Parlando dei GP Silverstone e Zeltweg il team principal di Ferrari è particolarmente ottimista e orgoglioso del risultato ottenuto dai due piloti: vittoria per Sainz in Inghilterra e per Leclerc in Austria, ma rimane l’ombra sull’affidabilità, sulla quale si è esposto lo stesso Binotto rilasciando alcune dichiarazioni, ma non dopo aver scagliato una frecciatina alla RedBull: “La Red Bull è austriaca, ma ha sede in Inghilterra, quindi io la vedo come due vittorie in casa Red Bull”.
Ferrari conquista il gradino alto del podio in questo campionato, un grande risultato che da forza al team dopo i problemi di affidabilità delle vetture e qualche incidente che ha compromesso la classifica. La voglia di riscatto c’è ed è forte, anche considerato da dove partiva la Scuderia ad inizio stagione e dove si posiziona in questo momento in classifica, all’assalto del titolo lottando con una RedBull ancora una volta estremamente competitiva.
Dispiace vedere l’uscita di Sainz dopo una gara combattuta come la sua (che poteva regalare la doppietta), allo stesso modo è stata dura sopportare la quarta posizione del monegasco a Silverstone, anche in virtù del livello raggiunto dalla F1-75, che si, sarà ancora da mettere a punto, ma ha alzato l’asticella rispetto al recente passato delle Ferrari in questo campionato. A tal proposito, Mattia Binotto si dice comunque ottimista e fiducioso nelle abilità del team e dei piloti:
“Questa vittoria è importante quanto quella precedente. A Silverstone abbiamo comunque avuto una Ferrari vincente e adesso sono cambiati i piloti. Questa è una vittoria che conta molto per Charles, non c’è dubbio, perché nelle ultime gare aveva avuto l’occasione di vincere senza riuscirci, per un motivo o per un altro. Per lui era importante portare a casa questo risultato. Sono molto contento per lui, così come sono triste per Carlos. Stava facendo un’ottima gara e sembrava ormai che potesse maturare una doppietta, come poteva essere quella dell’Inghilterra, che questa volta non abbiamo portato a casa per motivi di affidabilità. Quanto preoccupa l’affidabilità? Preoccupa in vista delle prossime gare di questa stagione, mentre non preoccupa guardando a medio-lungo termine. Come squadra sono certo che avremo la capacità di risolvere questi problemi, conosco i motoristi a Maranello. Poter contare comunque su un motore molto performante sul quale sappiamo di lavorare per sistemare l’affidabilità, mi lascia ottimista riguardo al futuro”.
Binotto ha inquadrato anche il campionato nel suo complesso, analizzando in particolar modo le differenze prestazionali tra la Ferrari F1–75 e la RedBull RB-18, focalizzandosi su ciò che il team del Cavallino sta mettendo a punto per colmare il divario soprattutto in velocità, ricordando comunque come i piloti sappiano fare la differenza e il set-up attuale si stia rivelando ottimale nei tratti meno veloci:
“Abbiamo uno svantaggio da Red Bull in termini di velocità di punta, dovuto soprattutto al guadagno a DRS aperto, alla sua efficacia. Ci abbiamo lavorato molto e abbiamo introdotto la nuova ala posteriore in Canada che ha ridotto questo divario velocistico. Penso che abbiano ancora un leggero vantaggio, ma molto piccolo e quasi trascurabile. Nei tratti power limited siamo molto vicini, quindi la lotta si gioca principalmente nelle sezioni grip limited, nelle curve, dove possiamo fare la differenza. Penso però che oggi siamo stati veloci non soltanto per la macchina, ma anche per merito dei piloti che per tutto il fine-settimana hanno fatto un lavoro di assetto e bilanciamento straordinario, così come nella gestione gomme e nella guida. Gli sviluppi vengono studiati per ottimizzare il pacchetto in tutte le sue aree. L’ala è un’ottimizzazione, così come la ricerca del carico verticale, il set-up, il bilanciamento, la gestione gomme… Il risultato finale è fatto della capacità di mettere insieme tutto quanto. Abbiamo visto che Haas ha fatto un bellissimo week-end senza aver mai portato sviluppi, perché hanno saputo sfruttare al meglio la loro vettura su una determinata pista. Quindi è vero che abbiamo recuperato un po’ il ritardo di velocità che avevamo da Red Bull a inizio stagione, era importante per noi, ma la prestazione complessiva va vista come la somma di tutto. La macchina sta continuando a crescere, ma non solo, anche la squadra, i piloti, mentre in Austria sono andati bene anche i pit-stop. Poi ci sono gli sviluppi che stiamo portando, tra cui l’ultimo in Inghilterra. Per me la notizia migliore è che quando portiamo qualcosa, funziona. Abbiamo portato una nuova carrozzeria che ha dato i suoi vantaggi, così come una nuova ala posteriore che ci doveva togliere quello svantaggio di velocità che avevamo rispetto a Red Bull. In gara lo si è visto, non avevamo più questo svantaggio. La buona notizia è che gli sviluppi che portiamo funzionano ed è una squadra che continua ad essere concentrata e agguerrita”.
