato accompagnato alla guida dall’ex pilota Wolfgang Kurth.
La Testadoro Barchetta 1951 è un omaggio allo spirito delle vetture Sport a cavallo degli anni cinquanta e, soprattutto, ai loro creatori.
Attenzione, quindi, non si tratta di una restomod, o una vettura originale riportata “in vita”, ma si tratta di un modello nuovo basato su una base di progetto già esistente, che vuole riportare in auge la storia motoristica artigianale torinese, capace ancora oggi di realizzare ancora vetture Sport nello stesso spirito dell’epoca, attraverso la maestria dei professionisti.
La Testadoro Barchetta 1951 è solamente il primo modello della rinata Casa torinese: nei prossimi mesi ne vedremo delle belle.
Anno di Trasformazione | 1991 |
Trasformatore | Martino Colombo |
Telaio | 240MM-001 |
Tipologia Telaio | Tubolare |
Carrozzeria | Barchetta |
Posti | 2 |
Allestitore Carrozzeria | Testadoro |
Materiale Carrozzeria | Alluminio |
Lunghezza (mm) | 3660 |
Larghezza (mm) | 1420 |
Altezza (mm) | 840 |
Peso (kg) | 500 |
DATI TECNICI | |
TIPO O NUMERO MOTORE | FIAT 1100 103R.000 – 1839473 |
Tempi e Combustibile | 4 – Benzina |
Cilindrata Unitaria | 272,2 |
Cilindrata Totale (cc) | 1089 |
Alesaggio/diametro (mm) | 68/75 |
Materiale del blocco cilindri | Ghisa |
Numero dei supporti di banco | 3 |
CV | 63 |
Numero dei carburatori | 1 |
Tipo | Doppio Corpo |
Numero degli alberi a camme | 1 |
Posizione degli alberi a camme | Nel basamento motore |
Sistema di comando degli alberi | Mediante catena |
Sistema di comando delle valvole | Mediante punterie, aste e bilancieri |
Sin dal debutto dell’Audi e-tron nel 2019, il primo modello completamente elettrico della Casa dei…
Bernie Moreno, neo-senatore eletto dell’Ohio e venditore di auto, si è messo in testa di…
Tempo di lettura: < 1 minuto La produzione di auto in UK è crollata ai…
La Kia Syros è la nuova SUV compatta pensata per l'India ma con contenuti adatti…
In un contesto di rialzo generalizzato dei listini, il noleggio a lungo termine costituisce un’alternativa…
Sono stati consegnati i primi settanta esemplari di Alfa Romeo Stelvio in dotazione alla Polizia…