La DS N°8 rappresenta la nuova ammiraglia del Marchio premium francese di Stellantis. Si tratta di una fastback completamente elettrica, pensata per competere nel segmento alto del mercato. Offerta in tre varianti di potenza, da 245 a 350 CV, e con due tagli di batteria, da 73 e 97 kWh, promette un’autonomia dichiarata fino a 750 km.
Pur incarnando il massimo della tecnologia DS, la N°8 ha un cuore italiano: viene infatti prodotta nello stabilimento di Melfi (PZ), che è stato il luogo di partenza del nostro itinerario alla scoperta delle eccellenze italiane, un itinerario che ha messo in mostra la sua autonomia e la facilità con la quale siamo riusciti a percorrere lunghe distanze in autostrada senza necessità di caricare. Se sei curioso puoi leggere il nostro viaggio a bordo della DS N°8, ma qui ti vogliamo parlare della macchina in sè, che avevamo già avuto possibilità di trovare a giugno durante l'evento di lancio internazionale.
Già a partire dal nome, che prende ispirazione dal mondo dei profumi il quale ha notoriamente un saldo legame con la Francia, si crea un parallelismo con il mondo del lusso e del prestigio. Talmente tanto prestigiosa da essere stata scelta come auto presidenziale niente meno che dal presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron. Autonomia interessante, avrò modo di parlartene, design audace e tanta attenzione al comfort a bordo, apprezzabile quando la meta è distante e ci si può concentrare su tutti i dettagli che riesce a offrire.
Questa è la DS N°8, ma partiamo dai prezzi che non sono un argomento propriamente "facile".
Prezzi DS N°8: si fa pagare piuttosto bene
La gamma si articola in tre allestimenti principali, ivi compreso la top di gamma Jules Verne che abbiamo avuto per questo long test:
DS N°8 Pallas: parte da 58.900 euro ed è disponibile con il solo motore anteriore da 230 o 245 CV in base alla batteria, rispettivamente 74 kWh e 97 kWh. Ricca, dalla base, la dotazione: sedili anteriori riscaldabili, pompa di calore, schermo centrale da 16”, sistema audio a 8 altoparlanti, one-pedal, paddle dietro il volante, luci d’ambiente e cerchi in lega Borealis da 19”.
DS N°8 Etoile: parte da 66.140 euro, include anche la versione Dual Motor da 350 CV e batteria da 97 kWh. Include sedili comfort con scaldacollo, head-up display, cerchi da 20”, finiture interne esclusive, guida semi-autonoma DS Drive Assist 2.0 e DS Active Scan Suspension solo per la AWD (con una telecamera legge il fondo stradale e adegua la risposta delle sospensioni pneumatiche a controllo elettronico).
DS N°8 Jules Verne: da 76.440 euro, si distingue per i rivestimenti in pelle Nappa e Alcantara Blu Eterno, in parte motivo del nostro itinerario e di cui ti parlo a breve, cerchi neri Cassiopea da 21”, tetto panoramico e dettagli neri a contrasto. La versione a doppio motore, da 350 CV, sfora di poco gli 80.000 euro (80.240 euro).
La versione della nostra prova, che vedi nel servizio fotografico, è per l'appunto una Jules Verne in livrea Grigio Cristallo e con interni in pelle Nappa e Alcantara Blu Eterno. Sulla vettura troviamo anche i sedili lounge con DS Neckwarmer, cerchi da 21" Cassiopea, tetto panoramico stratificato, Sistema Hi-Fi 3D by Focal, DS Night Vision; unico optional il tetto e cofano nero (300 euro)
Si capisce che il listino punta decisamente verso l'alto, e ovviamente l'auto è esclusa dagli incentivi. Se vuoi curiosare le promozioni per le aziende tra cui noleggio e leasing, questo è il link ufficiale.
Spazio e comfort: ottimo il bagagliaio, qualche limite dietro
Con 4,82 metri di lunghezza, 1,90 di larghezza e 1,58 di altezza, la DS N°8 si presenta con proporzioni da autentica ammiraglia, valorizzate da un passo generoso di 2,90 metri che rende accogliente l'abitacolo, con un ma sul quale torno a breve. Il design miscela elementi da coupé e SUV: linee tese, profilo filante e un coefficiente aerodinamico di soli 0,24. Il frontale è di quelli che non passano inosservati, con la griglia DS a doppio segmento e i fari LED verticali che ne accentuano la personalità, mentre il posteriore si distingue per la fanaleria sottile e il montante D fortemente inclinato.
