Ormai da anni, la Volkswagen Golf rappresenta il punto di riferimento della categoria, sia come tecnologia che come design. Se si deve acquistare una segmento C, è praticamente impossibile non trovarla all’interno della lista di auto tra cui scegliere. Con l’arrivo dell’ottava generazione, la Golf è cambiata, maturata, ma non ha perso uno dei suoi più grandi punti di forza, la versatilità. Quale miglior esempio della versione Variant, dove la compatta di Wolfsburg offre spazio per tutta la famiglia, è comoda nei lunghi viaggi ed è agile anche in città.
Abbiamo provato la Volkswagen Golf 8 Variant eTSI EVO, con un motore ibrido-mild molto interessante per chi percorre parecchi chilometri in città. Nei seguenti paragrafi vedremo come va la Golf 8 nella nostra prova su strada, analizzando gli interni, il motore e uno dei punti più delicati: il prezzo.
La si riconosce in un batter d’occhio. Con il passare delle generazioni, la Golf ha seguito una filosofia di cambiamento molto essenziale, cercando di modificare quanto servisse per rendere il modello più moderno senza intaccare i tratti caratteristici che la hanno reso un’icona.
La Golf 8 Variant si adatta perfettamente a chi percorre tanti chilometri per lavoro e ha necessità di spazio per viaggiare con la famiglia senza troppi compromessi. Rispetto al passato, la compatta cresce di 66 mm, gli stessi di cui cresce il passo, a favore di una maggiore abitabilità interna all’abitacolo. I passeggeri posteriori avranno 4 cm in più per le gambe ma il quinto passeggero dovrà fare i conti con un tunnel piuttosto ingombrante.
In totale, la nuova Golf Variant misura 4,63 metri in lunghezza, 1,79 metri in larghezza e 1,46 metri in altezza (1,50 metri con i mancorrenti sul tetto). Rispetto alla gemella cinque porte, la nuova Golf Variant 8 ha 67 mm in più di passo ed è più lunga di 349 mm. La capacità del baule è di 611 litri, 1.642 litri a pieno carico. Molto comoda l’apertura/chiusura elettronica del portellone posteriore.
Al debutto nel 2020, questo design suscitò qualche disaccordo nella critica. Oggi, però, ci si è abituati alle linee più morbide e dolci che caratterizzano la carrozzeria e la rendono elegante e, al contempo, giovane. Il frontale è moderno, frutto dell’introduzione dei proiettori ottici LED di serie su tutte le versioni, LED Matrix IQ.LIGHT a richiesta. Nessun particolare estetico “sporca” la fiancata, risaltando linee pulite e distinte. Al posteriore, il tetto lungo e discendente e il lunotto particolarmente inclinato rendono la silhouette molto filante.
All’interno dell’abitacolo si respira un’aria hi-tech. L’illuminazione ambiente in 30 colori permette di personalizzare l’abitacolo su due livelli con due tonalità differenti. Quasi tutto si comanda attraverso superfici touch, dallo schermo centrale ai comandi del clima e del volume. Peccato che questi ultimi non siano retroilluminati e il loro utilizzo “alla cieca” di sera risulti particolarmente fastidioso. Il sistema di infotainment funziona molto bene e restituisce un’ottima semplicità di utilizzo grazie ad una interfaccia semplice e minimale. I protocolli Apple e Android sono wireless, così come la ricarica per lo smartphone. Non ci sono più prese USB tradizionali ma solo le più moderne e comuni USB-C.
La plancia è rivolta verso il conducente regalando un’ottima ergonomia nell’utilizzo dei comandi e nella visualizzazione delle informazioni. L’assenza della leva del cambio lascia spazio al nuovo selettore del DSG con tecnologia shift-by-wire. Grazie a questa soluzione, il tunnel risulta più spazioso nell’ospitare oggetti voluminosi. Per riassumere, all’interno dell’abitacolo non manca nulla e ogni comando è posizionato dove lo vorresti trovare. A non tutti però potrebbe piacere il fascione di plastica nero lucido che unisce i due schermi sulla plancia. Tralasciando questo dettaglio, la Golf conferma una qualità più alta rispetto alla media con materiali solidi e robusti pronti ad affrontare un utilizzo quotidiano indelicato.
Seduti al posto del guidatore si ha l’impressione di essere a casa, con un abitacolo che non stupisce con una tecnologia al di fuori del normale ma che non fa mancare nulla, neanche equipaggiamenti comuni a vetture di categoria maggiore. Si trova la giusta posizione di guida grazie alla precisa regolazione elettrica del sedile ErgoActive e al movimento in altezza e in profondità del volante. Il quadro strumenti digitale è di serie su tutte le versioni e risulta chiaro soprattutto quando si sceglie di visualizzare la schermata relativa ai sistemi di ausilio alla guida. Tutti i comandi sono stati ridisegnati per ottenere un design minimale e moderno, alle volte a discapito dell’ergonomia nell’utilizzo. Ad esempio, la pulsantiera a sfioramento delle luci e del riscaldamento parabrezza, collocata a sinistra della strumentazione, è molto bella da vedere ma poco pratica senza distogliere lo sguardo dalla guida. Poco male, grazie alla funzione automatica dei fari vi dimenticherete velocemente di comandarli in maniera manuale. Sempre apprezzata la maniacale attenzione posta dagli ingegneri per i suoni prodotti dalla chiusura delle portiere, dalla pressione dei pulsanti o delle leve, oppure dall’apertura dei cassetti.
