Nata nel 2016, a 4 dal lancio la Suzuki Ignis arriva al restyling di metà carriera, rafforzando le caratteristiche che l’hanno contraddistinta fin dal lancio, come la tecnologia mild hybrid, la sua compattezza e il suo design da SUV in miniatura. Scopriamo nel nostro primo contatto, quindi, come cambia la nuova Suzuki Ignis Hybrid 2020, parlando di esterni, interni, motore e listino prezzi.
La nuova Suzuki Ignis Hybrid 2020 mantiene le stesse dimensioni del modello precedente, ma con un’impostazione da SUV leggermente accentuata, che si traduce in una altezza complessa aumentata di 1 cm (lunghezza 3,70 m, larghezza 1,69 m e altezza 1,61), mentre l’altezza da terra rimane di 18 cm.
Per quanto riguarda il design esterno, la Ignis Hybrid propone una nuova caratteristica griglia anteriore a 5 elementi (in stile LJ degli anni ’70) e i paraurti anteriori e posteriori con skid plate argentati. Nel complesso lo stile richiama quello di molti modelli del passato, portando un tocco di originalità rispetto alle concorrenti sul mercato.
Ai lati degli inserti in contrasto con la carrozzeria spiccano, invece, i fari fendinebbia, che sono stati collocati in posizione più rialzata rispetto al passato, leggermente incassati e, quindi, meglio protetti in caso di piccoli urti. Bene i fari anteriori Full LED di serie, mentre i posteriori rimangono sempre un po’ più “old style”. I cerchi da 16”, anch’essi di serie, snelliscono la carrozzeria, ma la larghezza delle gomme, che si ferma a 175, la rende alla vista posteriore più alta e meno “muscolosa” di quello che è in realtà.
Per quanto riguarda i colori della Suzuki Ignis, con il modello 2020 arrivano tre opzioni inedite: la prima è l’Avorio Nairobi metallizzato, la seconda è il Giallo Nepal e terza è poi il Verde Dublino.
All’interno la nuova Suzuki Ignis Hybrid 2020 propone un abitacolo più maturo e meno giocoso rispetto al passato. Le superfici bianche che hanno contraddistinto la parte bassa della plancia della versione pre-restyling lasciano spazio al colore nero, come anche la cornice del tunnel centrale e le maniglie delle porte, in contrasto, possono essere personalizzate con tonalità meno impattanti. Più “serioso” anche il quadro strumenti.
Nel complesso gli interni della Ignis sono ben realizzati e ben assemblati, anche se non vi sono plastiche morbide al tatto, neanche nella parte superiore dell’abitacolo. Il display da 7” pollici, invece, ora integra già di serie Apple CarPlay e Android Auto, per un’ottima fruibilità dei sistemi di mirroring degli smartphone. Si conferma buono, infine, lo spazio, sia per i passeggeri anteriori, sia per quelli posteriori, con una capienza del bagagliaio che si attesta sui 260 – 514 litri (204 – 490 litri sulla 4WD).
Le novità dal punto di vista tecnico, riguardano il motore della Ignis Hybrid 2020, che, inoltre, le permettono l’omologazione Euro 6D. Il motore, infatti, è il K12D (prima era il K12C), un 1.2 benzina aspirato a quattro cilindri dalla potenza massima di 83 CV, con una coppia di 107 Nm disponibile già a 2.800 giri, contro i 4.400 giri della versione precedente.
Il propulsore è abbinato all’Integrated Starter Generator, che fa da alternatore, motorino di avviamento e motore elettrico, cioè l’elemento che permette l’omologazione come vettura mild hybrid. La novità per il modello 2020 è che l’ISG a 12V è alimentato da un nuovo pacco batterie, senza variazioni di rilievo nelle dimensioni, ma con un amperaggio che passa da 3Ah a 10Ah, permettendo al sistema ibrido di intervenire in maniera più efficace a sostegno del motore termico. L’altra novità è l’arrivo del cambio automatico CVT con paddle al volante anche per la versione Hybrid a due ruote motrici.
