La nuova puntata di FCA What’s Behind dedicata alla trazione integrale, raggiunge i luoghi più impervi del pianeta a bordo di vetture molto diverse tra loro, ma accomunate dalla tecnologia del 4×4.
La trazione integrale è uno dei fiori all’occhiello di FCA ed equipaggia, in diverse declinazioni tecniche, modelli di diversi brand. Non si può ovviamente non citare anzitutto il marchio Jeep, precursore di questa soluzione. La prima Jeep, nel 1941, nasceva con l’obiettivo di andare ovunque e fare qualsiasi cosa: da qui, il fortunato claim “Go Anywhere, Do Anything”. Con la Willys, la prima 4×4 della storia, Jeep ha portato per la prima volta l’offroad nella produzione industriale di serie, e nel 1949, con il modello Willys Wagon, ha inventato il primo Sport Utility Vehicle. Il SUV è poi diventato di lusso nel 1963 con la Wagoneer, prima ad adottare cambio automatico e sospensioni anteriori a ruote indipendenti.
Jeep: l’icona della trazione integrale
La proverbiale capability offroad del marchio è evoluta anticipando le tendenze del mercato e sfruttando le evoluzioni che hanno interessato il mondo dell’automobile in senso più ampio. Allo sviluppo di soluzioni meccaniche estremamente avanzate, infatti, s’è affiancata l’interazione con l’elettronica di bordo e l’introduzione di nuovi standard di maneggevolezza e comfort di guida su strada. Oggi la trazione integrale si integra con i sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida di ultima generazione, e un futuro molto vicino prevede l’elettrificazione di Jeep Compass e Jeep Renegade, una svolta epocale anche per il mondo dei 4×4. I SUV in versione ibrida plug-in migliorano la leggendaria capacità fuoristrada in quanto la trazione all’asse posteriore non viene fornita tramite albero di trasmissione, ma da un motore elettrico dedicato: questo consente di svincolare i due assi e di gestire la coppia motrice in modo indipendente. Il nuovo sistema è più performante di un sistema meccanico, grazie all’elevata coppia dell’unità elettrica e alla possibilità di erogarla con la massima precisione nelle fasi di spunto e nella guida offroad.
Auto provate in tutto il mondo
Dalle precedenti puntate di FCA What’s Behind è emersa la capitale importanza dei test e delle prove, che vengono svolte su tutti i terreni più difficili del mondo e nelle condizioni climatiche più estreme. Sulla neve e tra i ghiacci, visti ad esempio ad Arjeplog, in Svezia, o nel gelido Nord Michigan, vengono valutati i sistemi di trasmissione e la precisione dell’erogazione della coppia, essenziale per la marcia su fondi a bassa aderenza. Luoghi ai confini del deserto come Upington, in Sud Africa, consentono di collaudare la resistenza dei componenti e dei materiali e la capacità di affrontare un fondo stradale rovente e sempre diverso, tra la sabbia e le rocce del deserto. Giocano un ruolo decisivo anche le aree di ricerca e sviluppo Jeep, il Balocco Proving Ground e i macigni del Rubicon Trail, il banco di prova off road più duro del pianeta, dove i SUV Jeep ottengono, superando prove estreme, il badge Trail-Rated.
Dagli USA all’Italia: Fiat democratizza la trazione integrale
Jeep non è il solo brand di FCA ad avere una tradizione 4×4 importante: per rendere democratica la trazione integrale, Fiat ha creato nel 1983 il 4×4 più piccolo di tutti. Si tratta della Panda, che è stata la prima ultracompatta a motore trasversale ad adottare un sistema a quattro ruote motrici. Trazione integrale selezionabile manualmente, motore 965 cm3 da 46 CV, scocca rinforzata, prima marcia che fungeva da ridotta: un autentico, inarrestabile, piccolo fuoristrada. Nel tempo sono cambiati i modelli, gli allestimenti e le tecnologie, ma la Panda resta la city-car 4×4 più venduta e consente evasioni quotidiane dalla routine urbana.
Sicurezza e sportività con Alfa Romeo
I vantaggi della trazione integrale, però, non si esprimono esclusivamente sui percorsi offroad: ottimizzano anche le prestazioni su strada in qualsiasi clima e con qualsiasi tipo di aderenza. Per questo tipo di risultato, il processo di sviluppo è diverso e Alfa Romeo offre l’esempio migliore per quanto riguarda questo criterio.
Giulia e Stelvio sfruttano sistemi raffinati e figli di un approccio top-down: nascono infatti adottando le tecnologie pensate per le versioni Quadrifoglio, autentico punto zenitale della progettazione Alfa Romeo.
Nel perseguire l’obiettivo dell’inimitabile piacere di guida Alfa Romeo, la trazione gioca un ruolo estremamente importante, e la tecnologia Q4 è progettata per gestire la trazione del veicolo in modo reattivo e predittivo, al fine di garantire il massimo livello in termini di prestazioni, efficienza e sicurezza.
Cuore pulsante del Q4 è il sistema attivo di ripartizione della coppia (scatola di rinvio attiva o ATC) che monitora in tempo reale le condizioni di aderenza e le richieste del pilota al fine di garantire sempre le migliori performance. Il sistema Q4 di Alfa Romeo permette dunque di guidare una trazione posteriore fino a quando, all’approssimarsi del limite di aderenza o in funzione di una specifica richiesta del pilota, chiude le frizioni presenti nel sistema di ripartizione e trasferisce in meno di 150ms fino al 50% della coppia motrice all’assale anteriore.