Un’estetica da safety car e una elaborazione meccanica estrema sono gli assi nella manica di questa BMW M2 CS vitaminizzata.
Se per caso una “semplice”, se così si può definire, BMW M2 CS non dovesse bastarvi, sappiate che da oggi grazie al preparatore Manhart è possibile avere qualcosa di ancora più estremo. Denominata Manhart MH2 GTR, altro non è che una M2 CS che ha messo su un bel po’ di muscoli per diventare un mezzo da gara ancora più estremo.
Manhart MH2 GTR: non passa di certo inosservata
Ma cosa la rende così speciale? Beh in primis un kit estetico di tutto rispetto che riprende in parte le sembianze e il design della M2 da corsa, la CS Racing. Ecco allora comparire parafanghi maggiorati, prese d’aria più generose, passaruota ventilati con sfoghi d’aria dal cofano motore e dettagli in materiale composito, cerchi in lega specifici, un appariscente spoiler posteriore regolabile in carbonio, un nolder alla base del portellone e uno splitter nella fascia bassa del parafango anteriore. Tutti elementi che impreziosiscono ulteriormente un’estetica già fortemente caratterizzata come quella della “normale” Bmw M2 CS. In secondo luogo anche gli interni non potevano non ricevere lo stesso tocco di classe. Ecco allora comparire in abitacolo i sedili sportivi Recaro, volante e cambio con rivestimenti in carbonio e un display che fornisce tutti i parametri di funzionamento del motore.
Doping motoristico
Infine il comparto tecnico meccanico, forse quello che più di ogni altro ha beneficiato di questa bella iniezione di steroidi, che ha visto letteralmente schizzare i valori di potenza e coppia dagli originali 450 CV e 550 Nm fino agli attuali 600 CV e 830 Nm. Numeri di tutto rispetto, erogati sempre da 3.0 litri 6 cilindri in linea biturbo benzina, che sono stati raggiunti grazie a un’aspirazione in carbonio prodotta dalla ARMA, unità di sovralimentazione maggiorate, un intercooler specifico della CSF dai condotti in alluminio, un impianto di scarico in acciaio INOX con valvole bypass, terminali sportivi in carbonio da 10 cm di diametro firmati Manhart e catalizzatore a 300 celle e a una rimappatura della centralina motore che ha coinvolto anche il software del cambio automatico a 7 rapporti.
Artigli affilati
Per tenere però a bada un tale incremento prestazionale il preparatore tedesco si è poi concentrato sul telaio, installando al posto degli ammortizzatori originali un kit della H&R e al posto dei cerchi di serie un set di cerchi forgiati in nero opaco da 20 pollici, calzanti pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 da 255/30 all’anteriore e da 295/25 al posteriore. Alla libera scelta del cliente è lasciata, infine, la configurazione dell’impianto frenante, la cui elaborazione può passare anche da dischi e pastiglie in composito.
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