Un numero? La nuova Toyota Yaris Cross Hybrid, arrivata sul mercato italiano nel corso del 2021, è già al 9° posto tra le auto più vendute in Italia (appena dietro Yaris) e, al momento della pubblicazione, 6° considerando il solo mese di aprile 2022. Un mercato sofferente ma che, lo dimostrano i dati, non sembra interessare Toyota. Nonostante un calo che ha interessato praticamente tutti i player in questo inizio di 2022, lei e la sorellina Yaris con la quale condivide la piattaforma TNGA-B sono due tra le auto più azzeccate oggi disponibili sul mercato.
La Yaris è anche benzina, senza ibrido, lei no, la Toyota Yaris Cross Hybrid punta tutto sulla valida tecnologia Toyota figlia di anni di esperienza per assalire un segmento che…la stava solo aspettando. Va dato atto a Toyota di essere stata a dir poco lungimirante nel portare in Europa un’auto come la Yaris Cross che, senza considerare cosa nasconde sotto il cofano, è prima di tutto un SUV molto compatto. Questa è solo uno tra i suoi tanti pro, tanto da giustificare la sua “abilità” a scalare rapidamente le classifiche, tanto che il futuro non può che promettere bene complici gli incentivi di cui può godere essendo ibrida. In secondo luogo, SUV è la parola più giusta per introdurla: non è un crossover perchè nel suo listino, come avrete modo di capire, c’è anche la disponibilità della trazione integrale.
Ora, però, è tempo di capire il prezzo della Toyota Yaris Cross Hybrid, vedere come va con il suo 1.5 ibrido da 116 CV ed esplorare altre curiosità come gli interni e le sue dimensioni.
Partiamo come di consueto dalle proporzioni; le dimensioni della Toyota Yaris Cross sono:
Abbiamo, quindi, di fronte, un’auto molto compatta e con una considerevole altezza libera dal suolo (16 centimetri) cui si aggiunge una linea di cintura importante, che la rende molto solida. Piace l’abbinamento tra la vernice Brass Gold e il tetto nero che la rende davvero molto riconoscibile in città. Sul frontale, poi, spicca non solo il logo Toyota dai contorni bluastri, sinonimo di ibrido, bensì i gruppi ottici che sono alogeni sulla base e ricevono la tecnologia Matrix LED, con fari adattivi, sull’allestimento alto di gamma da noi provato. Un muso che piace, insomma, con i piccoli fendinebbia a LED di serie su tutta la gamma a contornare la la bocca del radiatore, di forma perfettamente rettangolare.
Forme che ritroviamo anche in linea laterale, specie a livello dei passaruota, dove si apprezza il dinamismo offerto dal montante C che rende più apprezzabile la vista; dal lato si apprezza meno, a differenza della vista posteriore, la spalla del passaruota bombata, così da dare maggiore impronta a terra al SUV compatto nipponico. Importante anche la gommatura, su cerchi da 16″ a 10 razze sulla versione base Active fino ai cerchi da 18″ della vettura provata. Dietro c’è tanta Yaris, con qualche centimetro di differenza, a livello dei gruppi ottici, inglobati dalla fascia nera lucida e con luci di serie a LED.
Sfruttabile, a livello di passo, anche la seconfa fila; d’altronde, con sbalzi così ridotti, mi aspettavo di stare comodo anche io che sono alto 1,84 metri e posso dire di non essere rimasto deluso, anzi; peccato per l’assenza di prese di ricarica e delle bocchette per la seconda fila: non avrebbero affatto guastato. Abitabilità che si conferma identica alla più corta Yaris, visto che il passo è lo stesso come la già citata piattaforma.
Gli interni della Toyota Yaris Cross si confermano ben riusciti e ospitali. Il volante è ricco di tasti, ed è l’unica parte realmente condivisa con Yaris nella vista complessiva dell’abitacolo. Il nuovo schermo centrale domina sulla plancia, a sbalzo, con gli immancabili tasti laterali per la regolazione del volume e di altri parametri cui Toyota sembra proprio non voler rinunciare. Schermo e menu di facile se non facilissima gestione (con mirroring wireless), così come è apprezzabile il fatto di aver lasciato fisici i comandi della regolazione del clima bi-zona. C’è una presa USB classica a lato dei pulsanti che attivano il riscaldamento dei sedili, optional incluso nella dotazione della vettura in prova e già dal precedente allestimento Lounge.
