Prova Cupra Tavascan Endurance 2026: un’elettrica concreta e solida

Prove su strada
10 novembre 2025, 7.55
cupra tavascan 2026 24
So cosa stai pensando: “Ecco l’ennesima elettrica su base MEB del Gruppo Volkswagen”. Effettivamente, di vetture su questa base meccanica ne sono uscite davvero tante: con un breve controllo sui listini italiani, tra i marchi Volkswagen, Skoda, Cupra, Audi e anche Ford ci sono ben 15, e tutti condividono punti di forza e limiti di questa piattaforma. Uno di questi modelli, però, promette di essere diverso: si chiama Cupra Tavascan, ed è un’auto che si fa notare. A colpire, infatti, non è solamente lo stile, molto originale e spinto, né tanto la dinamica di guida, alla quale Cupra ormai ci ha abituati, ma persino la sua genesi è molto particolare.
Al contrario della stragrande maggioranza dei modelli basati sulla piattaforma MEB, infatti, la Tavascan non è costruita in Europa, ma anzi è assemblata negli stabilimenti cinesi della Volkswagen-Anhui, una joint-venture nata tra Volkswagen e la cinese JAC. Questo, quindi, è un lato negativo? In realtà no, anzi: dopo aver provato diverse Cupra nelle ultime settimane, non ho notato cali di qualità costruttiva o di dinamica di guida di questa Tavascan “cinese”, bensì l’esatto opposto. Nonostante questo stile così particolare, infatti, la Tavascan mi ha colpito per la sua concretezza, che si nasconde dietro linee fuori dagli schemi e soluzioni estetiche e d’ergonomia molto particolari.
Tra un’efficienza di ottimo livello, un’abitabilità di prim’ordine e una guidabilità che definirei “sostaziosa”, la Tavascan si propone come un SUV da famiglia che va oltre delle linee “tamarre”, e nelle versioni più abbordabili come quella che ho provato ha un prezzo decisamente più interessante delle costose versioni VZ. Scopriamo allora com’è e come va la Cupra Tavascan 2026 nella mia prova su strada della Tavascan Endurance Immersive da 77 kWh.

Prezzi Cupra Tavascan 2026

Partiamo subito dal listino prezzi della Cupra Tavascan 2026, che colpisce per l’importante differenza tra le versioni e le motorizzazioni. Ci sono, infatti, quasi 15.000 euro tra la versione d’accesso la Endurance Lite (da 51.850 euro), e la top di gamma VZ Extreme AWD, che costa 76.650 euro optional esclusi. Proprio le VZ, che sono dotate del powertrain con doppio motore e 326 CV, hanno un prezzo di oltre 10.000 euro superiore alle versioni a trazione posteriore a parità di allestimento. Sono questi, quindi, i prezzi della Cupra Tavascan 2026:
  • Tavascan Endurance Lite 77 kWh, 51.850 euro
  • Tavascan Endurance Immersive 77 kWh, 52.800 euro
  • Tavascan Endurance Adrenaline 77 kWh, 56.600 euro
  • Tavascan Endurance Extreme 77 kWh, 59.550 euro
  • Tavascan VZ Adrenaline AWD 77 kWh, 69.950 euro
  • Tavascan VZ Extreme AWD 77 kWh, 76.650 euro
Come vedi, la versione che ho provato è la Tavascan Endurance, quindi quella con motore singolo posteriore e dalla maggiore autonomia, nell’allestimento forse più a fuoco dell’intera vettura, l’Immersive. A livello estetico, infatti, nonostante sia solo il secondo livello di dotazione non appare affatto povero, anzi.
Di serie, la Endurance Immersive offre di serie Cruise Control Adattivo e guida autonoma di Livello 2, fari full LED anteriori e posteriori con logo Cupra illuminato, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con telecamere a 360 gradi, sedili anteriori elettrici e riscaldabili, clima trizona, infotainment con navigatore e schermo da 15 pollici a sbalzo, portellone posteriore motorizzato, modalità di guida, ammorrizzatori DCC a controllo elettronico e Ambient Lighting interna. Le differenze con le versioni più ricche sono concentrate nei fari Matrix LED e nelle finiture di cerchi e sedili più curate: per questo, la Immersive è forse la più a fuoco, perché anche a livello estetico non costringe a rinunce grazie ai grandi cerchi da 20 pollici con dettagli bronzo di serie.
L’esemplare in prova, poi, può contare su due optional piuttosto interessanti. Il primo è la verniciatura speciale, in questo caso il grigio Basalt Grey, del valore di 1.100 euro, mentre è da considerare seriamente il Winter Pack, che oltre al volante riscaldabile offre il sistema di condizionamento con pompa di calore, offerto a 1.500 euro che aiuta ad aumentare ancora l’efficienza di questo SUV-coupé dalle linee così particolari. Il totale? 55.400 euro, in linea con la concorrenza. Se, infatti, la sempre economica Tesla Model Y fa meglio in versione Premium RWD (parte da 51.500 euro), il prezzo della Tavascan è inferiore alle rivali premium tedesche come BMW iX1 e Mercedes EQA, che in versioni con potenza equivalente superano i 60.000 euro.

