Ultima a svelarsi tra le contendenti al titolo del mondiale di F1 2021, la nuova Ferrari SF21 è l’evoluzione della problematica SF1000 che tanti grattacapi ha dato al team di Maranello. I tecnici, sfruttando i due gettoni, o token, di sviluppo, sono intervenuti principalmente sul retrotreno adottando un nuovo cambio (con nuove sospensioni) e adattando, scusate il gioco di parole, il diffusore e il fondo ai regolamenti 2021, con i vari “tagli” imposti dal regolamento per ridurre l’efficienza aerodinamica.
Rispetto alla SF1000 che ha celebrato, senza troppa fortuna, i 1.000 GP della Ferrari in F1, la SF21 si allinea a una sigla senza tante arte nè parte. Dalla SF1000 del GP del Mugello, però, la SF21 eredita parte della livrea, con quel rosso amaranto che fu il primo usato dalla Scuderia Ferrari in F1, nel lontano 1950. Questa affascinante tonalità compare sul retrotreno della SF21, alettone compreso.
Altre novità? Torna lo sponsor Mission Winnow (insolita la tonalità di verde sul cofano motore), così come compaiono nuovi sponsor come Richard Mille, da sempre legato a Charles Leclerc (in sostituzione di Hublot) e Estrella Galicia 0.0, a sua volta Marchio che ha seguito il nuovo pilota Carlos Sainz nella sua avventura da neo-ferrarista.
E il nuovo muso dov’è? C’è, ma bisogna aguzzare la vista. Niente muso stretto sullo stile di ormai molte scuderie (tra cui Mercedes e la stessa Alfa Romeo Racing che monta il motore Ferrari) bensì piccole modifiche sull’estremità anteriore della SF21: il bulbo, rimasto praticamente uguale già a partire dal 2016, è stato affinato, creando due canali che scorrono sia sotto sia ai lati dello stesso. Nuova anche la forma delle pance, segno che è stata in parte rivista la fluidonamica interna e di conseguenza il rendimento della power unit, fin dove consentito dal regolamento.
Infine, una piccola novità nella zona di intersezione tra la monoscocca e il musetto, con quattro alette per lato utili a reindirizzare i flussi verso le pance, qualcosa di già visto anche sulla concorrenza ma qui evoluto.
Il verdetto, o quanto meno un primo responso, non tarderà ad arrivare. Ferrari e gli altri team sono già in Bahrain per l’unica sessione di test invernali (12-13-14 marzo) che anticiperà il via della stagione sulla stessa pista. Intanto Mattia Binotto, che ama la prudenza, ha già detto che rispetto al 2020 che è stato un solo inverno non è stato sufficiente per sperare di recuperare tanto terreno sul duo di testa (Mercedes-Red Bull) e sulla variante, termine purtroppo di moda, Aston Martin (ex Racing Point e decisamente in forma sul finire della passata stagione).
Binotto: “La SF21? Servono realismo e pazienza”
Stagione di transizione? Sicuramente sì, ma chiunque sulla faccia del globo non potrebbe che essere quanto meno soddisfatto di rivedere con costanza uno dei due Carlo (Charles alla monegasca, Carlos alla spagnola) stabilmente sul podio.
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