Il propulsore provato è il 1.0 tre cilindri eTSI da 110 CV e 200 Nm di coppia massima nel range 2.000/3.000 giri/min. In termini di prestazioni, lo 0-100 km/h è coperto in 10,6 secondi e la velocità massima è di 202 km/h. Questo motore punta prevalentemente sull’efficienza e sull’impatto ambientale. Se siete in cerca di più brio, meglio optare per il 1.5 da 150 CV, oppure, per il 2.0 TDI da 200 CV della versione Alltrack. Alla guida della Golf 8 Variant eTSI, infatti, sarete invogliati a trovare il record consumi piuttosto che concentrarvi sulle emozioni forti alla guida. La tecnologia ibrida di tipo mild a 48 volt, attraverso l’intervento dell’alternatore, sfrutta l’energia cinetica recuperata in fase si frenata e la immagazzina in una batteria al litio. Gli elettroni accumulati saranno di supporto per lo spunto da fermo e alle basse andature, con un boost di 12 cavalli che si traducono in maggiore risposta nelle partenze.
Questo sistema ibrido offre la macia per inerzia, ovvero sfrutta il veleggio spegnendo completamente il propulsore termico e abbattendo di conseguenza i consumi di carburante. Attivando la “visualizzazione avvertimento distanza” dalle impostazioni di assistenza alla guida, verrà mostrato sulla strumentazione un messaggio per ottimizzare lo stile di guida. Ad esempio, in procinto di una rotonda, il sistema riconosce che la vettura può veleggiare senza bisogno di carburante e avverte il guidatore di non premere l’acceleratore. Una volta presa l’abitudine, questa funzionalità potrà aiutare a ridurre i consumi, specie quando non si conosce la strada.
Se trascuriamo i propulsori Diesel, questo motore è quello meno assetato in gamma e ha consumi reali molto vicini a quelli dichiarati dalla casa. In autostrada e in extraurbano si riesce a percorrere tranquillamente più di 20 km/l, con dei picchi da 4 l/100 km (25 km/h). In città non si superano di molto i 7 l/100 km (circa 15 km/l) privilegiando la funzione veleggio e mantenendo una guida attenta ai consigli del computer di bordo. Con il pieno di benzina si riescono a percorrere circa 750 km.
Durante la guida, si apprezza la taratura dell’assetto, confortevole nell’utilizzo quotidiano ma composto quando siamo di fretta. Anche con i cerchi in lega Dallas da 18 pollici, optional per 1.250 euro, le buche cittadine sono ben assorbine e anche dietro non si soffrono troppi scossoni. Lo sterzo è preciso e abbastanza diretto, non idoneo per un utilizzo sportivo ma fedele per trasmettere sicurezza al conducente. In città si sfrutta parecchio la retrocamera, che vanta di una qualità dell’immagine elevata. Per coloro che si oppongono all’uso dello START&STOP, segnalo l’assenza di un pulsante dedicato, infatti, dovrete accedere al menù principale dell’infotainment per poterlo disattivare.
Di serie, sulla Golf 8 Variant è disponibile la tecnologia Car2X che, attraverso una connessione WLAN, dialoga con l’infrastruttura e gli altri veicoli (che dispongono dello stesso sistema) in modo da intervenire attivamente sulle informazioni di viaggio. Ad esempio, si potranno monitorare le condizioni di traffico e la presenza di un cantiere stradale o di mezzi di soccorso.
Il prezzo di partenza della Volkswagen Golf 8 Variant è di 29.150 euro. Gli allestimenti sono tre: Life, Style e R-Line ai quali si aggiunge la versione Alltrack disponibile con il motore Diesel da 200 CV. La motorizzazione eTSI da noi provata è offerta ad un prezzo di 31.850 euro. Uno dei punti deboli della Golf rimane la vasta lista di optional che faranno lievitare il prezzo. Al esempio, il nostro esemplare è equipaggiato con cerchi in lega Dallas da 18 pollici, LED pack (Fari anteriori Full Led IQ.Light Performance, Side Assist Plus e Mirror pack), Lounge Pack (Ambient Light 30 tonalità, Climatizzatore trizona “Air Care Climatronic”, sensore pioggia e specchietto interno schermabile automaticamente), Keyless entry, park assist, navigatore Discover Pro, ricarica smartphone induttiva e retrocamera. Il prezzo sfiora i 38.000 euro, con circa 6.000 euro di optional. Alcuni equipaggiamenti dovrebbero essere offerti di serie anche sull’allestimento entry level.
A differenza degli altri ibridi di tipo mild, questa power unit elettrica è in grado di mantenere una marcia per inerzia costante in piano e favorisce una guida molto rilassata ed ecologica. Le concorrenti dirette in termini di dimensioni sono la Seat Leon, la Hyundai i30, la Opel Astra, la Peugeot 308, la Toyota Corolla e la Skoda Octavia, tutte station wagon con dimensioni sotto i 4,70 metri e motorizzazioni ibride. Sul piano delle motorizzazioni, ci sono dovute differenze tra i vari modelli. Ad esempio, nuove Astra Sports Tourer e 308 SW sono proposte con motori ibridi plug-in.
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