Esterni e interni Cupra Tavascan 2026

Linee elaborate e personali: colpisce, ma non è per tutti

A livello estetico, la Cupra Tavascan riesce a nascondere la parentela con le altre “figlie” della piattaforma MEB. Un occhio allenato, infatti, può notare subito il cofano corto e gli sbalzi anteriore e posteriore molto contenuti, ma rispetto ad altre MEB qui il look è molto più personale. Il frontale è la parte più riuscita, con un paraurti anteriore che “scivola” verso il basso con il logo Cupra e il nome della Casa poco più in basso, entrambi completamente illuminati di notte (molto appariscenti, ma fanno la loro figura).
Al loro fianco troviamo poi i fari anteriori triangolari, impreziositi dalla bella firma luminosa anch’essa formata da tre triangoli, mentre il paraurti anteriore è parzialmente carenato da una finitura color antracite piuttosto appariscente. Molto appaganti da vedere le due feritoie (vere) a fianco del logo Cupra, che portano aria sopra il cofano per migliorare il coefficiente di penetrazione aerodinamica. Se davanti convince, già nella vista laterale la Tavascan non è per tutti. Convincono, ad esempio, le maniglie annegate nelle portiere, così come le portiere stesse con vetri a giorno, ma l’andamento del lunotto è davvero particolare.
Fino alla fine del finestrino posteriore, infatti, la Tavascan è un classico SUV piuttosto alto e massiccio: dopo di esso, il lunotto scende violentemente, per poi interrompersi su una coda tronca davvero alta e “presente”. Nella vista posteriore, mi piace molto il piccolo spoiler integrato con i fari a tutta larghezza, anche loro di grande impatto visivo e con sorprendenti giochi di luce. La porzione verticale di lamiera, però, è molto importante, e la rende un po’ sgraziata nella vista di tre quarti e in quella posteriore. Dopo qualche giorno di “apprendistato”, però, si comincia ad apprezzare questo look così personale, che di sicuro la rende di grande impatto per strada o nei parcheggi. Convincono i cerchi da 20 pollici co dettagli color bronzo, mentre in coda il grande diffusore posteriore scuro cerca di alleggerire visivamente un posteriore decisamente massiccio.

