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Test – Lexus GS 450h F-Sport

Tempo di lettura: 6 minuti

Qualche mese fa, al lancio della nuova GS il vicepresidente di Lexus Europa, Andy Pfeiffenberger, aveva affermato senza mezzi termini: «Siamo stati il gusto vaniglia per tanto tempo. Non vogliamo più essere la vaniglia».

La metafora, solo all’apparenza fuori luogo, risultava invece calzante già al primo sguardo. La nuova GS non è decisamente un gelato dal gusto blando e comune, come la vaniglia. La griglia anteriore dai tagli netti che richiama quella della supercar di casa LF-A è fatta di linee tese, scolpite, sportive. Le ampie prese d’aria inferiori e le nervature del cofano completano un insieme inconfondibile sin dal primo impatto. I fari che celano una fila di LED e tre elementi circolari sembrano fissarti dritto negli occhi, mentre le luci posteriori hanno uno guardo che sa quasi di provocazione. Tra il frontale e la coda ci sono 4,85 metri di metallo, pelle, tecnologia forgiati dal nuovo “mantra” della Casa: Creating Amazing. Noi abbiamo preso le chiavi di una GS 450h F-Sport e siamo andati a vedere che gusto ha, la nuova Lexus.

Ibrido noioso? Parliamone.
Leggi ibrido e pensi, riecco la vaniglia. Leggi 345 CV e qualche dubbio ti viene. Leggi 5,9 l/100 km di consumo medio dichiarato e 137 g/km di CO2 e ci ripensi. Leggi 5,9 secondi nello 0-100 km/h e ti ricredi. Come possono numeri così distanti convivere nella stessa automobile? Vediamolo insieme.
La GS 450h F-Sport è mossa da un sistema full hybrid che comprende un motore benzina 3.5 V6 a ciclo Atkinson con iniezione diretta D4-S ed un motore elettrico capace di erogare 200 CV e 275 Nm di potenza massima. Questi ultimi numeri, in aggiunta ai 292 CV a 6.000 giri/min e ai 352 Nm a 4.500 giri/min di coppia massima dell’unità termica, risultano in una potenza totale di 345 CV e generano una spinta in fase di accelerazione che sfiora il surreale, se si considerano i 2.325 kg di massa complessiva della vettura. La trasmissione a variazione continua E-CVT si occupa di far convivere la “strana coppia” e di convogliare i risultati dei loro sforzi alle ruote posteriori. La configurazione delle sospensioni prevede un doppio braccio oscillante con AVS (Adaptive Variable Suspensions) all’anteriore e un sistema a ruote sterzanti al posteriore riservato a questo allestimento, dalla caratterizzazione marcatamente sportiva.

Al volante. La traduzione di “Amazing” secondo Lexus.
Ci si accomoda al posto del conducente e, premendo il pulsante Start, volante e sedile si avvicinano, pronti all’azione. Le regolazioni elettriche della posizione di guida sono pressoché infinite, con due sostegni lombari, il supporto per i polpacci e la larghezza dei fianchetti laterali, oltre ai classici comandi di seduta e schienale. Il problema, più che trovare la posizione di guida ideale, è piuttosto scegliere tra le varie posizioni di guida ideali. Cambio in “D”, modalità di gestione dinamica “Normal” (ce ne sono quattro disponibili: Eco, Normal, Sport e Sport+) e si parte. In silenzio. Basta infatti un filo di gas e la GS si mette in marcia in modalità completamente elettrica, con un sibilo di organi meccanici appena percettibile. In città le dimensioni “importanti” si vedono, ma grazie alle ruote posteriori sterzanti e allo sterzo leggero la berlina Lexus si muove con disinvoltura, filtrando le asperità dell’asfalto con suoni sordi e lontani. Esiste il gusto ovatta?
La città finisce e cominciano le curve, la GS 450h F-Sport si arrampica su per le montagne senza apparente sforzo. Quando c’è da riprendere a basse velocità o sorpassare basta premere sull’acceleratore e lei fa il resto. Il V6 prende giri, il motore elettrico dà una mano e in un attimo l’auto che precede è un ricordo relegato allo specchietto retrovisore. Coi chilometri cresce la confidenza e si stringono le curve. Basta modalità “Normal”, si passa alla “Sport” e si comincia ad usare le palette dietro al volante per cambiare marcia. L’indicatore davanti al conducente, che prima segnalava se lo stile di guida fosse più o meno ecocompatibile, diventa un contagiri. Ora si fa sul serio. Le risposte all’acceleratore diventano più pronte, il tempo con cui motore e cambio rispondono ai comandi del piede destro si riduce. La GS ha capito che comincia il divertimento e usa l’unità elettrica per incrementare le prestazioni, non più per risparmiare carburante. Lo sterzo e le sospensioni restano sulle impostazioni precedenti, il risultato è quindi una spinta più corposa senza sacrificare il confort di base. I tornanti dicono che il volante ha una buona consistenza ed è abbastanza diretto, ma manca di una vera e propria sensibilità. Il comando in ogni caso ispira fiducia, ma non fretta. La GS 450h F-Sport è da guidare in modo rapido ma fluido, omogeneo, così facendo si gode della sua abbondante spinta e del movimento della carcassa vettura ben ammortizzato, che infonde in chi guida calma e sicurezza. Il gusto crema, sono sicuro, esiste.


