Car of the Year, ovvero “Auto dell’anno”. Nome prestigioso per un premio molto ambito dalle varie case. Quest’anno la sfida ha visto come protagonista anche la coppia Toyota GT86 e Subaru BRZ, le due gemelle giapponesi che hanno portato una ventata di speranza in un panorama automobilistico dominato spesso dalla noia. La stessa noia che però ha ancora una volta trionfato ponendo sul gradino più alto la Volkswagen Golf, una vettura indubbiamente molto valida e con tante qualità ma ormai fossilizzata sulle stesse linee da qualche generazione.
Per il regolamento su cui è basato il concorso “Car of the Year” la vittoria è certamente meritata ma, ignorando le “leggi” e considerando il significato che ha l’espressione “Auto dell’anno”, avrei preferito veder premiata la volontà delle due case giapponesi di riaccendere la passione per i motori.
Misure | Versione | Prestazioni | Prezzo e costi |
Lun/Larg/Alt: 424/178/129 | Alimentaz: benz | 0-100 km/h: 7,6 sec | Base: 29.900€ |
Volume bagagliaio: 243 l | Cilindrata: 2.0 | Vel. Max: 226 km/h | Prova: 30.550€ |
Serbatoio: 50 l | Cavalli: 200 | Emissioni: 181 CO2 | Garanzia: 3 anni |
Passo: 257 cm | Cambio: 6 marce | Cons med: 12.8 km/l | Bollo: 484.22€ |
Linee decise e pochi compromessi
Il design della Toyota GT86 è da sportiva pura, senza forzature eccessive quali pacchiane cromature o enormi prese d’aria e volgari bombature. Le linee che ne definiscono le forme sono tanto semplici quanto decise e regalano alla GT86 la personalità che manca alla quasi totalità del parco auto circolante. Proprio per questo motivo può piacere o meno, ma rimane il fatto che ovunque si vada con questa coupé la gente si gira a guardarla. Saliti a bordo si viene subito accolti dall’abbraccio dei sedili “a guscio” che, insieme alla caratterizzazione sportiva di tutto l’abitacolo, creano un ambiente piacevole e coinvolgente per gli occupanti dei posti anteriori. La GT86 è infatti una 2+2 e quindi, almeno in linea teorica, nei due spazi ricavati nel divano posteriore potrebbero accomodarsi altrettanti passeggeri. Nella realtà lo spazio è però sufficiente solo per due bambini, cosa ampiamente comprensibile visto il design e la vocazione della vettura.
Alla guida: obiettivo divertimento
Negarlo sarebbe perfettamente inutile: la Toyota GT86 non è fatta per esibirsi in tristi passerelle tra i locali più cool del centro, è stata creata per divertire chi la guida e per questo è tendenzialmente scomoda. Il piacere di portarla in pista l’avevamo già sperimentato in Spagna sul circuito di Castellolì, quando nel nostro primo contatto abbiamo potuto saggiare le sue doti lontano da pericoli ed all’interno del suo habitat. Ma la vita di tutti i giorni è diversa. Tombini, caditoie, rotaie, pavé e tutto il resto del corredo urbano sono quasi additabili come nemici, ogni imperfezione viene infatti gentilmente trasmessa a chi siede dentro l’abitacolo. È un po’ come tenere un animale in gabbia: difficilmente ne sarà contento ed alla prima occasione ve lo farà notare. Un punto a favore sul fronte cittadino è la relativa facilità nel posteggiare, operazione che può essere indubbiamente agevolata dai sensori di posteggio.
Trascurando il discorso legato al confort però, guidare la Toyota GT86 in mezzo al traffico non è una tortura. Nonostante il fatto che la frizione non rientri nell’olimpo delle più leggere ed il cambio sia piuttosto contrastato, complice la buona elasticità del propulsore si riesce a tenere un’andatura fluida e quasi rilassante. Per essere una sportiva che non fa nulla per celare il suo animo insomma, i compromessi richiesti risultano più che accettabili.
Per chi non volesse scendere a patti la ricetta è semplice: uscire dalle mura urbane e, possibilmente, cercare una bella strada di montagna. Tutto ciò che prima appariva come un difetto ora si trasforma in un amico, pronto ad aiutarvi a godervi ogni metro di strada percorsa. L’assetto rigido insieme al baricentro basso praticamente annullano rollio e beccheggio, mentre la leva del cambio dalla corsa corta regala passaggi di marcia precisi e coinvolgenti. La Toyota GT86 ha la sua migliore arma nell’equilibrio che le è stato dato, fatto da una potenza non eccessiva (200 CV) e da una tenuta di strada adeguata alle forze che devono essere scaricate a terra. Mettere di traverso il posteriore in accelerazione è abbastanza semplice, specie uscendo dalle curve più strette. Tutto questo è però parte del gioco, prova ne è il fatto che come primo equipaggiamento vengano utilizzate le stesse gomme a basso attrito della sorella Prius. La Toyota GT86 rimane comunque un’auto per tutti e proprio per questo il VSC (controllo di stabilità) risulta decisamente tempestivo nel bloccare sul nascere ogni accenno di sbandata. Premendo il tasto VSC SPORT il suo intervento viene ritardato concedendo qualche grado di sovrasterzo al pilota mentre, per chi volesse essere proprio libero di agire, con una pressione prolungata del pulsante VSC OFF il sistema viene del tutto escluso.
Sportività afona
Un particolare ci ha decisamente colpiti: il suono allo scarico. Trattandosi di una sportiva e vedendo quella bella coppia di terminali uscire dall’estrattore posteriore, ci saremmo aspettati una colonna sonora decisamente invadente. Ed in qualche modo la desideravamo, perché nella guida anche le orecchie vogliono la loro parte. È stata dunque grande la sorpresa nello scoprire che la Toyota GT86 è quasi muta, alza la voce solo vicino al limitatore e senza mai gridare un accenno di “rabbia”. Manca la ciliegina sulla torta insomma. Il problema è però facilmente risolvibile, l’aftermarket ha sempre fatto miracoli in questo settore.
Prezzo e concorrenti
29.900 euro, questo è il prezzo del biglietto per accedere al parco giochi giapponese. Nell’esemplare da noi provato era poi presente anche il sistema Toyota Touch&Go che offre lettore mp3, collegamento Bluetooth con streaming audio e navigatore satellitare al costo di 650 € per un totale di 30.550 €. Un prezzo più che accettabile per una sportiva che riesce a centrare l’obiettivo di divertire senza incidere troppo sul portafoglio, grazie ad un consumo di circa 11 km/l ed un bollo annuo di 484.22 €. Rimanendo intorno alla zona dei 30.000 € per 200 CV la concorrenza non è poi molta, in lotta potrebbero esserci Peugeot RCZ, Hyundai Veloster Turbo o la gemella Subaru BRZ. Tutto il resto è noia, oppure a parità di dotazioni costa decisamente di più.
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