Il principal team di Ferrari non si è nascosto parlando di affidabilità, riconoscendo le difficoltà che si sono presentate negli ultimi GP e valutando i tempi necessari per archiviare il problema, i quali si prospettano tutt’altro che brevi, affermando: “Per quanto riguarda l’affidabilità del motore, quando bisogna intervenire in genere i tempi sono abbastanza lunghi. Occorre progettare nuovi componenti, poi produrli e omologarli per l’affidabilità. Per trovare una soluzione definitiva i tempi in genere sono più lunghi di poche settimane. Quel che si può fare nel breve è cercare di gestirla nel chilometraggio e nell’utilizzo senza limitare la prestazione. Dopo questo week-end cercheremo di capire meglio di cosa si tratta, perché al momento non abbiamo garanzie, posso soltanto fare ipotesi”.
Il risultato nel breve periodo sarà quindi ancora più nelle mani della strategia del team, la quale dovrà essere ulteriormente affinata per evitare di replicare il “caso Silverstone”, ma Binotto guarda avanti con sicurezza, parlando non di mondiale, ma di mondiali, al plurale, puntando sul campionato piloti e costruttori, convinto della competitività della F1-75 e dei continui sviluppi che permettono a Ferrari di non perdere il passo con la RedBull, superiore nei punti citati da Binotto stesso.
Riguardo l’ultima gara Mattia Binotto ha poi espresso la sua delusione per quanto accaduto a Carlos Sainz e ha chiarito alla stampa la questione della “lotta interna” tra i due piloti Ferrari, frutto solamente di un’incomprensione che ha spiegato con queste parole:
“In quella fase di gara Charles stava risparmiando le gomme, permettendo anche a Max di allungare, per poi cercare di attaccarlo negli ultimi giri della Sprint. Carlos invece aveva interpretato che conveniva spingere dall’inizio per non perdere contatto con Max, quindi lui stava spingendo mentre Charles stava gestendo. È stata un’incomprensione tra loro due e tra di noi su quello che conveniva fare. Per questo Charles si è ritrovato un po’ a sorpresa sotto l’attacco di Carlos. Su queste cose però non c’è nessuna intenzionalità, nessun discorso di bisticcio tra i due. È solo un discorso di chiarirsi al monte per gestire le cose al meglio”.
Sia Charles Leclerc che Carlos Sainz si sono espressi riguardo all’ultimo risultato. Il primo, dopo aver elogiato con sportività ammirevole il duello (che continua) con Verstappen ha raccontato le sue sensazioni riguardo al GP d’Austria: “Barcellona e Monaco sono state alcune delle gare in cui eravamo molto forti. Da quelle occasioni però penso che in Austria fosse la prima volta che siamo stati abbastanza più veloci. Non è stata una sorpresa, perché abbiamo lavorato duramente. Forse la sorpresa riguarda più il salto da sabato a domenica, perché anche nella Sprint sembravamo abbastanza competitivi, ma in gara avevamo più passo rispetto a loro. Dopo la Sprint ero abbastanza fiducioso. Il passo è stato abbastanza forte nelle ultime cinque gare ed è bello poterlo mostrare finalmente anche alla domenica e avere un week-end pulito. Sabato il ritmo c’era, ma non sapevo quanto Max stesse effettivamente spingendo nel finale. Avevo però la sensazione che fossimo più forti nel finale della Sprint, per questo ero così fiducioso (…) Adoro la battaglia con Max. Lo conosco da tanti anni e abbiamo sempre corso al limite. Credo che si possa affermare che quest’anno sono stato meno aggressivo rispetto alle nostre lotte normali, ma siamo anche cresciuti durante gli anni e conosciamo le nostre debolezze a vicenda. Ci conosciamo bene e questo rende tutto così eccitante”.
Decisamente meno entusiasta Sainz, che ha passato veramente un brutto momento a Zeltweg, raccontando gli attimi di paura e la lucidità con cui ha saputo comunque gestire la situazione: “Non è stata una situazione ideale. Sapevo che l’auto stesse prendendo fuoco, ma allo stesso tempo stavo premendo il freno e appena ho provato a saltare fuori ho visto che l’auto tendeva a scivolare indietro fuori controllo. Stavo chiamando i commissari affinché mettessero qualcosa sotto le ruote per fermare la macchina, ma penso che il tutto sia stato lento. A un certo punto c’era così tanto fuoco che son dovuto saltare fuori e proprio in quel momento è arrivato il primo marshal. È qualcosa su cui sicuramente dovremo riflettere come avremmo potuto fare prima, perché non è stata una situazione facile”.
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