Sotto è stato ricavato parecchio spazio ma l’aspetto che più mi interessa è la piastra di ricarica a induzione che diventa anche alloggiamento per lo smartphone. Un pratico pulsante può attivare o meno la ricarica, visto che non sempre c’è bisogno di dare energia ai nostri inseparabili device. Dal tunnel centrale si regolano, infine, si ritrovano i comandi che regolano l’auto hold, la selezione delle modalità di marcia, la disattivazione del controllo di trazione e l’EV Mode, importante per massimizzare la guida in elettrico specie in città (quando la batteria è carica, altrimenti un messaggio sul quadro strumenti vi informerà). Sotto il tunnel centrale, non troppo largo, due portabottiglie, e un ulteriore vano piatto (un altro posto per lo smartphone) appena sotto la copertura. Sollevando totalmente il poggiagomiti, quest’ultimo non diventa d’intralcio perchè va a “sparire” tra i due sedili.
Presente sulla vettura in prova anche l’ottimo impianto audio JBL, sulla regolazione lombare elettrica, sull’head-up display e sui già citati sedili riscaldabili. La telecamera posteriore, sempre di serie, ha una qualità video non eccelsa ma aiuta a capire le manovre vista la non estrema superficie del lunotto. Bene procedendo a sterzo dritto, mentre c’è da lamentare un piccolo difetto in altre situazioni: i poggiatesta in posizione alzata (notare la foto del divanetto posteriore nella nostra gallery) e l’assenza di una terza luce non semplifica la vita in manovra, con il montante C piuttosto largo e ingombrante alla vista.
Parlando del bagagliaio, con le concorrenti che si attestano su valori intorno ai 350/400 litri, non c’è da rimanere delusi. La Toyota Yaris Cross Hybrid dichiara, in questo frangente, 397 litri con i sedili posteriore in posizione regolare, che diventano 320 litri se si opta per la versione 4WD. Piacevole la presenza di un tappetino in gomma non bellissimo da vedere ma facilmente lavabile se si caricano oggetti sporchi. Si tratta, in realtà, di una copertura del reale piano, che è sdoppiato e posizionabile su due livelli. La cappelliera, invece, non è rigida ed è facilmente asportabile e ripiegabile se si caricano oggetti più sviluppati in altezza come una pianta. Abbattendo i sedili (60:40 o 40:20:40 come in questo caso) si ottiene un vano di carico perfettamente piano con la posizione più alta delle due di cui sopra. Non eccelse le coperture in plastica del bagagliaio, facilmente soggette a graffi. Bene la presa di ricarica e gli agganci per le eventuali reti fermaoggetti proposte in optional.
Tempo di mettersi alla guida della riuscita Toyota Yaris Cross Hybrid, non prima di aver regolato il sedile (manualmente) e capire di essere seduti una manciata di centimetri (per l’esattezza sono 6) rispetto a una Yaris. Sceso pochi giorni prima da una nuova Honda HR-V, quindi per così dire fresco di guida ibrida, sono rimasto favorevolmente colpito dalla capacità della Yaris Cross di marciare per molto tempo in elettrico, senza la necessità di “forzare” questa caratteristica tramite il pulsante EV. Sotto il cofano lavorano in sintonia, e fluidità, il motore termico 1.5 aspirato da 92 CV e il motore elettrico da 59 kW, capaci di erogare nel complesso 116 CV. La versione AWD è dotata di un motore elettrico (a induzione, davanti a è sincrono a magneti permanenti) che muove le ruote posteriore, fornendo ulteriori 3,9 kW (5,3 CV) e 52 Nm di coppia quando si presenta la necessità.
Mi ha colpito, durante la prova della Yaris Cross Hybrid, la capacità di ricaricare costantemente la batteria in tempi brevi. Questo accade più in città che fuori, come su qualsiasi full hybrid, aiutata dalle frequenti decelerazioni e frenate. La modalità B aiuta a rigenerare l’energia ancor più velocemente, offrendo una lieve frenata che può spiazzare per chi sale per la prima volta su un’auto dotata di questa tecnologia. A velocità bassa dimenticatevi il motore termico, a tutto vantaggio dei consumi: partenze, parcheggi e movimenti nel traffico avvengono sempre in elettrico. Non male il cambio E-CVT, meno rumoroso rispetto al variazione a continua della rivale HR-V (che è in realtà ben più lunga, arrivando a 4,34 metri).
I passaggi tra termico ed elettrico avvengono in maniera molto fluida, ed è qui che si apprezza la validità di un variazione continua piuttosto che nelle accelerazioni, quando viene richiesta più reattività, dove al contrario il classico effetto scooter non lascia mai, questa la mia personale opinione, un’ottima sensazione.