Quest’ultimo dettaglio, pur contribuendo all’efficienza aerodinamica, penalizza leggermente lo spazio in altezza per chi siede dietro. Per me che sono alto 1,84 metri, ho trovato non perfetta l'abitabilità al posteriore, tanto che in DS si sono ritrovati a inclinare la panchetta quanto basta per far sentire comodi quasi tutti, a parte chi sfiora i 2 metri. In compenso, l’abitabilità per le gambe è ottima, grazie al passo lungo.
Il bagagliaio è tra i suoi punti forti nonostante la silhouette della carrozzeria: parte da 620 litri e arriva fino a 1.834 litri abbattendo i sedili posteriori (frazionabili 40:20:40). Lo spazio utile tra soglia e schienali è di 1,16 metri, con una bocca di carico larga 1,08 metri. Il portellone elettrico consente di muoversi agevolmente: sotto di esso trova posto anche una persona alta 1,85 metri, mentre la soglia di carico si trova a 76,8 cm da terra.
Abitacolo raffinato, e c'è tanta Italia
All’interno, la DS N°8 convince per materiali e finiture di alto livello: pelle morbida su plancia e porte, inserti in alluminio autentico e sedili in pelle Nappa dotati di riscaldamento, ventilazione e massaggio. Da segnalare il sistema Neck Warmer, che diffonde aria calda sulla nuca, rendendo piacevoli anche i viaggi invernali come accade sulle cabrio. Qui il tetto c'è, è panoramico e molto ampio, ma l'effetto è comunque gradevole.
C’è però un piccolo difetto ergonomico: la portiera, pesante e rifinita con cura, va tirata tramite una fessura dietro la cassa acustica del sistema audio. Dopo aver posizionato la mano dietro la cassa, serve una certa forza, o un colpo di gomito, per aprirla completamente.
Il volante a quattro razze a X è originale e scenografico, ma richiede un po’ di adattamento; te lo racconto nel dettaglio nella sezione dedicata alla guida. Dietro, le palette regolano la rigenerazione dell’energia in frenata, mentre sul tunnel centrale c'è il pulsante dedicato all'attivazione del one-pedal che massimizza il recupero arrivando a frenare completamente il veicolo.
Sul fronte tecnologico, la dotazione è di altissimo livello: display centrale da 16”, quadro strumenti digitale da 10,25” e head-up display con realtà aumentata, anche se la posizione di quest'ultimo si regola da un comando analogico che vedi sbucare, nella foto qui sopra, a sinistra del volante. L’assistente vocale integra ChatGPT, mentre la qualità sonora è affidata all’impianto Focal Electra 3D con 14 altoparlanti.
Prova DS N°8: autonomia e gestione della ricarica promossa. Non ci si stanca mai di guidarla
Così come noi abbiamo testato l'autonomia della DS N°8 sulla lunga distanza, nello specifico da Melfi a Nera Montoro dove viene prodotta l'Alcantara che adorna i suoi interni, alcuni colleghi della stampa specializzata hanno svolto test simili in tutta Europa che hanno messo in mostra quanto, sull'elettrica francese, sia facile viaggiare senza l'ansia da ricarica. Sì perchè con un'elettrica che si propone a questi prezzi si gioca tutto lì. La DS N°8 comprabile, te la suggerisco in chiusura di articolo, è la versione medio di gamma, a trazione anteriore e con batteria dal taglio più grande. La 4x4 Dual Motor, sebbene costi di più, è la più veloce di tutte in accelerazione (5,4 secondi da 0 a 100 km/h) e ha la telecamera che legge il manto stradale per regolare la risposta delle sospensioni, ma va meno distante.
