Una vera e propria
bomba scuote il paddock della Formula 1. Secondo
Nico Rosberg, ex campione del mondo con Mercedes, la
Scuderia Ferrari starebbe valutando una mossa clamorosa:
aprire una sede nel Regno Unito, patria dell’ecosistema più competitivo del motorsport mondiale. Una svolta epocale, mai nemmeno ipotizzata in
82 anni di storia del Cavallino Rampante.
A lanciare la notizia è stato lo stesso Rosberg durante un episodio del podcast SkySports F1, dove ha tracciato un confronto impietoso tra la gestione Ferrari e quella delle grandi rivali britanniche come Mercedes, Red Bull e McLaren.
“In Ferrari ci sono troppi decisori. La burocrazia rallenta tutto. Alla Mercedes, se Lewis voleva qualcosa, bastava parlarne con Toto Wolff. Una decisione e via. In Ferrari invece è tutto complicato, tipicamente italiano.”
Crisi tecnica e gestionale: il 2025 nero della Rossa
La rivelazione arriva in un momento delicatissimo per Ferrari. Il mondiale 2025 è sin qui segnato da prestazioni deludenti della SF-25, in ritardo sul piano tecnico e incapace di contendere le vittorie a Red Bull e McLaren. Le voci su un possibile addio di Charles Leclerc e del team principal Frédéric Vasseur aumentano il clima d’incertezza.
Rosberg rincara la dose:
“Il fatto che siano in Italia rende tutto più difficile. La Ferrari non è allo stesso livello dei team britannici in ambiti come il marketing, la comunicazione e la rapidità decisionale.”
Un’avamposto britannico per restare competitivi?
Secondo l’ex pilota tedesco, a Maranello si starebbe valutando l’apertura di una filiale operativa nel Regno Unito, proprio per inserirsi fisicamente e strategicamente nel cuore pulsante della F1. La mossa consentirebbe di attrarre più facilmente ingegneri e tecnici specializzati, e di agire con maggiore flessibilità all’interno di un sistema più snello.
“Ho sentito voci secondo cui stanno davvero pensando di farlo”, ha detto Rosberg, riferendosi ai vertici Ferrari.
Un cambio che farebbe la storia
Dal 1943, anno in cui Enzo Ferrari trasferì la sua attività da Modena a Maranello, la sede del Cavallino è rimasta un punto fermo, simbolo dell’identità italiana del brand. Uno spostamento – anche parziale – fuori dai confini nazionali avrebbe implicazioni storiche, simboliche e industriali enormi.
Ma in Formula 1, dove ogni millesimo di secondo fa la differenza, anche i simboli devono fare i conti con la competitività. Soprattutto se la struttura attuale, secondo più di una voce autorevole, comincia a mostrare i propri limiti.