Lancia Nea Concept: occasione persa, parte 1

Storiche
18 luglio 2025, 8.30
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La protagonista di questo articolo è una delle gemme più affascinanti di quello che, sul finire degli anni Novanta si presentò come uno dei momenti più promettenti di vera rinascita del marchio Lancia, minato negli anni da modelli non sempre all’altezza del blasone. La fine degli anni Novanta e i primi panni dei 2000 furono infatti un periodo molto interessante e dinamico per il marchio Lancia in quanto, nel giro di pochi anni videro la luce affascinanti prototipi e concept car che iniziarono a far vibrare le corde non solo dei lancisti, ma anche di nuovi possibili acquirenti. Tra questi si ricordano la Lancia Dialogos del 1998, la Granturismo del 2002, Fulvia Coupé e GT Stilnovo nel 2003. Tra questi spiccò non poco il progetto Lancia Nea.
Chiamato inizialmente “Trip Mate” (sostanzialmente compagno/amico di viaggio) prese il via dal CRD (divisione Corporate Design del Centro Ricerche FIAT) guidato dall’architetto e car designer Ermanno Cressoni, una delle figure storiche del car design italiano (per quanto spesso ingiustamente dimenticato) e che in Alfa Romeo inventò il profilo cuneiforme delle berline di Arese dai tempi della Giulietta del 1977, caratterizzato da quella coda alta e corta oggi imitata da molti concorrenti. 
L’incarico venne dato dalla sezione Innovazione di FIAT, diretta al tempo dall’ingegnere Dario Scapaticci con responsabile progetto Angelo Di Lauro, e seguito per la Direzione Prodotto dalla dott.ssa Angioletta Boero e dall’ingegnere Michelangelo Liguori. Come prevedibile, nel progetto entrarono anche i referenti Lancia, ovvero il responsabile di Marca dott. Enrico Masala ed il direttore del Centro Stile, Michael Robinson, entrato in Lancia nel 1996.
lancia nea concept
Fu un lavoro corale quella che diede forma alla Lancia Nea, nel quale tutti erano chiamati a seguire le linee cardine del progetto: sulla scia del grande successo di pubblico e critica ottenuto dalla maestosa ed innovativa concept car Lancia Dialogos presentata al Salone dell’Automobile di Torino del 1998, si doveva prefigurare una vettura completamente nuova, che facesse tesoro di tutta una serie di tecnologie avanzate sviluppate al servizio degli occupanti, da avvolgere e comunicare attraverso un design inedito, capace di proiettare il marchio in avanti con l’intenzione di definire nuovi stilemi e volumetrie che facessero anche tesoro della tradizione Lancia. Una tradizione che non è fatta di ripetizione, ma al contrario di continua innovazione e evoluzione, talmente efficace e imprescindibile da determinare nel tempo una tradizione.

Spazio e vivibilità come lusso

Nel 1999 Ermanno Cressoni e Pietro Camardella, quest’ultimo Chief Designer del CRD, già ex designer in Pininfarina noto per aver disegnato alcune delle Ferrari più iconiche degli anni ottanta e da passato al CRD dopo aver anche coperto il ruolo di Chief Designer degli Esterni alla Lancia seguendo il progetto Dialogos, iniziarono a tirare le prime linee caratteristiche della vettura, partendo dalle tecnologie messe a punto dal Centro Ricerche FIAT (CRF). Qui occorre doverosamente fare una parentesi che possa aiutare a comprendere in quale ambiente propositivo e vario il progetto di questo prototipo vide la luce.
Il Centro Ricerche FIAT fu per anni una delle realtà interne al Gruppo FIAT più inventive e propositive; dal 1978 votata alla forte innovazione era organizzata all’interno di una moderna ed affascinante architettura che fondeva i reparti sperimentazione, progetto e uffici con il mondo dell’arte e del design, era il “sogno” del suo lungimirante Amministratore Delegato Giancarlo Michellone che credeva nella perfetta unione, in ottica design, tra scienza e tecnica più avanzate, dove il prodotto eccellente in grado di competere si faceva attraverso la continua sperimentazione a 360°.
interni lancia nea concept
In questo clima, i motivi portanti del design germinarono dalle innovazioni tecniche a loro volta declinate per dar forma ad un prodotto chiaramente Lancia. A questo nucleo iniziale si aggiunsero nel mese di marzo 1999 Marco Tencone e Alberto Di Lillo per gli esterni, e ad aprile Giancarlo Concilio per gli interni in qualità di componenti del Centro Stile Lancia; dopo la prima fase Di Lillo sarà impegnato a seguire altri incarichi, subentrando Andrea Bassi al suo posto.
Come avviene di frequente si realizzarono tre proposte “esplorative” in scala 1:4 che successivamente confluirono in un’unica proposta in scala 1:1 realizzata dal CRD presso la modelleria G-Studio. In parallelo si realizzarono anche gli interni presso il Centro Stile FIAT, arrivando alla presentazione all’ingegnere Roberto Testore (amministratore delegato e direttore FIAT) e ad altri vertici dell’azienda il 24 dicembre 1999: dopo alcune richieste avanzate da Testore relative al frontale considerato troppo “duro”, con esito positivo venne avviato definitivamente il progetto.
Autore: Federico Signorelli
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