Si chiama Lightyear la start-up, e la vettura stessa, che la Technical University di Eindhoven, Paesi Bassi, sta mettendo a punto da un po’ di tempo. Bridgestone ha scelto di sposare questo progetto che vedrà la Lightyear One, primo veicolo solare elettrico capace di coprire grandi distanze, arrivare sul mercato già entro la fine del 2021.
Se le quote d’interesse verso i veicoli elettrici stanno crescendo a dismisura (in Europa circa 1 automobilista su 2 sarebbe disposto al “grande passo”), inducono al dubbio le autonomie e le efficienze di questi sistemi. La Lightyear One non richiede prese di ricarica ma soprattutto garantisce fino a 725 km di autonomia grazie alla sua resa energetica, cui contribuiscono ovviamente gli pneumatici.
Da una parte, quindi, un coefficiente aerodinamico da record, il migliore se confrontato a qualsiasi auto prodotta in serie, dall’altra una resistenza al rotolamento ridotta ai minimi termini grazie agli pneumatici Turanza Eco fatti su misura per Lightyear One, combinando per la prima volta le sue rivoluzionarie tecnologie leggere Enliten e Ologic. Le tecnologie riducono il peso grazie all’utilizzo di un minor numero di materie prime utilizzate durante il processo di produzione, e riducono la resistenza al rotolamento grazie al battistrada innovativo, ai diametri più grandi e alle pressioni di gonfiaggio elevate.
I pneumatici sono stati sviluppati per migliorare la durata della batteria di Lightyear One, riducendo anche l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Bridgestone ha raggiunto questo obiettivo attraverso la tecnologia proprietaria di sviluppo di pneumatici virtuali, risparmiando tempo e materiali per i test in pista e contribuendo a creare un futuro più sostenibile per la mobilità.
Per la prima volta, i pneumatici Turanza Eco porteranno una nuova marcatura EV sui fianchi, evidenziando che il pneumatico presenta tecnologie sviluppate appositamente per i veicoli elettrici. Indica che i pneumatici sono stati sottoposti a un rigoroso processo di test per ottenere l’approvazione delle case automobilistiche.
L’interesse di Bridgestone a queste tecnologie parte da lontano
Le basi per Lightyear One sono state gettate durante la Bridgestone World Solar Challenge, una gara di 3.000 km che attraversa l’entroterra australiano che spinge i limiti dell’innovazione tecnologica e della mobilità a energia solare. Partendo da questa collaborazione, Bridgestone lavora da otto anni con l’Università tecnica di Eindhoven e il team di Lightyear. Il Solar Team Eindhoven, da dove nasce Lightyear, ha vinto la Cruiser Cup della Bridgestone World Solar Challenge per quattro volte consecutive, dal 2016 al 2019.
Emilio Tiberio, COO & CTO Bridgestone EMIA, spiega: “Il team di Lightyear ci ha colpiti per l’approccio alla mobilità sostenibile, fin da quando li abbiamo visti affrontare la Bridgestone World Solar Challenge. Per questo siamo orgogliosi di far parte in maniera attiva del progetto Lightyear One. Bridgestone si impegna a ridurre del 50% le emissioni di CO2 entro il 2030 e di utilizzare materiali sostenibili al 100% entro il 2050; per questi motivi partnership come queste sono davvero importanti per poter dare un contributo concreto e duraturo alla società“.
Lex Hoefsloot – CEO, Lightyear, aggiunge: “Siamo particolarmente entusiasti della collaborazione tra Bridgestone e Lightyear, due aziende che condividono una visione unica per il futuro della mobilità sostenibile e che si uniscono per raggiungere l’obiettivo. Il mondo sta assistendo a tanti cambiamenti e affrontando sfide senza precedenti, e attraverso l’innovazione e le tecnologie all’avanguardia possiamo lavorare insieme per cogliere le opportunità e creare un mondo più sostenibile.”
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