Categorie: Prove su strada

Test – Lexus IS 300h

Tempo di lettura: 5 minuti

Pensate ad una berlina 3 volumi, una con un’immagine forte. Adatta per viaggiare, ma anche di rappresentanza. Sono sicuro che una buona parte di voi sarà volato con la mente direttamente in terra tedesca. Eppure le alternative ci sono, ed una di queste – peraltro con molte frecce al suo arco – è proprio la Lexus IS 300h.

La vettura in prova
La berlina da noi provata è la nuova Lexus IS 300h in allestimento F-Sport, realizzato dalla casa giapponese per andare incontro a chi la 3 volumi la vuole sportiva oltre che comoda. All’esterno questa versione si distingue non solo per l’esclusivo design della griglia frontale con un rivestimento cromato ed uno schema a nido d’ape, ma anche per gli angoli inferiori del paraurti anteriore con fendinebbia a LED ed una siluette più aerodinamica. Esclusivi sono anche i cerchi da 18″, con un design che richiama quello della supersportiva di casa: la LFA, praticamente un’opera d’arte su ruote. Per gli interni l’allestimento F-Sport prevede il contagiri mobile anch’esso ripreso dalla LFA, volante e pomello del cambio rifiniti in pelle perforata, decorazioni in materiale metallizzato con effetto tridimensionale, pedali e battitacco in alluminio e cielo in color nero. La cura riservata a questa berlina non ha però riguardato solo l’aspetto estetico, ma ha interessato anche quel che c’è sottopelle. La Lexus IS 300h F-Sport gode infatti di una specifica messa a punto del Servosterzo Elettrico (EPS) e dispone delle Sospensioni Adattive Variabili (AVS) che permettono di scegliere tra due impostazioni degli ammortizzatori: la modalità NORMAL del Drive Mode Select (DMS) per il massimo del comfort nella guida quotidiana, quella SPORT S+ per garantire maggior controllo e reattività in curva.
Il sistema di propulsione scelto, peraltro l’unico disponibile sulla nuova IS al fine di confermare la ferma volontà della Casa di dare la più rapida diffusione possibile a questa tecnologia, è il Lexus Hybrid Drive di seconda generazione. Il sistema full hybrid unisce un potente motore elettrico da 105 kW/143 CV al nuovo motore termico 2.500 cc 4 cilindri a ciclo Atkinson da 133 kW/181 CV, equipaggiato con sistema di iniezione D-4S, Dual VVT-i e sistema di Ricircolo dei Gas di Scarico (EGR). La trazione posteriore è garantita dal sistema E-CVT (variazione continua di rapporti a gestione elettronica), cui è affidato il compito di fornire alle ruote una potenza totale di 164 kW/223 CV. L’accelerazione nello 0-100 km/h avviene in 8,3 secondi e la ripresa 80-120 km/h è coperta in 6,2 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 200 km/h. A questi numeri si accompagna un consumo medio dichiarato di 4,3 l/100 km con emissioni di CO2 pari a soli 99 g/km. Pensare di riuscire a fare circa 25 km/l è forse un po’ ottimistico, ma con un minimo di attenzione raggiungere i 20 km/l è un traguardo nemmeno troppo difficile da tagliare. Data la potenza in gioco dunque, il risultato è degno di nota.

