in

Urso contro gli Ecobonus: “Sono soldi sprecati”

Tempo di lettura: 2 minuti

Adolfo Urso critica l’efficacia degli ecobonus, definendoli un investimento inutile per la produzione automobilistica italiana, e annuncia un cambio di strategia per destinare i fondi al sostegno delle imprese del settore. Il governo italiano prevede di raddoppiare i fondi per l’automotive, arrivando a 1,6 miliardi di euro nel 2025-2026, con l’obiettivo di rafforzare la filiera industriale. Urso denuncia anche le multe europee sulle emissioni di CO2, definendole una follia che minaccia l’industria auto europea e l’occupazione.

Gli ecobonus e la transizione: una strategia da ripensare

Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, gli ecobonus rappresentano un investimento poco efficace per sostenere la produzione automobilistica italiana. Durante il tavolo Stellantis presso il Mimit, Urso ha sottolineato come il miliardo di euro stanziato quest’anno, in accordo con Stellantis, non abbia prodotto l’aumento della produzione promesso. Anzi, ha dichiarato:

“Non riproporremo questa misura e destineremo le risorse al sostegno diretto delle imprese automotive”.

Il governo sta pianificando un cambio di strategia, concentrando gli investimenti sul fronte dell’offerta. Nel 2025-2026 saranno destinati complessivamente 1,6 miliardi di euro per supportare la filiera dell’automotive. Questi fondi includeranno:

  • 400 milioni di euro previsti nella prossima manovra economica;
  • 500 milioni già stanziati per i contratti di sviluppo nei settori in transizione, con l’obiettivo di raddoppiare questa cifra a breve;
  • 240 milioni di euro residui dai precedenti piani di incentivi.

Inoltre, il ministro Urso ha evidenziato che, dal 2027 al 2036, saranno disponibili 24 miliardi di euro per supportare i settori in transizione. Questi fondi serviranno a sostenere investimenti in innovazione, ricerca e efficienza degli stabilimenti, garantendo così la competitività e la salvaguardia dell’occupazione nel settore automobilistico italiano.

La questione delle multe UE sulle emissioni

Un altro nodo critico sollevato da Urso riguarda le imminenti multe europee sulle emissioni di anidride carbonica. A partire dal 1° gennaio 2025, i costruttori dovranno rispettare rigidi parametri sulle emissioni medie di CO2, pena sanzioni per un totale di 15-17 miliardi di euro. Urso ha definito questa normativa una follia, in quanto costringe le case automobilistiche europee a scelte che penalizzano la produzione e il lavoro nel continente.

Tre vie insostenibili per le case automobilistiche

Per evitare queste sanzioni, i produttori hanno tre opzioni, tutte problematiche:

  1. Ridurre la produzione di auto endotermiche, per rispettare la proporzione richiesta con le elettriche;
  2. Aumentare le vendite di auto elettriche, spesso importandole da Paesi come la Cina, come sta facendo Stellantis con i modelli Leapmotors;
  3. Comprare crediti CO2 da aziende come Tesla, un’operazione che penalizza ulteriormente l’industria europea.

Urso ha concluso sottolineando che queste scelte rischiano di accelerare la crisi del settore e di compromettere il futuro dell’automotive europeo:

“Dobbiamo scongiurare questa follia che condanna il lavoro e la produzione europea”.

Le parole di Adolfo Urso

Nel suo intervento, il ministro Urso ha chiarito le priorità del governo:

“Destineremo le risorse al sostegno delle imprese, favorendo investimenti e innovazione per rafforzare il nostro sistema industriale. Allo stesso tempo, dobbiamo affrontare con decisione il problema delle multe UE, che stanno mettendo in ginocchio la produzione europea”.

Urso ha poi lanciato una proposta a livello comunitario:

“Serve un piano automotive UE con incentivi alla domanda, stabili e duraturi nel tempo, finanziati con risorse comuni per sostenere i consumatori europei”.

Nuova Jaguar elettrica: la prima foto e cosa sappiamo

Alfa Romeo Junior

Ecco le 7 auto finaliste per l’Auto dell’Anno