Doveva andare diversamente per la nuova Classe S, la grande ammiraglia della Casa di Stoccarda, e invece tocca proprio alla nuova edizione di Auto e Moto d’Epoca ospitare l’anteprima, in occidente, della nuova ammiraglia pronta a lanciare, come sempre ha fatto nella sua lunga storia, tecnologie d’avanguardia.
Uno degli appuntamenti superstiti di questo 2020 difficile, e uno dei più attesi dagli appassionati dell’heritage a livello europeo, è pronto, da oggi, fino al 25 ottobre, ad accogliere i visitatori.
Dopo l’anteprima mondiale al Salone di Pechino, a settembre, nuova Classe S, che abbiamo già imparato a conoscere nella nostra pagina dedicata, si mostra in anteprima europea sullo stand che Mercedes le ha dedicato. Al suo fianco, alcuni esemplari selezionati dalla stessa filiale italiana della Casa tedesca insieme al Mercedes-Benz Registro Italia, il punto di riferimento per gli appassionati del “Classic stellato” nel nostro Paese.
“La Classe S è stata definita la migliore automobile al mondo, un riconoscimento importante, ma anche una grande responsabilità”, ha dichiarato Mirco Scarchilli, Responsabile Marketing Communication Experience Mercedes-Benz Italia. “A Padova vogliamo raccontare quei valori che, generazione dopo generazione, hanno confermato la nostra ammiraglia come il punto di riferimento dell’industria automobilistica in termini di innovazione, da tutti i punti di vista.”
“Non è stato semplice selezionare quattro modelli che potessero raccontare la storia di Classe S. Un heritage unico, costruito attraverso tantissime icone, ognuna con la propria importanza”, ha dichiarato Francesco Martella, Presidente del Mercedes-Benz Registro Italia. “Così abbiamo scelto quattro valori identificativi di questa ammiraglia e li abbiamo fatti rappresentare da altrettanti modelli: esclusività, innovazione, performance e stile.”
La tradizione delle grandi berline della Stella risale ai primi anni del secolo scorso e continua in epoca moderna con la W186 ‘Adenauer’, che in qualche modo rappresenta le origini di Classe S nel dopoguerra. La storia inizia, infatti, nell’aprile del 1951 quando, al primo Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte, tra le molte novità presentate, spiccano alcuni modelli di classe superiore. Una tra tutte, il modello 300, la vettura di serie più grande, esclusiva e veloce della produzione tedesca del suo tempo, che fin dal debutto fissa nuovi standard nel segmento premium. La W 186 e la successiva W 189 divengono ben presto l’auto di rappresentanza per eccellenza, sia in ambiente politico che industriale, il picco più alto dell’ingegneria automobilistica dell’epoca.
Dal 1963, il ruolo di ‘first lady’ per re e politici passò dalla Adenauer alla 600 della serie W 100, che ne raccolse l’eredità anche nella mitica versione Pullman, disponibile solo con motorie 8 cilindri. A Padova sarà esposta una Mercedes 300 W 189 del 1960. Un anno prima, invece, il debutto della serie W 111/W 112 che porta in essere, per la prima volta nella storia di questo modello, una robusta cella di protezione per i passeggeri con zone di deformazione nella parte anteriore e posteriore.
Anche gli interni furono progettati all’insegna della sicurezza con piantone di sterzo collassabile, volante imbottito centralmente, cruscotto imbottito, strumenti flessibili e parzialmente incassati. Un’altra caratteristica importante sono le nuove serrature speciali delle porte, che migliorano ulteriormente la sicurezza. Tra le curiosità legate a questa serie, le fintails, due piccole codine da cui deriva il soprannome che da sempre accompagna questo modello: una concessione stilistica influenzata dalla moda del momento che, con un design decisamente più sobrio, strizzava l’occhio allo stile delle auto americane. In mostra a Padova una W 111 220 SE “Codine” del 1963.
Cinque anni più tardi, nel 1968, fa il suo esordio la sua espressione più sportiva: la 300 SEL 6.3. Equipaggiata con un motore V8 da 250 CV viene presentata per la prima volta al Salone di Ginevra, con grande sorpresa di stampa e addetti ai lavori, perché nessuno si aspettava che l’ammiraglia per eccellenza della Stella potesse sconfinare in una sportività così decisa e marcata. Evidentemente non la pensavano così Aufrecht e Melker, i fondatori di AMG, che la iscrivono alla 24 Ore di Spa del 1971, potenziando il motore. La 300 SEL 6.8 tagliò il traguardo al secondo posto, sfilando sotto le tribune in un’inedita livrea rossa, che le regalò il soprannome di Rote Sau, la scrofa rossa. Il modello esposto a Padova è una 300 SEL 6.3 (W 109) del 1968.
A cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, la serie W 126 si afferma come trend setter per quanto riguarda stile e bellezza. Nata dalla matita di Bruno Sacco, è la prima Mercedes a rinunciare ai tradizionali paraurti cromati, sostituiti da paraurti deformabili in materiale sintetico, in grado di resistere ai piccoli urti in fase di manovra, senza riportare alcun danno. Il design di questa serie, inizialmente considerato eccessivamente sobrio e anonimo da qualche osservatore, viene ben presto apprezzato per la sua eleganza senza tempo e ancora oggi rappresenta un importante modello di innovazione nel campo del design. Altra grande innovazione su questa generazione è stato l’airbag, oggi di serie su ogni modello di auto che viene prodotto a livello mondiale.
Altre peculiarità di questa generazione di Classe S sono le forme ottimizzate ai fini aerodinamici e la sistematica riduzione del peso allo scopo di abbattere le emissioni di sostanze inquinanti, cui contribuiscono anche i nuovi motori V8 in lega leggera. In rappresentanza di questa icona della Stella, a Padova sarà esposta una 500 SEL (W 126) del 1983.
Insomma, un pezzo importante della storia delle ammiraglie Mercedes vi aspetta, fino a domenica 25 ottobre, al Salone dell’Auto e moto d’Epoca di Padova! Se non avete ancora scaricato il vostro biglietto, questo è sito ufficiale della manifestazione dove trovare tutte le informazioni.
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