Il motore cinese che fa tremare l’Europa: e no, non è elettrico

Tecnica
30 ottobre 2025, 11.28
motore efficienza termica 50
Mentre in Europa i costruttori continuano a discutere su limiti di emissioni e obiettivi ambientali, in Cina c’è chi passa ai fatti. Chery — colosso proprietario di Omoda, Jaecoo, Exeed ed Ebro — ha annunciato lo sviluppo di un nuovo motore benzina con un’efficienza termica vicina al 50%, un valore che nessun costruttore europeo è ancora riuscito a raggiungere. Un dato che, se confermato, rappresenterebbe un salto tecnico enorme e una sfida diretta alle politiche motoristiche del Vecchio Continente.

La nuova frontiera della combustione: Chery sfida l’Europa

Negli ultimi anni i marchi europei hanno progressivamente spostato i propri investimenti verso l’elettrificazione, riducendo lo sviluppo dei propulsori tradizionali. Tuttavia, i costruttori cinesi hanno seguito un approccio diverso: ibridazione spinta abbinata a nuovi motori a combustione ad altissima efficienza.
Non è un caso che molte delle tecnologie su cui oggi lavorano — dall’iniezione diretta ai sistemi di combustione stratificata — derivino proprio dalle collaborazioni passate con gruppi occidentali. Ma ora i ruoli si sono ribaltati: mentre l’Europa arranca tra norme Euro 7 e piani di transizione energetica, la Cina continua a perfezionare la meccanica di base.

Un motore benzina con l’efficienza di un Diesel

Secondo quanto comunicato da Chery, il nuovo quattro cilindri turbo sarà disponibile in due versioni modulari da 1.5 e 2.0 litri, con una relazione di compressione record di 26:1 — un valore che supera non solo la media dei motori benzina (8:1–12:1), ma anche quella dei migliori Diesel (14:1–22:1).
Questo risultato tecnico consente di migliorare il rendimento energetico fino al 48%, riducendo in modo sensibile il consumo di carburante. Per ogni punto percentuale di efficienza termica guadagnato, il risparmio stimato è del 2,5% sui consumi.
Una parte chiave del sistema è la ricircolazione controllata del 35% dei gas di scarico, che permette di abbattere gli ossidi di azoto (NOx) e ottimizzare la combustione senza penalizzare le prestazioni. È la stessa logica che regola le più moderne unità ibride giapponesi, ma con un livello di compressione mai visto prima.

Potenza record e possibili applicazioni ibride

Il nuovo propulsore, secondo quanto dichiarato, raggiunge potenze fino a 380 CV nella configurazione più estrema da 2.0 litri. Una cifra sorprendente per un motore di questa cubatura, ottenibile solo grazie a un’elevata pressione di sovralimentazione o — più probabilmente — con il supporto di un sistema ibrido mild o plug-in.
Non è escluso, infatti, che Chery intenda utilizzare questo motore come base per le future generazioni di OMODA 7 e EXEED VX, abbinandolo a un modulo elettrico per incrementare potenza e rendimento globale.
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