Pensi alla trazione posteriore e ti spunta un sorriso, sai che ci sarà da divertirsi nel guidare una vettura con quella configurazione. Pensi alla trazione posteriore e non puoi non pensare a BMW ed in questo caso alla nuova Serie 1. Per il nostro test abbiamo scelto rispettivamente il motore e il cambio che saranno più richiesti nel nostro paese: il 2 litri turbodiesel con cambio automatico ad 8 rapporti. Abbiamo provato per voi la Nuova BMW 120d in allestimento Urban.
Serie 1. Senza ombra di dubbio
Le forme sono inconfondibili. L’abitacolo arretrato e il cofano lungo ci fanno subito capire che l’auto che abbiamo davanti è una Serie 1, anche se si tratta di una vettura sostanzialmente nuova. Cresciuta di 85 mm in lunghezza e 17 mm in larghezza, offre ora una maggiore abitabilità, specie per i passeggeri posteriori (punto debole della prima serie) con 21 millimetri in più e una maggior capacità di carico del vano bagagli. Il frontale invece, ora più morbido e meno muscoloso, richiama il nuovo family feeling della casa bavarese. L’altezza è rimasta invariata (1, 421 metri).
La nostra Serie 1, grazie ad un’apposita personalizzazione che contraddistingue l’allestimento Urban, presenta un tocco fresco e giovanile con gli specchietti laccati bianchi e due baffi posti nella parte inferiore del frontale e al posteriore. Laccatura candida ripresa anche all’interno sulle portiere e nella consolle centrale. Piccola “chicca”: anche la chiave riporta il medesimo motivo.
Ambiente esclusivo e confortevole, vera BMW
Quando si sale a bordo di un’auto la prima cosa da fare è cercare la giusta posizione di guida. Su questa Nuova Serie 1 è davvero impossibile non trovarla, grazie al volante regolabile in altezza e profondità ed alle innumerevoli impostazioni dei sedili (elettrici nella vettura oggetto del nostro test).
A bordo si respira la tipica aria di classe BMW ed è percepibile la sensazione di trovarsi alla guida di un modello della gamma di nuova generazione. Classica l’impostazione del cruscotto con la parte centrale orientata verso il conducente dove trovano posto, ben collocati e facilmente raggiungibili, l’autoradio, il clima automatico e lo schermo da 8 pollici del Connected Drive. Anche la leva del cambio automatico posta sul tunnel centrale è di facile utilizzo.
Una volta trovata la giusta posizione, operazione come detto molto semplice, il guidatore è letteralmente immerso ed avvolto, quasi coccolato dalla vettura. L’impostazione di guida bassa trasmette poi la sensazione di aderenza e sportività ancor prima di partire.
Prima di girare la chiave e metterci in moto però non possiamo trascurare il noto comando iDrive, una rotella che permette di controllare le varie funzioni del Connected Drive di BMW. Elemento innovativo del sistema (che dispone di navigatore, park assistance e cruise control) è la possibilità di connettere uno smartphone direttamente all’auto. Ad esempio è possibile visualizzare sul display dell’abitacolo la propria pagina Facebook, oppure la rubrica o ancora l’agenda. Inoltre, tramite specifiche applicazioni scaricabili su iPhone o iPad, si possono attivare a distanza varie funzioni come l’accensione del climatizzatore, il blocco/sblocco delle porte e la possibilità di localizzare tramite Gps l’auto. Insomma, la nuova BMW strizza l’occhio alle giovani generazioni sempre connesse e attratte dalla tecnologia.
Consumi ridotti e spinta vigorosa
Il propulsore scelto per il nostro test è un classico, un “sempreverde” da cui ti aspetti solidità e spinta. Abbiamo provato il 2.0 quattro cilindri diesel common rail, già presente sul precedente modello, capace di erogare ben 7 cavalli in più, arrivando così a 184 CV con una coppia di 380 Nm disponibile fin dai 1.500 giri.