Nel piccolo segno positivo della modalità “Sport+” si celano tante sorprese. Ora non sono solo motore e cambio a spingere forte, anche lo sterzo diventa più diretto e le sospensioni si irrigidiscono, per un’esperienza di guida davvero sportiva. La massa in gioco, bisogna ricordarlo, è pur sempre da “pesi massimi”, ma l’abilità con cui la GS 450h F-Sport riesce a dissimulare i chili è notevole. Facendo una cura intensiva di coraggio e disinserendo il controllo di trazione e stabilità è possibile provocare sbandate del posteriore in ingresso di curva e controllare la dinamica del corpo vettura con l’acceleratore, aiutati da un assetto solido ma compiacente. La Lexus non diventa mai una bestia da pista, una tavola di marmo dalle reazioni nervose, da guidare col coltello tra i denti. Resta pur sempre una grande berlina confortevole, che tuttavia nasconde sotto le forme eleganti un talento per il divertimento. Nella modalità più sportiva il feedback allo sterzo migliora, ma resta comunque un comando progressivo, più che affilato. La tecnica di guida che paga con questa G 450h F-Sport è una percorrenza di curva regolare, chiamando in causa il potente impianto frenante all’ingresso ed uscendo con un leggero sovrasterzo di potenza. Quando poi la strada è dritta, ci pensa la trazione degli pneumatici posteriori 265/35 R 19 (all’anteriore invece sono montati dei 235/40 R19) a catapultare la super-ibrida verso la curva successiva. L’esperienza è da cioccolato al peperoncino. La base è pur sempre una crema, ma con quel qualcosa di più che strappa un sorriso.
Finisce il giro in montagna, si torna in città. La strada è una serie di tornanti in discesa, da fare con calma per godersi il panorama sottostante. Si passa da un estremo all’altro, basta sportività, è venuto il momento di vedere l’anima “Eco” di questa Lexus. La modalità più verde ottimizza ogni elemento di meccanica ed elettronica al fine di ridurre il consumo di carburante. L’auto risponde con più calma alle accelerate e cerca di immagazzinare nelle batterie più energia possibile, attivando la frenata rigenerativa a controllo elettronico ad ogni buona occasione. In discesa è la modalità ideale per non affaticare i freni e risparmiare, perché il sistema ECB-R oppone resistenza alla marcia e, così facendo, riesce a ricaricare le batterie e rallentare il veicolo allo stesso tempo. È piacevole scoprire che il motore termico resta spento per la maggior parte del tempo. È questo il gusto davvero unico e speciale che la GS 450h F-Sport sa offrire: quello, in un certo senso, di non pagare il gelato.

Auto di lusso o space shuttle?
Se si dovessero elencare uno per uno gli accessori offerti di serie su questa Lexus F-Sport, non basterebbe un trattato. Limitando l’elenco a quelli più interessanti, c’è comunque di che sbizzarrirsi. Si comincia con 8 airbag, illuminazione abitacolo a LED, sistema di avviamento a pulsante, cerchi in lega e dettagli interni/esterni specifici F-Sport, sedili anteriori ventilati/riscaldati/regolabili elettricamente, sterzo ad azione variabile, interni in pelle, sensori di posteggio anteriori/posteriori e tendina del lunotto elettrica. Tutto questo ad un prezzo di listino pari a 70.500 euro, 12.500 euro in più rispetto alla versione d’accesso alla gamma. È possibile tuttavia allungare ulteriormente la lista di gadget elettronici ed arrivare ad un livello di dotazioni super-premium, cominciando col tetto apribile (1.300 euro) ed optando poi per il “Night Safety Pack”, che a 9.500 euro offre la tecnologia di ultima generazione disponibile sulle automobili. Fanno infatti parte del pacchetto il sistema di infotainment e navigazione HDD con schermo da ben 12,3″ (il più grande sul mercato), l’impianto audio Mark Levinson a 17 altoparlanti, il Pre Crash Safety (PCS) con radar a onde millimetriche, le luci LED anteriori adattive, il dispositivo di visione notturna a infrarossi, il sistema di rilevazione dell’angolo cieco e il cruise control adattivo.

Ce n’è per tutti i gusti.
Per dimensioni e costo la GS 450h F-Sport si colloca nel settore delle berline di lusso, dominato dai tre marchi tedeschi Audi, BMW e Mercedes-Benz. Tuttavia la potenza di 345 CV porta la giapponese un gradino più in alto rispetto alle classiche diesel tre litri che affollano il segmento. Sarebbe infatti più adatto paragonarla ai modelli bi-turbodiesel o ai modelli ibridi che cominciano ad essere offerti anche dai costruttori europei. L’esperienza del gruppo Toyota in materia di propulsione benzina-elettrico è quella dei pionieri, avendo l’azienda cominciato a commercializzare vetture ibride già nel lontanissimo – in termini automobilistici – 1997. Rispetto ai diesel, la GS 450h offre in più il fascino, esotico e pratico allo stesso tempo, della doppia propulsione, che permette di ottenere consumi simili alle auto a gasolio, con i plus della marcia in sola modalità elettrica e del sound del benzina. Il marchio di lusso del gruppo Toyota, inoltre, garantisce qualità ed affidabilità al top (oltre 70 premi nelle statistiche J.D. Power degli ultimi 20 anni parlano da soli) ed una esclusività dovuta al numero contenuto di vetture marchiate Lexus. In un settore come quello della GS, occupato da vetture che aspirano all’eccellenza, la Lexus garantisce di distinguersi dalla massa. Se di “massa” si può parlare, a tali livelli.
Non è solo tecnologia questa Lexus. Dietro all’assoluta cura dei dettagli, delle finiture, dietro all’elettronica sofisticata si sente il profumo dei pellami pregiati, si toccano gli inserti interni, si ascolta il motore 3.5 V6 che spinge forte e regala emozioni. Perché emozioni ed efficienza possono convivere. Come i gusti di una coppa di gelato in cui no, non c’è il gusto vaniglia, ma ce ne sono molti altri.

Redazione Autoappassionati.it

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