Qualità costruttiva buona, ergonomia così così

Salendo a bordo, gli interni della Cupra Tavascan 2026 colpiscono con un layout davvero originale, che si distacca pesantemente dalle cugine ID. con linee molto più audaci e soluzioni fuori dagli schemi. La prima cosa che salta all’occhio è l’enorme “ponte” che unisce la consolle centrale con il tunnel, sotto al quale trovano posto il pad per la ricarica wireless, le prese USB-C e un altro vano di ricarica. Questa soluzione è sicuramente originale, ma un po’ fine a sé stessa. La qualità della plastica utilizzata, poi, non è eccelsa, e non convince neanche sui pannelli porta, un con una finitura color bronzo molto “plasticosa”.
È un peccato, perché questi due dettagli tolgono attenzione al resto delle plastiche, di ottimo livello, e anche ai rivestimenti in tessuto, validi sia sui sedili che sul tunnel centrale. Rispetto ad altre Cupra, poi, ho notato una maggiore qualità negli assemblaggi di alcuni dettagli come, ad esempio, i tasti per le modalità di guida e la modalità Cupra sul volante, mentre il sistema di infotainment da 15 pollici è ora molto migliorato rispetto al passato, avendo perso parte dei suoi glitch e dei suoi rallentamenti, una volta molto visibili.
Lo spazio è molto buono sia davanti che dietro, e anche il bagagliaio con i suoi 540 litri è spazioso e ha un’ottima sfruttabilità grazie alla forma squadrata. Nonostante il tetto spiovente, poi, lo spazio per la testa dei passeggeri posteriori è generoso, mentre tornando davanti ci sono delle cose che non convincono a pieno. Per prima cosa, mi ha colpito come la grande barra luminosa alla base del parabrezza non faccia parte dell’illuminazione d’ambiente come su altre Cupra, ma che questa rimanga dietro l’originale feritoia a tutta larghezza sulla plancia.
Se questo è, comunque, un peccato veniale, lo sono meno i comandi a sfioramento sparsi tra consolle centrale, volante e pannello dei finestrini, che eredita il famoso comando “Rear” dalle altre VAG elettriche per saltare dai finestrini anteriori a quelli posteriori, davvero scomodo da usare. Se, poi, il quadro strumenti digitale da soli 5,3 pollici è piccolo ma, alla fine, non così minimale da diventare scomodo, è davvero complicato abituarsi agli scomodissimi comandi a sfioramento sul volante.
Anche quando si comincia a familiarizzare, infatti, un tocco involontario può abbassare la velocità o disattivare l’audio, mentre il comando per l’Head-Up Display è troppo facile da urtare per sbaglio guidando. In più, sul mio esemplare l’Head-Up Display non è neanche presente, e ad ogni pressione del tasto il quadro strumenti me lo ricorda: decisamente da rivedere.
Peccato perché, per il resto, l’ergonomia durante la guida è buona: il cambio al volante è intuitivo e facile da usare, l’accensione con la semplice pressione del pedale del freno è un toccasana quando si guida ogni giorno l’auto, e anche il tanto bistrattato pannello per la gestione dei fari touch non è così male.

Meccanica Cupra Tavascan 2026

A livello meccanico, la Cupra Tavascan 2026 è, come detto in apertura, realizzata sulla piattaforma modulare MEB del Gruppo Volkswagen, ma declinata con una taratura specifica di sterzo, ammortizzatori e motore elettrico. Come ormai consuetudine per le EV del Gruppo, anche la Tavascan è disponibile in due livelli di potenza. Da un lato abbiamo la RWD, che qui si chiama Endurance, con motore singolo posteriore da 286 CV e 545 Nm di coppia, che riesce a spingere il SUV-Coupé sino-spagnolo da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi e fino a 180 km/h autolimitati.
Grazie alla batteria da 77 kWh netti riesce a percorrere, a seconda della motorizzazione, tra i 504 e i 569 km nel ciclo misto WLTP. Dall’altro, invece, c’è la VZ, la versione più potente e sportiva, con doppio motore, trazione integrale e 326 CV complessivi. Le prestazioni sono decisamente superiori, con un’accelerazione 0-100 km/h coperta in soli 5,5 secondi, ma anche i consumi lo sono: a seconda dell’allestimento, la batteria da 77 kWh riesce a percorrere tra i 480 e i 515 km WLTP.
Per il resto, la meccanica è la stessa delle altre MEB, con sospensioni indipendenti all’anteriore e al posteriore, passo molto lungo per le dimensioni e impianto frenante misto, con freni autoventilanti all’anteriore e i tanto discussi tamburi al posteriore. Tra i punti di forza del pianale MEB c’è il raggio di sterzata, eccellente anche sulla Tavascan. Nonostante i 4,64 metri di lunghezza, infatti, il SUV spagnolo riesce ad avere un diametro di sterzata di soli 10,2 metri, offrendo un’agilità superiore a quanto ci si possa aspettare in situazioni difficili come, ad esempio, i parcheggi più stretti, l’inserimento dell’auto nel box e in altre situazioni complesse.
Non manca, poi, il sistema DCC di ammortizzatori a controllo elettronico, che grazie alla possibilità di scegliere tra 15 diversi livelli di durezza degli ammortizzatori permette di scegliere la risposta delle sospensioni sugli avvallamenti. Rispetto ad altre elettriche e nonostante il look così “da dura”, però, la Tavascan ha sempre un assetto piuttosto morbido e accondiscendente, nonostante la spalla /45 degli pneumatici dell’esemplare in prova (delle Hankook iON Evo SUV 255/45 ZR20), che la rende solida e con una risposta secca ma sostanziosa sulle buche, tipica delle vetture tedesche.
Cupra ha poi fatto una taratura specifica per sterzo, sospensioni, motore e freni, per rendere la vettura più piacevole e dinamica su strada, mentre per quanto riguarda la batteria siamo di fronte all’ormai noto pacco da 77 kWh netti del Gruppo VAG, che permette, sulla Immersive della mia prova, un’autonomia di 557 km WLTP con un “pieno” di energia. La potenza di ricarica, invece, è solo discreta. Se, infatti, come gran parte delle elettriche ricarica in corrente alternata a 11 kW, non arrivando al picco della tecnologia AC di 22 kW, per la ricarica in DC bisogna “accontentarsi” di 135 kW, non tantissimi. Nonostante questo, secondo Cupra si passa dal 20 all’80% in soli 28 minuti. Nella mia esperienza, il tempo di ricarica è piuttosto verosimile: per passare dal 18 all’85% ho impiegato circa 35 minuti.