Tutte le versioni saranno disponibili in after market anche con alimentazione GPL, il cui sistema, prodotto e collaudato da BRC, non fa decadere la garanzia originale della vettura.
Abbiamo saggiato le doti della Suzuki Ignis in tutte e tre le versioni Hybrid: con il 2WD manuale, 2WD Automatico e 4WD manuale.
Partendo dal fattore che la rende a tutti gli effetti l’unico mini SUV rimasto sul mercato, la tecnologia 4×4 AllGrip Auto propone uno schema a giunto viscoso, che trasferisce automaticamente coppia alle ruote posteriori non appena quelle anteriori perdono aderenza, e si abbina anche all’Hill Descent Control. In offroad il risultato è ottimale: la Ignis affronta con grande leggerezza uno sterrato non troppo impegnativo, cavando d’impaccio la vettura anche in situazioni mediamente difficili. L’altezza da terra non è esagerata, ma il peso piuma dell’auto (non supera mai i 1.000 kg, conducente compreso) aiuta non poco.
Il motore, invece, comune in tutte le versioni provate, convince per uno spunto tutto sommato brillante, anche se non ci si possono aspettare prestazioni da sportiva. La versatilità, sia per la due ruote motrici, sia per la 4×4, è il vero punto di forza dell’auto, che può affrontare tranquillamente anche un viaggio autostradale medio-lungo. La silenziosità, infatti, è buona, grazie a un abitacolo abbastanza insonorizzato e comunque mai troppo rumoroso. Nonostante le gomme strette, inoltre, la piccola crossover giapponese offre una buona tenuta di strada.
La città, però, è il vero habitat della Suzuki Ignis Hybrid, dove anche il piccolo motorino elettrico riesce ad aiutare l’auto a essere più efficiente. Le dimensioni compatte, unite alla retrocamera e a una buona agilità, la rendono ideale per spostarsi nel traffico. Dove si potrebbe migliorare è nella precisione dello sterzo, sempre un po’ troppo cittadino e leggero.
Ben dimensionato l’impianto frenante e ben rapportato il cambio manuale. Lo stesso si può dire anche del cambio a Variazione Continua CVT, che, fino al momento in cui non gli si richiede tutta la potenza è piacevole e intuitivo. Quando, invece, si affonda il piede sull’acceleratore l’“effetto scooter” può essere mitigato solamente dal cambio di “marcia” con i paddle al volante.
A livello tecnologico e di sicurezza, la Ignis propone ADAS per la guida autonoma di secondo livello, che comprendono il Cruise control e gli ormai famosi, “Attentofrena” (Frenata automatica d‘emergenza), “Guidadritto” (Mantenimento corsia) e “Restasveglio” (Monitoraggio colpi di sonno), di serie sulla Top e in optional sulla Cool.
Infine, per quanto riguarda i consumi, la Ignis 2020 è riuscita a dare un piccolo taglio anche qui. La Ignis Hybrid con trazione anteriore e cambio manuale consuma 3,9 l/100 km ed emette 89 g/km di CO2, con un miglioramento del 9% rispetto alla precedente Ignis ibrida e del 17% rispetto alla precedente versione benzina. 4,2 l/100 km per la 4WD e 4,3 l/100 km per la automatica.
Proposta in due allestimenti, Cool e Top, la Ignis Hybrid adotta la filosofia dei pochi (pochissimi) optional, per una dotazione già ricca dalla versione “entry level”.
Per quanto riguarda i prezzi della Suzuki Ignis Hybrid 2020, il listino parte da 16.500 euro per la Cool e sviluppa come segue:
A tutte le versioni Suzuki applica per il lancio uno sconto immediato pari a 2.000 euro, che fa scendere il prezzo di attacco a 14.500 euro.
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