Alla guida
Trovarsi a bordo di una Lexus, indipendentemente dal modello in questione, di solito è piuttosto piacevole. Non bisogna infatti dimenticare che questo è il marchio premium della più comune Toyota, con cui ovviamente condivide la tecnologia ibrida e molto spesso buona parte della meccanica. L’abitacolo e curato ed accogliente, con i sedili in pelle rossa che contrastano elegantemente con le tonalità scure degli altri rivestimenti. Tutto è molto curato e le plastiche, anche quando dure, non danno mai l’impressione di essere economiche. Sono piccoli dettagli ma, specie quando si spendono cifre di cui parleremo in seguito, contano anche quelli. Lo schermo LCD da 7″ racchiude tutte le informazioni relative sia al veicolo che al sistema multimediale e, dopo un po’ di pratica, si controlla agevolmente attraverso il Remote Touch Interface (RTI) di seconda generazione, posto sul tunnel centrale e molto comodo da raggiungere.
Come del resto accade con buona parte delle ibride, il silenzio con cui si muove la vettura per le vie cittadine è davvero piacevole. I 105 kW erogati dall’elettrico garantiscono inoltre partenze sufficientemente scattanti da non irritare chi vi segue, motivo per cui ci si può permettere di percorrere alcuni km senza consumare nemmeno una goccia benzina. Le maggiori soddisfazioni che quest’auto può dare arrivano però fuori città, dove nonostante l’assetto sportiveggiante la Lexus 300h permette viaggi in totale relax, senza disturbare orecchie e schiena. Impostando la modalità SPORT S+ nel Drive Mode Select il carattere di questa berlina cambia significativamente regalando acceleratore e sterzo più reattivi, sospensioni più rigide, cambio con rapporti simulati ed Active Sound Control che fa sentire la sua voce. Sul cruscotto sparisce ogni riferimento all’economia energetica ed alla tonalità blu, tutto si tinge di rosso e compare un grosso contagiri a dominare la vista. Davvero molto scenico, sembra di essere improvvisamente saliti su un’altra vettura. Tutta questa operazione d’immagine trova riscontro in una buona dinamica, con un comportamento principalmente neutro che sfocia nel sovrasterzo solo quando si sta davvero esagerando. L’elettronica rimane comunque sempre molto vigile e quindi, qualora il cervello del pilota non capisca che la Fisica esiste anche in Giappone, interviene strozzando sul nascere le sbandate troppo accentuate. Capitolo a parte lo dedichiamo all’Active Sound Control, sistema in questo caso ben fatto ma di cui ormai si inizia ad abusare in modo preoccupante.

Active Sound Control (ASC): quando l’elettronica sopperisce alla meccanica
C’era una volta il suono del motore, accordato studiando attentamente le geometrie dei condotti di aspirazione e scarico. Per i fanatici dei sovralimentati il sibilo del turbo era una melodia irrinunciabile ed in qualche caso, la musica prodotta dal proprio propulsore è un marchio di fabbrica protetto da copyright. Molte case costruttrici ricorrono a scarichi composti da più linee, questo per cercare di avere una voce più coinvolgente quando si decide di darci dentro con il gas. Le normative sul rumore massimo emettibile (74 decibel) unite a leggi antinquinamento sempre più severe che costringono all’utilizzo di svariati filtri e silenziatori creano non poche difficoltà, ma sapere che qui il “concerto” è costruito da un computer lascia un po’ di amaro in bocca.
Lexus fa sapere che l’Active Sound Control è una nuova tecnologia che “ottimizza” il suono del propulsore attraverso un altoparlante dedicato, rendendolo più piacevole e coinvolgente. Già dalla modalità SPORT, infatti, viene riprodotto un minimo sordo ed abbastanza presente nell’abitacolo. Affondando sul gas il “rombo” aumenta di volume sfociando in piccoli “scoppi” se si rilascia in prossimità dell’altrettanto simulato limitatore. Non possiamo negare che effettivamente regali un bel suono alla vettura e sia in qualche modo divertente, ma il problema è che rimaniamo un po’ tradizionalisti. Sapendo poi che sotto il cofano pulsa un 2.500 cc, lo diventiamo ancora di più.

Prezzo e concorrenti
La Lexus IS 300h F-Sport parte da 44.400 € con un equipaggiamento piuttosto completo, ma il prezzo sale abbastanza in fretta se ci si lascia tentare dai vari pacchetti tecnologici. Con il “Leather pack F SPORT” si guadagnano sedili in pelle riscaldati, ventilati e regolabili elettricamente ma si spendono 3.350 €, mentre con il pacchetto “Mark Levinson + LED” vincolato al “Navi Pack” si ottengono un notevole impianto audio, proiettori a LED e navigatore per altri 1.850 € + 3.050 € = 4.900 €. La ciliegina sulla torta è il tettuccio apribile, che richiede ulteriori 1.150 €. Il conto totale sale dunque a 53.800 €, cifra che colloca questa berlina giapponese in linea con le rivali Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes-Benz Classe C. Quello che a parità di prezzo rende unica questa Lexus IS 300h è il fatto di essere ibrida, proprio il marchio di fabbrica Lexus. Già che l’assegno è consistente, vale almeno la pena distinguersi.

Redazione Autoappassionati.it

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