Prove su strada

Volvo V90 Cross Country | Prova su strada

Tempo di lettura: 7 minuti

La Svezia per molti è Ikea e, per gli appassionati di calcio, la nazione che ci ha buttato amaramente fuori dalle qualificazioni mondiali. Per altri, i nostri Autoappassionati, Svezia significa solo una cosa: Volvo. La nuova Volvo V90 già di per sé è semplicemente bella, da qualsiasi lato la si osservi. La V90 Cross Country aggiungere ulteriore carattere, e fascino, a un prodotto di partenza già molto buono.

Bella per la sua linea, bella per i suoi contenuti, affascinante quando la guardi frontalmente con quel suo sguardo che porta la firma dei nuovi fari a LED a martello di Thor. Un’auto sicuramente matura, non fosse altro per le dimensioni importanti, ma capace di far girare gli occhi a molte persone.

La nuova Volvo V90 Cross Country è essenzialmente l’erede della vecchia XC70 (la sigla XC è ormai riservata ai SUV) che ha preso la via del museo di Goteborg e si presenta con una forte personalità unito a un vestito elegante ma allo stesso tempo adatto a osare quel qualcosa in più in offroad, essendo provvista dell’omonima modalità di guida e di un look che starebbe bene su un crossover. È sì più alta da terra ma rimane a tutti gli effetti una station wagon con i suoi 494 centimetri di lunghezza.

Votata alla sicurezza, capirete presto il perché, abbiamo provato la nuova Volvo V90 Cross Country nella versione diesel D4 con il motore 2.0 da 190 CV e l’automatico a 8 rapporti Geartronic. Ecco come va nella nostra prova su strada.

Volvo V90 Cross Country: a metà tra una station e un crossover

Se già la V90 da cui deriva meriterebbe un discorso a sé per quanto è stata curata a livello di design, la V90 Cross Country riesce a fare centro con il suo look, come dicevamo, votato all’off-road: è più alta da terra di 7 centimetri rispetto alla V90 standard, migliora quindi l’angolo di attacco, e i generosi passaruota aiutano a farla riconoscere all’interno della sua gamma, così come i cerchi da 20” presenti in optional sulla vettura da noi provata che tradiscono le sue origini, più votate alla classica station wagon da definizione.

L’estensione dei parafanghi anteriori Carchoal è poi quel tocco in più che la fa riconoscere subito a un occhio più esperto mentre trovo semplicemente azzeccata la vernice Luminous Sand della versione in prova. Si addicono poi molto bene alla tipologia di vettura le barre al tetto che hanno una mera funzione estetica, ma appunto d’effetto sapientemente combinate al color sabbia della carrozzeria.

Se sul frontale i fari full LED a martello di Thor (il famoso Dio svedese, d’altronde anche loro ci tengono ai propri beniamini) posti ai lati della fascinosa calandra concava con i listelli cromati sono ormai la prassi sulle novità della Serie 90 così come sulla Serie 60, dietro il lavoro fatto sulla fanaleria, anch’essa full LED, ha permesso di allargare l’impronta su strada e di aumentare l’eleganza del corpo vettura. Molto belli gli scarichi che convergono nel paraurti: sono reali e non fittizi come ahimè si osserva ancora oggi su troppe vetture, anche premium.

Così come davanti, anche sul lato B la presenza di un fascione paracolpi in plastica aiuta a cavarsela quando si decide di sporcare un po’ la station wagon svedese. Pur essendo la linea di cintura piuttosto alta, quasi da SUV, complice l’altezza da terra, la generosa lunghezza aiuta ad affilare le linee, pur con i passaruota in plastica nera a sottolineare ancora una volta il look 4×4.

Saliti all’interno il discorso cambia, nel senso che di un comune fuoristrada non rimane proprio niente, anzi, se proprio decidete di sporcarla un po’, prima di salire cambiatevi le scarpe. Tutti i materiali appaiono di ottima fattura mentre di serie sull’allestimento da noi provato (Cross Country Pro) la selleria è in Pelle Nappa nera color Antracite così come di serie troviamo la regolazione elettronica dei sedili ma ciò che colpisce di più e la netta sensazione di una qualità percepita davvero notevole, ovunque cada lo sguardo, o il tatto.

