La scena è questa: io, la
BYD Atto 8, un display enorme davanti a me e un numero che non avevo mai visto apparire su una colonnina di ricarica: 1.002 kW.
Sì, avete letto bene: mille e due kilowatt.
È l’effetto del nuovo Megawatt Flash Charging, la colonnina da 1.000 kW (con picchi fino a 1.360 kW) che BYD ha sviluppato per rivoluzionare completamente il concetto di ricarica per auto elettriche.
Ho collegato l’auto e ho iniziato a filmare.
Il risultato lo vedrete nel video pubblicato più in basso, ma posso anticiparvi la sensazione: è come vedere le leggi della fisica prendere una scorciatoia.
La BYD Atto 8 ha guadagnato oltre 425 km di autonomia in meno di 5 minuti, con una velocità di picco equivalente a 2 chilometri al secondo.
Ci ho messo più tempo io a capire cosa stava succedendo che l’auto a fare “il pieno”.
Una piattaforma da 1.000 Volt, progettata da zero
La chiave di tutto non è solo la colonnina: è l’intero ecosistema.
BYD ha presentato la nuova Super e-Platform, la prima architettura a 1.000 Volt prodotta in serie a livello mondiale.
Per capirci: è superiore persino ai valori di tensione dei modelli premium più evoluti oggi sul mercato.
Dietro questa piattaforma ci sono:
- chip in carburo di silicio a 1.500 Volt, sviluppati internamente
- motori da 30.000 giri/min, i primi al mondo in produzione di serie
- inverter, cablaggi, raffreddamento e climatizzazione ripensati per lavorare a livelli termici e magnetici mai affrontati prima
- una nuova generazione della famosa Blade Battery, con resistenza interna ridotta del 50% e raffreddamento diretto evoluto
La batteria – LFP da 83,2 kWh sulla Han L, 100 kWh sulla Tang L – è progettata per tollerare potenze da record senza degradarsi. BYD ha aumentato del 35% la resistenza alle alte temperature, mantenendo la stessa garanzia della Blade Battery classica.
In sintesi? Non è una ricarica “estrema”: è una ricarica normale, per un’auto nata per sopportarla.
La colonnina da 1.000 kW: piccola, compatta, mostruosa
La Megawatt Flash Charger occupa solo 1,5 metri quadrati. Eppure può erogare 1.360 kW grazie a un sistema di accumulo interno che riduce lo stress sulla rete elettrica. Un dettaglio fondamentale per portare questa tecnologia anche in zone non particolarmente infrastrutturate.
Il connettore è sorprendentemente leggero: pesa 2 kg, molto meno dei connettori americani CCS, spesso ingestibili per chi non ha molta forza nelle braccia.
Un altro dettaglio che fa capire che questa non è una tecnologia “per dimostrazioni”: è pensata per essere usata ogni giorno.
La mia ricarica lampo: da 13% a oltre 60% in meno di cinque minuti
La mia prova è avvenuta vicino Zhengzhou, all’interno del centro prove BYD.
L’auto parte dal 13%.
Collego il cavo.
Il display "esplode" subito a 1.002 kW.
Poi si stabilizza a 767 kW.
Infine si assesta su 463 kW.
Tempo totale: meno di 5 minuti.
Autonomia recuperata: 425 km.
Sono numeri che fino a ieri sarebbero sembrati pura fantascienza.
E oggi sono qui, nel mio video, registrati dal vivo, senza trucchi e senza prototipi.
La conferma ufficiale: 6.000 colonnine nel mondo, 2.000 in Europa
Durante la mia visita, Stella Li, Vice President Global di BYD, ha confermato un piano che cambia radicalmente la scalabilità di questa tecnologia:
- 6.000 Megawatt Flash Charger installati nel mondo
- 2.000 solo in Europa
- rollout globale entro il 2026
Questo significa che tra due anni, in molte città europee, potremo sperimentare ricariche da 5 minuti come quella che ho provato io in Cina. Infrastruttura permettendo, va detto.