Batterie allo stato solido: non è tutto ora quel che luccica. La spiegazione è spiazzante

Tecnica
11 agosto 2025, 11.06
batteria stato solido mercedes
Quante volte, almeno dal 2020, avete sentito parlare di batterie allo stato solido come la soluzione a tutti i mali e, in altri termini, la svolta per l'affermarsi delle auto elettriche? Bene, ora uno studio mette tutto in discussione. Promesse come rivoluzionarie sia per l'autonomia, sia per la velocità di ricarica e per la loro durata, ora uno dei principali produttori (CATL) mette le mani avanti e annuncia un orizzonte sicuramente meno promettente.
Niente meno che il fondatore di CATL, Robin Zeng, ha affermato che la tecnologia si trova ancora in uno stato embrionale. In primis, la produzione su larga scala è ancora distante anni, frenata da tutto ciò che rappresenta il contrario di quella che dovrebbe essere la reale innovazione di questa tecnologia; prestazioni non costanti, durata limitata, sicurezza da verificare. Al contrario di alcuni costruttori, come Nissan, che ha affermato di essere pronta a introdurre la tecnologia dal 2028 sulle sue auto di serie, Zeng preferisce i piccoli passi.
Per lui il segreto, segno che i test stanno proseguendo anche all'interno della stessa CATL, è cambiare la chimica delle batterie. Senza perderci in discorsi da facoltà di chimica inorganica, l'uso del litio metallico anche nell'anodo migliorerebbe tutte queste caratteristiche aprendo, allo stesso tempo, altri dubbi. In caso di danni fisici alla cella contenente la batteria, quindi in caso di incidente, il pericolo di reazioni con l'umidità potrebbe causare danni non meno importanti.

C'è chi la vede diversamente

In questo contesto poco promettente, non è solo Nissan a vedere un futuro tutt'altro che nebuloso. Anche il colosso Toyota si dice pronto ad avviare la produzione di queste nuove batterie, mentre CATL l'esatto contrario e non stiamo parlando di un produttore qualsiasi, anzi. Le alternative ci sono, si chiamano batterie agli ioni di sodio o le semisolide, una via di mezzo tra le attuali con il guadagno del doppio della densità energetica, a parità di peso, rispetto alle attuali.
Come per l'idrogeno Stellantis ha fatto un clamoroso dietrofront, sembra proprio che anche per l'elettrico il futuro non sia ancora così radioso come tanti ci hanno fatto credere. Sembra, al contrario, che il presente e il futuro a medio termine si chiami ancora ibrido, e i dati di mercato lo confermano non solo in Italia dove a luglio sono cresciute le ibride plug-in e continuano a dominare le ibride mild e full.
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