Prova su strada Cupra Tavascan 2026

Come si guida, quindi, la Cupra Tavascan 2026? La prima cosa che è importante da dire è che, nonostante il logo sullo sterzo, non è un’auto che vuole essere sportiva a tutti i costi, anzi. Anche a causa di un peso decisamente alto (siamo a 2.103 kg in ordine di marcia secondo Cupra), la Tavascan, soprattutto con il motore singolo posteriore, non è mai un SUV sportivo, ma anzi cerca di essere più equilibrato e usabile che emozionante. Ne va da sé, quindi, che le sospensioni non sono rigide e capaci di prevenire il rollio come su una Formentor VZ, e anche lo sterzo è leggero e progressivo, ma mai troppo preciso o “nervoso”.
Il motore, dal canto suo, spinge bene alle basse velocità e riprende con vigore anche alle velocità autostradali, ma non è mai troppo vorace, prediligendo un’erogazione più fluida e regolare. Se si gioca, poi, con le diverse erogazioni del motore, la modalità Sport e Cupra sono fin troppo brusche e poco progressive, mentre in Eco l’auto è davvero tranquilla, e spesso si arriva a fine corsa del pedale per cercare le performance. In Normal, invece, la Cupra è più equilibrata, confermando la sua preferenza per una marcia più tranquilla e turistica
Rispetto alle altre ID., però, la Tavascan si fa preferire per un migliore controllo del rollio, per uno sterzo comunque più preciso e per una dinamica di guida che, comunque, appare curata anche se non è così esasperata come su altri modelli della Casa spagnola. Questa taratura più “soft” si sposa molto bene con l’ottima insonorizzazione del SUV-Coupé Cupra, che anche a 130 km/h è molto silenzioso, stabile e raffinato, anche grazie agli ottimi doppi vetri anteriori che riducono l’impatto dei fruscii aerodinamici.
Meno convincenti, invece, i freni, che sono potenti e piuttosto ben modulabili, ma quando si spinge un po’ di più o in condizioni di guida in discesa cominciano a soffrire di fading, con un allungamento del pedale quando si chiede l’intervento dei freni meccanici. Meglio, allora, sopperire con la frenata rigenerativa, piuttosto potente ma non troppo modulabile. Ci sono, infatti, tre posizioni: modalità veleggio, dove la Tavascan si rivela capace di percorrere tanti km per inerzia, e due livelli di rigenerazione. Il primo è fin troppo blando, mentre il secondo è un po’ brusco, e ci va qualche decina di km per prenderci “il piede”.
Una volta fatto, però, la Tavascan si ferma con sicurezza, e permette di gestire la frenata con il solo pedale dell’acceleratore e la rigenerazione della frenata stessa. In autostrada, quindi, è comoda e silenziosa, e in statale e tra le curve predilige un utilizzo più tranquillo e turistico rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dal marchio sul cofano. Anche in città la Tavascan è una delle Cupra con le migliori maniere. Comoda sulle buche, è molto agile grazie all’ottimo raggio di sterzata, e sulle buche risponde con robustezza e un senso di concretezza e presenza da auto di sostanza. In ogni condizione, però, si percepisce parecchio il peso di oltre 2.100 kg, soprattutto in arrivo ai caselli e nella guida più sportiva, dove l’inerzia è avvertibile alla guida.
Se, infine, si cercano davvero le prestazioni, la Cupra Tavascan non delude con uno sterzo preciso, poco rollio e prestazioni piuttosto vivaci. Rispetto alla sorellina Born, che spicca per una dinamica di guida da compatta sportiva, qui le reazioni sono decisamente più tranquille. Il controllo di trazione, ad esempio, non lascia libero il posteriore neanche in modalità ESC Sport, e sebbene si percepisca la spinta dell’asse posteriore, non riesce a diventare disinvolta come la sorella minore. Anche lo sterzo è preciso, ma con ben poco feedback di quello che succede sotto le ruote. Si guida bene ed è veloce, ma è una di quelle auto che, seppure abbiano prestazioni di rilievo, sono più piacevoli se usate a 7/10 piuttosto che col coltello tra i denti. Molto riusciti, per concludere, i sistemi di sicurezza, con un’ottima guida autonoma di Livello 2.

