Il 2019 si prospetta essere un anno davvero importante per la marca Volkswagen. Se il 2020 è la frontiera per iniziare a parlare, seriamente, di elettrico, il prossimo anno vedrà l’arrivo, nell’ultimo trimestre o giù di lì, della nuova Golf, giunta all’ottava generazione. Se invece parliamo di SUV, l’ultima novità attesa per la primavera è ed è la T-Cross ma la macchina che fa i volumi, così come si dice nei reparti marketing, è la T-Roc.
Arrivata a ottobre 2017 (noi la provammo in anteprima), dall’estate è disponibile un nuovo motore Diesel, il 1.6 TDI da 115 CV che va ad affiancarsi al più prestazionale 2.0 TDI da 150 CV. Un’offerta pensata per pareggiare la forza commerciale dell’equivalente 1.0 benzina TSI con potenza equivalente, il crossover più venduto in Italia nel periodo gennaio-agosto 2018 (dati: JATO) mentre nel periodo gennaio-ottobre, per vetture di entrambe le motorizzazioni, la top ten nel segmento è assicurato con oltre 20.000 unità.
Ecco quindi come va la T-Roc Diesel con il 1.6 TDI nel nostro primo contatto.
Non scopriamo oggi, e lo avevamo evidenziato già nella nostra prova in anteprima durante la presentazione internazionale, che dietro il successo del crossover tedesco si nasconda il suo design molto ben riuscito. Gli uomini del centro stile Volkswagen hanno spinto sul discorso unicità creando appunto un veicolo dal design inconfondibile, così da non togliere “spazio” alle più voluminose Tiguan e Touareg che hanno perseguito una strada diversa, specialmente la seconda.
La piattaforma è sempre la MQB ma la carrozzeria al di sopra è stata studiata a partire da un foglio bianco, con il preciso obiettivo di creare forme dinamiche che potessero piacere al più ampio target di pubblico. Ricordiamo che la vettura è lunga 4,23 metri (-25,2 centimetri rispetto alla Tiguan) mentre il passo è lungo 2,59 metri. La firma luminosa è un altro punto di forza della T-Roc e varia a seconda dell’allestimento. La Style propone di serie i gruppi ottici posteriori a LED (le luci diurne sono a richiesta per il frontale), i fendinebbia anteriori, i cerchi da 17” mentre dentro ecco lo schermo Composition Media da 8”, il Connectivity Pack (2 prese USB e Bluetooth), il volante multifunzione, il freno a mano elettronico e il bracciolo anteriore centrale.
La variante Advanced, la top di gamma, si completa con i doppi proiettori a LED su entrambi i lati (con lo scurimento di quelli posteriori e quelli anteriori che fungono anche da indicatori di direzione), il Climatronic, l’Active Info Display e i cerchi da 18” (da 17” per il 1.0 benzina).
Ricordiamo che per il mercato italiano, la Volkswagen T-Roc è sempre offerta di serie con la verniciatura bicolore, ossia con tetto (inclusi montanti anteriori e gusci degli specchietti retrovisori) cromaticamente differente rispetto al resto della carrozzeria. Inoltre, fascia cromata, giochi di luce supplementari disegnati dai bordi del tetto, linea del tetto che si abbassa verso il posteriore in tipico stile coupé, vigorosi montanti posteriori e verniciatura bicolore fanno apparire la T-Roc più bassa di quanto sia realmente (1,57 metri).
Gli interni parlano tecnologico con l’Active Info Display di nuova generazione (strumentazione completamente digitale). Corrispondono al più recente stato dell’arte anche i sistemi di infotainment, dotati di display da 8”. I sistemi di infotainment possono essere poi ampliati con App-Connect (che integra a bordo Apple CarPlay e Android Auto di Google).
Per la T-Roc Advanced sono inoltre di serie i servizi Security & Service, che offrono assistenza nelle situazioni più disparate. Tra le principali funzioni figurano servizi quali Chiamata di soccorso, Chiamata d’emergenza automatica e Chiamata in caso di panne. Per quanto riguarda lo spazio l’allungamento del passo ha permesso di migliorare le sedute. Guidatore e passeggeri godono di una posizione di seduta alta, che misura almeno 572 millimetri da terra sui sedili anteriori e 618 millimetri su quelli posteriori. In configurazione cinque posti, la capacità del bagagliaio con carico fino al bordo superiore dello schienale del sedile posteriore è di 445 litri, capacità che si incrementa a 1.290 litri abbattendo gli schienali posteriori nel modulo 40/60.