Nonostante sotto il cofano ci sia un diesel, nel complesso l’auto è molto silenziosa sia a basse che ad elevate andature. Peccato che la pace dell’abitacolo sia rovinata dal rumore delle ventole del sistema di areazione, parecchio rumorose anche al minimo. Abbinata a questo motore troviamo la nuova trasmissione automatica ad 8 rapporti Steptronic (optional a 2.200€), in grado di garantire alla nuova Serie 1 cambi di marcia fluidi e veloci. Esistono poi quattro modalità di guida, selezionabili con un apposito comando sulla console centrale: Sport +, Sport, Comfort ed Ecopro. La prima è votata alla sportività pura, senza controlli elettronici e con una mappatura del motore aggressiva e cambi di marcia che avvengono a regimi elevati. La seconda presenta caratteristiche identiche alla prima, ma con i controlli elettronici attivi. Entrambe mettono a disposizione una taratura nettamente più rigida dell’assetto. La terza impostazione è invece la più adatta alla guida quotidiana, con regolazioni intermedie della propulsione e controlli elettronici solerti e puntuali. La quarta, infine, mira a contenere i consumi e le emissioni, “tranquillizzando” l’erogazione del motore e agendo sul cambio, che innesta il rapporto superiore non appena possibile. Viene ridotto altresì l’assorbimento di energia dei vari accessori, quali il climatizzatore o il riscaldamento di sedili e abitacolo. La funzione Start/Stop automatica ci è apparsa leggermente lenta nelle ripartenze e non esente da vibrazioni. Sul mercato si trovano sistemi più “docili” e confortevoli.
Trazione posteriore e assetto perfetto sono le sue armi vincenti
La differenza sostanziale che questa vettura ha rispetto a tutte le concorrenti è la trazione posteriore, un’esclusiva BMW nel segmento C (quello della Giulietta per intenderci) che dona alla compatta di Monaco un feeling di guida davvero speciale.
Certo, l’incognita è sempre quella: è meglio spingere con le ruote dietro o tirare con quelle davanti? La trazione anteriore, se si spinge forte, tende ad allargare le traiettorie, mentre con quella posteriore più si accelera e meglio ci si inserisce in curva. Ovviamente entro il confine dell’aderenza delle gomme, limite fisico governato dall’ESP, che in lingua BMW si chiama DSC e previene le sbandate.
Il comportamento stradale della precedente Serie 1 era orientato all’ottenimento di un handling sportivo, con la nuova nata le modifiche all’autotelaio hanno senza dubbio esaltato tale caratteristica senza però sacrificare il comfort. Dello sterzo, punto forte di quest’auto, si apprezza la precisione, mentre il rapporto di demoltiplicazione molto diretto regala piacere di guida sia nei percorsi tortuosi, che alle andature più elevate.
A sorprenderci sono stati i consumi, l’auto “si fa guidare” e il piede spesso affonda sull’acceleratore. Il timore in questi casi è sempre quello di sollevare lo sguardo e rivolgerlo al display dei consumi, ma stavolta siamo rimasti piacevolmente stupiti. Il consumo è rimasto nell’ordine dei 16 chilometri al litro, grande dato vista la potenza e il divertimento che questo motore trasmette.
Vettura di livello, prezzo importante
Il prezzo di listino dell’esemplare in prova parte da 32.000 euro, per arrivare intorno ai 43.000 euro se equipaggiato “al top”, come nel caso del nostro esemplare. Non sono pochi, anzi.
La lunga lista di accessori, proposti come tali ma quasi necessari su una vettura “premium”, fa lievitare in fretta il prezzo. Basta farsi prendere un po’ la mano per sfiorare i 40.000 euro, che sono molti, se messi a confronto con il prezzo della Alfa Romeo Giulietta TCT da noi recentemente testata. In ogni caso, sarà il mercato a decidere se una cifra simile sia eccessiva o no. Se questa Serie 1 replicherà l’apprezzamento tributato dal pubblico alla precedente generazione, BMW potrà dormire sonni tranquilli: il prodotto c’è ed è di altissimo livello.
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