Consumi e autonomia Cupra Tavascan 2026

Concludiamo, infine, con i consumi e l’autonomia della Cupra Tavascan 2026, che mi ha colpito per il livello di efficienza che è in grado di tirare fuori dal suo powertrain. Sulla carta, infatti, la Tavascan non è in lizza per essere particolarmente efficiente: vuoi per le dimensioni, vuoi per il peso o per i 286 CV, sulla carta non dovrebbe fare miracoli. In realtà, già dalla scheda tecnica si parla, per la Immersive della prova, di 6,4 km/kWh, e nel mondo reale?
Il motore posteriore si è rivelato decisamente efficiente, con un consumo in autostrada a 110 km/h, la più funzionale per un’elettrica, pari a 16,6 kWh/100 km, ovvero 6,02 km/kWh, per un’autonomia reale di 463 km in autostrada a 110 km/h. I consumi, ovviamente, si alzano a 130 km/h, andando a stabilizzarsi intorno ai 22 kWh/100 km, ovvero 4,5 km/kWh, per un’autonomia reale a limite autostradale pari a 350 km.
Se in città riesce a stare intorno ai 15-16 kWh/100 km, un consumo abbastanza alto per un’elettrica causato dal peso molto generoso, è in statale dove la Tavascan colpisce. Grazie all’ottima efficienza del motore elettrico e alla pompa di calore, infatti, sono riuscito nel mio classico tragitto casa-redazione di 60 km su statali tra 70 e 90 km/h a stare intorno ai 10 km/kWh, quindi 10 kWh/100 km, per un’autonomia teorica di oltre 700 km. Ovviamente questi sono numeri limite, ma comunque nonostante la massa e la potenza la Tavascan è un’elettrica dall’ottima efficienza.
Queste caratteristiche di efficienza, robustezza e sostanza rendono la Cupra Tavascan un’auto elettrica molto piacevole con cui vivere. Essendo capace di percorrere anche a limite autostradale 350 km con una ricarica, infatti, non porta mai ad avere ansia da autonomia, e sebbene non abbia i materiali interni più raffinati o la guida più affilata tra i SUV elettrici (come se, ammettiamolo, questo abbia davvero importanza…), la particolare Tavascan ha una sostanza davvero difficile da non apprezzare.
Spesso, infatti, le elettriche non danno quella sensazione di solidità e di affidabilità, intesa come robustezza e possibilità di affidarcisi in ogni situazione, tipica delle auto termiche più “toste”. Questa Tavascan, alla guida, restituisce quella sensazione, così difficile da trovare su un’auto a batterie. Per questo, e per un prezzo alto ma non esagerato a fronte del mercato in cui combatte, al netto dello stile davvero elaborato può essere un’ottima compagna di viaggio per chi cerca un’elettrica solida, affidabile, comoda e piacevole. Scendendo a compromessi con i comandi touch.

Pro e contro Cupra Tavascan 2026

PRO
  • Solida e piacevole alla guida
  • Ottima efficienza
  • Interni spaziosi e robusti
CONTRO
  • Stile molto elaborato, forse troppo
  • Comandi a sfioramento scomodi
  • Più comoda che sportiva, ma sulle buche è rigida

Scheda tecnica Cupra Tavascan Endurance Immersive 2026

  • Lunghezza 4,64 metri
  • Larghezza 1,86 metri
  • Altezza 1,60 metri
  • Passo 2,77 metri
  • Posti 5
  • Bagagliaio 540-n.d. litri
  • Motore elettrico singolo posteriore a magneti permanenti
  • Potenza 286 CV
  • Coppia 545 Nm
  • Cambio assente
  • Trazione posteriore
  • Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti
  • Sospensioni posteriori Multilink a ruote indipendenti
  • Batteria agli ioni di litio da 77 kWh
  • Peso in ordine di marcia 2.103 kg
  • Pneumatici di serie Hankook iON Evo SUV 255/45 ZR20
  • Accelerazione 0-100 km/h in 6,8 secondi
  • Velocità massima 180 km/h
  • Consumo medio nel ciclo misto WLTP 6,4 km/kWh
  • Autonomia elettrica nel ciclo misto WLTP 557 km
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