Un segreto? Su qualsiasi ibrida, di tipo full o plug-in, meglio sempre agire con movimenti “ragionati” del comando dell’acceleratore: in entrambi i casi ne guadagna la percorrenza in elettrico, quindi il calo generale dei consumi. Sterzo e assetto sono entrambi “turistici”, ancor più il primo nelle modalità di guida Eco e Normal dove risulta molto leggero, quindi godibile in città, tra le mani. Differente la modalità di guida Power, capace di irrigidire quel che basta lo sterzo tra le curve senza cambiare un granché la spinta del motore ibrido.
Veniamo ai consumi della Toyota Yaris Cross Hybrid, il suo punto non forte, di più: in città, oggetto della prova su strada che spero abbiate il piacere di leggere, si viaggia facili verso i 22 km/l (l’indicatore segnava costantemente i 4,5-4,7 l/100 km). Un piede più “leggero” del mio avrebbe potuto ambire ai 25 se non 26/27 chilometri al litro, obiettivo raggiungibile essendo molto bravi a gestire l’erogazione come spiegavo pocanzi. Più alti i consumi fuori città, con una media totale che risulta essere comunque buona: 5,5 l/100 km a fine test, corrispondenti a 18 km/l.
Ottima la sicurezza attiva, secondo punto forte di questa prova della Toyota Yaris Cross Hybrid. Dal primo al più ricco allestimento, ci sono sempre le tecnologie incluse nel Toyota Safety Sense: sistema di pre-collisione con riconoscimento pedoni/ciclisti, riconoscimento segnaletica stradale, Cruise Control adattivo con Stop&Go, sistema di mantenimento attivo della corsia, abbaglianti automatici, assistenza alle intersezioni stradali e alla sterzata d’emergenza. Sono in optional nel Tech Pack il sistema di controllo degli angoli ciechi, l’avviso di presenza ostacoli nella zona posteriore, pacchetto che include anche i fari anteriori Matrix LED e il sistema audio JBL.
In estrema conclusione, sì, la Toyota Yaris Cross è il SUV compatto ideale per risparmiare in città e godere di una guida piacevole perfino nel traffico congestionato, proprio grazie ai numerosi sistemi di assistenza alla guida tra cui il Cruise adattivo che, ve ne accorgerete, vi cambia la vita al rientro a casa. Consuma poco, questo un lato della medaglia, mentre l’altro è il listino prezzi che è talvolta superiore ad alcune concorrenti di segmento non ibride; non dimentichiamo le numerose offerte che ben conoscono i clienti Toyota, come lo sconto accedendo al finanziamento Toyota Easy cui si somma il WeHybrid Bonus per l’acquisto di una vettura ibrida.
Il prezzo della Toyota Yaris Cross Hybrid parte da 26.650 euro per l’allestimento entry level Active. Il motore è sempre il 1.5 full hybrid da 116 CV, con una crescita a 28.900 euro per il secondo allestimento Trend, a 30.600 per Lounge e a 31.600 euro per la più ricca di tutte, che coincide con la versione che abbiamo provato, Adventure. La trazione integrale AWD viene proposta su Trend, Lounge e Adventure, per 2.500 euro di differenza.
La versione in prova, come detto, godeva di un allestimento davvero full optional. Il colore bi-tone, ad esempio, non comporta un sovrapprezzo sul listino, mentre 950 euro costa l’abbinamento tra la perlata Platinum White e il tetto nero. Gli unici altri optional riguardano i specifici pacchetti grazie ai quali completare la dotazione del B-SUV giapponese, andando oltre il prezzo della Toyota Yaris Cross da listino. Nel dettaglio, Premiere Pack (3.000 euro), Tech Pack (1.500 euro) e Plus Pack Light (1.650 euro).
Le concorrenti della Toyota Yaris Cross Hybrid sono tutti quei B-SUV, ibridi e non, che stanno popolando un segmento sempre più affollato. Volendole citare solo quelle che, come lei, propongono un sistema ibrido, ecco la Renault Captur E-Tech e la Hyundai Kona, che le “somiglia” sia per potenze sia per…provenienza orientale, come la nuova Nissan Juke Hybrid che arriva in estate e condivide la power unit ibrida con la Captur. Anche Ford Puma, che è una mild hybrid e non può permettersi il lusso di viaggiare in elettrico, è una rivale molto quotata nel suo segmento, mentre trovare un SUV così compatto con la trazione integrale è molto difficile, ma non impossibile. Suzuki Vitara, lunga appena 0,5 centimetri in meno, propone da poco anche un sistema assimilabile al full hybrid di scuola Toyota.
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