in

L’idea della Lettonia: donare le auto confiscate agli ubriachi

Tempo di lettura: < 1 minuto

L’idea della Lettonia è alquanto singolare, ma tutto sommato giusta: donare le auto confiscate agli ubriachi. A beneficiare delle donazioni sarà l’esercito ucraino, impegnato nel contrastare l’offensiva russa scagliata più di un anno fa.

La Lettonia dona le auto sequestrate agli automobilisti ubriachi

Il governo della Lettonia ha deciso di donare all’esercito ucraino le auto confiscate ai conducenti in stato di ebbrezza. Una decisione mossa da due volontà: quella di combattere il problema (incontrollabile) dell’alcolismo e quella di dar sostegno all’Ucraina a discapito della Russia di Putin. Per quanto possa sembrar strano, i volontari dell’esercito ucraino utilizzano le auto civili trasformandole in veicoli di livello militare e, di conseguenza, i lettoni sembrano voler contribuire a questa operazione. Quindi questo inasprimento a riguardo della guida in stato di ebbrezza funge da deterrente, ma al tempo stesso schiera apertamente la Lettonia contro l’invasione russa. È stato il primo ministro Krisjanis Kariņ ad annunciare la proposta avanzata che a breve diventerà effettiva.

La Lettonia ha già donato 1.000 auto all’esercito ucraino

La Lettonia ha già donato 1.000 vetture all’esercito ucraino, a testimonianza di quanto l’alcolismo sia da quelle parti una vera e propria piaga. Questa prima donazione, però, non è stata fatta dal governo, ma da un movimento sociale lettone chiamato Konvojs. Comunque, la proposta arriva in seguito a un cambiamento del codice penale della Lettonia arrivato alla fine del 2022, volto proprio ad aumentare le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza: infatti, la nuova norma prevede la confisca dell’auto se il tasso alcolemico nel sangue è dello 0,15%. Una volta eseguito il sequestro, le auto passeranno allo State Revenue Service, che si farà carico di inviarle gratuitamente all’Ucraina.

commenti

Lascia un commento

    Loading…

    0
    Aiways U5

    Aiways U5: prezzo, autonomia, interni, prova su strada

    Che fine ha fatto la Rolls-Royce di Gina Lollobrigida?