L’abitacolo propone lo schermo, touchscreen, del sistema di infotainment da 9” ai lati del quale albergano le due generose bocchette di aerazione, mentre di tasti fisici neanche l’ombra, o quasi. Come già osservato sulla V90 sono rimasti quelli sotto lo schermo e sul tunnel centrale due selettori permettono di scegliere la modalità di guida preferita e di avviare la vettura.

Discorso a parte per il volante, forse un po’ troppo ingombrante, ma anche in questo caso di ottima fattura. La strumentazione è completamente digitale e personalizzabile tramite il menu delle impostazioni, davvero ricco di opzioni e, vi consigliamo, da consultare a macchina ferma per non rischiare spiacevoli distrazioni al volante, almeno i primi tempi.

Molto comodo al contrario il comando del clima ai lati del touchscreen, si comandano usando il dito che va fatto scorrere verso l’alto o il basso, intuitivamente, per aumentare o diminuire la temperatura tramite l’apposito cursore. Sul tunnel centrale la leva del cambio è tra le più corte che io abbia mai osservato ma dimenticatevela se non per innestare la modalità di marcia e la retromarcia, la V90 Cross Country non si presta a una guida sportiveggiante pur essendo le cambiate davvero fulminee grazie all’automatico a 8 rapporti di serie.  

Tornando infine sul sistema di infotainment basta lasciare impostata la schermata centrale per vedere riassunte tutte le informazioni principali mentre sono tre le schermate che scorrono in orizzontale e una in verticale, decisamente in stile tablet con il tasto centrale che riporta sulla schermata Home. Un cenno alla qualità materiali è dovuto: il legno Black Walnut regala una piacevole sensazione al tatto ed è stato ottenuto dai pregiati legnami scandinavi, perché in Volvo il Made in Sweden è una sorta di filosofia.

L’impianto audio Bowers & Wilkins è un pezzo d’Inghilterra che trova invece il suo spazio a bordo della Cross Country. Si fa pagare caro ma la qualità è davvero alta, provare per credere: c’è un’apposita modalità che ricrea il sound della sala da concerti di Goteborg, la città svedese che ha dato i natali al Marchio.

Immenso il bagagliaio, con capienza che copre un range compreso tra 560 e 1.526 litri di capienza. Dietro invece si viaggia in un salotto, dove anche gli occupanti del divanetto possono apprezzare e toccare con mano la qualità di questa station wagon scandinava, oltre a poter godere delle bocchette di aerazione la cui temperatura può essere regolata a piacimento. Peccato per il tunnel che percorre tutto l’abitacolo, sotto il quale trova spazio l’albero di trasmissione: toglie spazio alle gambe e ai piedi del passeggero seduto in posizione centrale.

Alla guida del 2.0 D4 Geartronic AWD 8 rapporti da 190 CV: davvero infaticabile

Risultando subito comoda, con una posizione di guida che risulta infossata nell’abitacolo, la V90 Cross Country si fa apprezzare per quanta comodità riesca a offrire al conducente. I sedili sono regolabili elettronicamente e ci si sente sempre nel posto più sicuro del mondo, guardandosi attorno si apprezzano infatti le dimensioni XL della vettura che donano allo stesso tempo un sentimento fraterno, pronto a fare da sfondo ai lunghi viaggi per i quali la Cross Country si dimostra sempre pronta.

Trazione integrale, motore altamente versatile, automatico a 8 rapporti sempre preciso e l’architettura SPA con le sue qualità telaistiche sono le basi per costruire un’auto che su strada si comporta egregiamente in tutte le condizioni, pur mancando di verve quando si affonda sul gas, complice il peso più vicino alle 2 tonnellate che non aiuta. La coppia, di 400 Nm, spinge invece con costanza fin dai bassi regimi pur non rendendo aggressiva la spinta del motore. Si tratta di un’auto docile, che non vuole correre, bensì accompagnarvi fedelmente nei vostri viaggi.