Nella plancia, strumenti e sistema di infotainment sono inseriti in una modanatura decorativa continua che si sviluppa da sinistra a destra su tutta la sua lunghezza. A seconda dell’equipaggiamento questa applicazione è verniciata in colore scuro oppure in un colore a contrasto che riprende il motivo dei sedili.
In funzione dell’allestimento, gli inserti colorati sono presenti anche sui pannelli delle porte.
Il 1.6 TDI, non certo una novità assoluta all’interno della gamma Volkswagen, dall’estate equipaggia una delle due T-Roc Diesel disponibili a listino. Si tratta di un quattro cilindri in grado di erogare 115 CV e 250 Nm di coppia massima in un range compreso tra i 1.750 e i 3.200 giri. Il propulsore non è per ora disponibile al cambio automatico DSG bensì al solo manuale a sei rapporti.
Le prestazioni parlano di uno 0-100 km/h coperto in 10,9 secondi e una velocità massima di 187 km/h. Per quanto riguarda i consumi, questi sono i dati che Volkswagen dichiara per la sua T-Roc Diesel nella versione d’ingresso omologato WLTP (urbano: 5,0 l/100 km, extraurbano: 4,5 l/100 km e misto: 4,4 l/100 km). Pensando al futuro, e alle nebbie che alleggiano sul destino dei motori a gasolio, questo propulsore è dotato di serie del catalizzatore SCR e rispetta già le normative sulle emissioni Euro 6d-TEMP.
Non si capisce perchè Volkswagen abbia voluto aspettare la bellezza di un più di un semestre per equipaggiare il suo crossover, specie in un periodo felicissimo per il segmento, di un’unità diesel “accessibile”. Non che il 2.0 TDI da 150 CV non lo sia, anzia è lo status symbol del mondo Diesel secondo Volkswagen e continua a esserlo nononostante tutto lo scandalo del Dieselgate. Il 1.6 TDI della T-Roc Diesel era però necessario per completare la gamma ed ecco perchè abbiamo cercato di capire se ora la T-Roc può dirsi completa.
La prima impressione propende a rispondere per il sì, grazie alla buona coppia di 250 Nm che spinge bene ai medi regimi e permette un discreto allungo. Gli si può, altresì, criticare l’accelerazione che non è certo bruciante, anzi. Si gode in pieno della sua malleabilità, per l’appunto, superata la soglia dei 2.000 dove il motore, essendo in coppia piena, si comporta molto bene e affronta con disinvoltura anche le colline nei dintorni di Verona dove è avvenuto il nostro primo contatto.
Al di sotto di questa “soglia”, conviene agire sul preciso cambio manuale a sei rapporti mentre in autostrada la sesta è la marcia ideale per risparmiare sui consumi e lasciare far tutto alla tecnologia. DIciamo pure che qualche cavallo in più non avrebbe fatto male, al costo di avvicinarsi troppo, e quindi rubare mercato, al più potente 2.0 TDI da 150 CV che può anche contare sulla trazione integrale. La T-Roc Diesel, e benzina, può contare su una dotazione di ADAS molto completa.
Questa la dotazione di serie fin dalla versione d’ingresso: cruise control adattivo ACC, frenata anti collisione multipla, assistenza attiva per il mantenimento della corsia Lane Assist e sistema di controllo perimetrale Front Assist con riconoscimento dei pedoni e funzione di frenata di emergenza City. È inoltre sempre previsto il sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore. In aggiunta a quanto precedentemente elencato, il SUV può essere dotato, a richiesta, di dieci ulteriori sistemi di assistenza.
Prezzi e allestimenti
Due gli allestimenti per il mercato italiano: Style e Advanced. Il prezzo T-Roc parte da 23.100 euro della versione benzina 1.0 TSI da 115 CV. il prezzo T-Roc Diesel, invece, parte dai 27.150 euro dell’allestimento Style per passare ai 29.150 del più ricco Advanced. Completa la gamma di T-Roc Diesel il 2.0 TDI con prezzi di partenza da 30.650 euro a 34.650 euro, in base all’abbinamento con il cambio DSG e la trazione integrale 4Motion.
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