Durante il primo contatto rimasi ben impressionato dalla dinamica di guida della versione da 350 CV, merito sia del brio assicurato dal doppio motore sia del comfort assicurato dalle sospensioni. Salito sulla Jules Verne da 245 CV senza sospensioni adattive, in primis mi ha stupito proprio l'autonomia, superiore ai 600 km appena ritirata l'auto, così come il comfort assicurato sulle lunghe distanze. Specie nel viaggio d'andata da Torino a Melfi, più di 900 km e tre ricariche effettuate in concomitanza di pause che avrei comunque fatto (pranzi o soste alla toilette), ho apprezzato il comfort dei sedili, massaggi inclusi regolabili comodamente dallo schermo centrale, l'impianto audio Hi-Fi con il sound immersivo 3D regolabile su tre livelli e l'insonorizzazione che è di ottimo livello, anche a velocità da codice.
Non avevo provato la ricarica durante il primo contatto, mentre ho ricaricato, eccome, durante il viaggio a Melfi e ritorno. Problemi? Praticamente zero, anche perchè ho sempre caricato alle colonnine Free to X a parte una ricarica notturna effettuata presso l'albergo e durante la visita allo stabilimento di Alcantara (foto sopra). Tecnicamente, la DS N°8 carica fino a 160 kW in corrente continua, 11 kW in alternata. Non c'è la ricarica a 800V, ad appannaggio di alcune rivali come l'Audi Q6, e il motivo lo spiegarono già in fase di presentazione i tecnici DS: non ci serve, in 10 minuti con i 400V si possono recuperare fino a 200 km di autonomia.
Se mi sento di promuovere gli ADAS, specie il Drive Assist 2.0 che regola automaticamente la velocità e la distanza durante la guida in autostrada, ho ritrovato buon feeling anche con la rigenerazione. Da qui mi lego anche all'originalissimo volante a X, che non mi sento di bocciare. Il motivo è che dove mancano le razze, le mani avvolgono direttamente la corona del volante a mo' di monoposto, c'è lo spazio per azionare i paddle che servono, su tre livelli, a regolare l'intensità della rigenerazione energetica. Anche dopo un viaggio di centinaia di chilometri, senza il sostegno dato dalle razze per le mani, non ho accusato particolari problemi di resistenza.
Come già evidenziavo in fase di primo contatto, è essenziale per viaggiare in elettrico che tutti gli astri si riescano ad allineare. Nel mio caso devo ammettere di essere stato fortunato, visto che nelle mie soste alle Free to X non ho mai avuto problemi e tutto ha funzionato alla perfezione. Non ho utilizzato l'app MyDS, che permette di pianificare il percorso da remoto, bensì mi sono affidato totalmente al navigatore che segnala anche l'effettiva disponibilità o cambia stazione se nel frattempo gli stalli vengono occupati. Importante anche il pre-condizionamento della batteria, che purtroppo si attiva solo manualmente, con un po' di anticipo, per massimizzare i tempi di ricarica.
Due considerazioni sul finale
Infine, l'itinerario da Melfi a Nera Montoro mi ha permesso di evidenziare i 646 km di autonomia a batteria carica, che ovviamente in autostrada a 130 km/h con un consumo verificato di circa 20 kWh/100 km diventano poco meno di 500; questo mi porta a pensare che se si vuole risparmiare, pur con un prezzo base di poco inferiore ai 60.000 euro, anche una DS N°8 con batteria da 74 kWh può fare al caso con un'autonomia realistica di circa 500 km nell'uso combinato. La versione più promettente è quella che abbiamo provato in questo test: una FWD con batteria da 97 kWh che promette fino a 750 km di autonomia come dichiarato dal costruttore. Considerando un centinaio di chilometri in meno come dato realistico, lo vedi tu stesso nella foto qui sopra con 628 km di autonomia al 98% di percentuale di batteria, si può viaggiare tranquillamente e caricare "a tappe" senza l'obbligo di fermarsi almeno mezz'ora a ogni sosta, anche in autostrada a medie e limiti di velocità ancora indigesti per tante auto elettriche.
Qualcosa sta cambiando, DS ci prova con la sua ammiraglia tutta lusso e che mette al centro il Made in Italy, come è giusto e doveroso sottolineare grazie alla fabbrica di Melfi nella quale nasce l'auto presidenziale francese e al contributo dato da Alcantara nella realizzazione dei suoi interni.