A livello di assetto, pur essendo più alta da terra della V90 dalla quale deriva, il baricentro innalzato non è andato a discapito della sostanza, sostanza che è stata curata dagli ingegneri svedesi come solo loro sanno fare, puntando tutto sulla qualità. Tanto lavoro è stato fatto sullo smorzamento delle sospensioni, appositamente progettate per questa variante, mentre la ripartizione della trazione 55% davanti, 45% dietro e il passo di quasi 3 metri (2,94 per la precisione) vanno a tutto vantaggio della stabilità.

Pur non avendo un indole sportiva, la V90 Cross Country si fa trovare sempre pronta, risultando altresì leggermente “esuberante” nella modalità Dynamic. In Comfort, invece, cambia carattere, rivelando la sua vera anima da passista macina chilometri. C’è poi la modalità Eco per ottimizzare i consumi e la Offroad che esalta le sue capacità in condizioni di aderenza precaria.

I consumi dichiarati dalla Casa svedese parlano chiaro: 5,2 l/100 km. Nella nostra prova, sia in città sia fuori, la V90 Cross Country ha segnato invece un comunque confortante 7,1 l/100 km che, considerata la cavalleria e il peso della vettura (vicino alle 1,8 tonnellate), la rendono comunque l’auto ideale per affrontare lunghi viaggi nel massimo del comfort e dell’efficienza.

Come suggeriscono le sue dimensioni, non è propriamente l’auto più adatta all’uso cittadino ma anche lì sa cavarsela grazie alle sue egregie sospneisoni che la fanno viaggiare sul velluto; occhio però alle dimensioni (è lunga 4,94 metri), non sarà facile cercare parcheggio. 

C’è poi il capitolo guida autonoma: in Volvo hanno puntato tutto su una tecnologia che, almeno a parole, promette bene: il Pilot Assist. Si tratta di un sistema in continua evoluzione che si comporta un po’ come un cruise control adattivo (capace di fermarsi e ripartire), un po’ come un mantenitore della linee di corsia ove queste sono ben leggibili.

Attivo anche ad alte velocità e attivabile tramite un comodo tasto sulla razza sinistra del volante, il Pilot Assist si rivela quell’arma in più verso la guida autonoma del futuro (sulla V90 Cross Country si può parlare di una guida semi-assistita, di livello compreso tra 1 e 2) e quel deciso passo avanti che fa la differenza nella guida a velocità costante, dove è comunque ancora richiesta la presenza delle mani sul volante.

Ci sono poi tutta una serie di sistemi di assistenza alla guida molto evoluti che permettono di viaggiare sempre e comunque assistiti dalla vettura, come la “simpatica” frenata d’emergenza (Volvo City Safety) introdotta da Volvo sui suoi modelli nel lontano 2008 e che negli anni si è evoluta sapendo riconoscere pedoni, ciclisti, altre auto e, perchè no, anche grossi animali: le alci tipiche della Svezia vi dicono niente?

Prezzi e concorrenti


La Volvo V90 Cross Country non si fa pagare poco: servono infatti 63.730 euro per portarsi a casa la V90 Cross Country Pro (57.000 circa per la Cross Country “standard”) della nostra prova che porta con sé una dotazione di base molto interessante.

Come capita spesso su auto di questo segmento, il prezzo sale in modo direttamente proporzionale agli optional che andate a scegliere nella lunga lista: il colore Luminous Sand (1.070 euro), i cerchi da 20” a 10 razze Diamond (920 euro) e, per brevità, l’ottimo impianto audio Bowers & Wilkins (3.660 euro), fanno lievitare il prezzo della versione da noi provata a circa 75.000 euro, euro più euro meno.

Tra le sue concorrenti, premium, rimaniamo pure in Europa con due nomi che le vogliono dare filo da torcere: Audi A6 allroad e Mercedes-Benz Classe E 220d All-Terrain e, un gradino sotto, la Opel Insignia Country Tourer, tutte e tre station wagon solo all’apparenza.  

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Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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