Opel RAK. Veloci come un razzo!

Storiche
03 ottobre 2025, 8.30
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La definizione “i ruggenti anni ’20” la incrociamo molto spesso. Ed è assolutamente azzeccata. Sono stati anni veramente folli dove tutto sembrava possibile, anche in campo automobilistico dove la logica del “di più” imperava; anche per un certo Fritz Von Opel, ma partiamo dall’inizio.
L’attività della Adam Opel KG inizia nel 1862 con la fortunata produzione di macchine da cucire, dopo che lo stesso lavorò per anni presso omologhe aziende francesi carpendone segreti e funzionamento.
Il crescente successo dell’attività non spinse però Adam Opel a “cullarsi sugli allori”, ma da personaggio amante della tecnica e dal buon fiuto imprenditoriale, decise di espandersi lanciandosi nel proficuo settore delle biciclette nel 1886; nuova avventura che lo vedrà affiancato dal primogenito Karl che di li a poco ne avrebbe assunto la direzione generale portando l’azienda verso la fine dell’Ottocento a ricoprire il posto di primo costruttore tedesco di biciclette. Si potrebbe pensare che il passaggio alle automobili (ma senza abbandonare la produzione di biciclette) sia stata una conseguenza naturale degli interessi di Adam Opel, invece non fu così: egli riteneva l’automobile un costoso “fuoco di paglia”, una perdita di soldi e tempo. Famosa quanto lapidaria una sua celebre frase: “Questi aggeggi sono solo giocattoli per milionari che non sanno come buttar via i loro soldi”. In sintesi, non voleva sentirne parlare. Ma i figli non la pensavano così, tanto che già qualche mese prima (febbraio) della morte del familiare che avverrà l’8 settembre 1895 acquistarono una vettura Benz per studiarne la meccanica; ma per rispetto iniziarono realmente ad occuparsi di auto solo dopo il triste evento.

La Opel RAK 1

opel rak
Mancava però l’esperienza, allora riposta nelle automobili Lutzmann di Friedrich Lutzmann al quale gli Opel proposero un’acquisizione che, nonostante nel 1899 portò alla nascita della prima Opel Patentmotorwagen System Lutzmann con un monocilindrico da 1,5 litri e 3,5 cv, non produrrà gli effetti sperati causa la scarsa affidabilità. Ma oggi sappiamo che il tempo darà ragione alla Opel, arrivando anche a produrre moto, autocarri e vetture leggendarie fuori dall’ordinario.
Fritz Adam Hermann Opel era il nipote del fondatore, ingegnere e pilota oltre che socio dell’azienda di famiglia. Nel 1927 Max Valier, un’astronomo, pilota e precursore della tecnologia dei razzi, lo avvicinò cercando sostegno economico per lo studio di un motore a razzi. Von Opel intuì il potenziale della tecnologia dei razzi e dell’eco pubblicitaria derivante da una grande impresa; immediatamente venne contattata la società di Friedrich Wilhelm Sander, specializzata nella progettazione e costruzione di razzi, che decise di partecipare consegnando una serie di avanzatissimi razzi e del carburante solido.
Nella Primavera del 1928 Opel potè annunciare il debutto in pubblico dellautomobile a razzi RAK 1 (da “Raketen”, razzo), cosa che avvenne l’11 Aprile sul circuito di prova della Casa: in appena 8 secondi l’auto basata su una 4/12 PS, dotata di 12 razzi inclusi 40 Kg di esplosivo e piccole alette dietro le ruote anteriori pilotata da Kurt Volkhart raggiunse la velocità di 100 km/h. L’esibizione fu un trionfo tecnologico, portando alla decisione di spingersi oltre già lo stesso anno.

Arriva la RAK 2, ed un aereo

Per il nuovo record venne costruito un più avanzato e aerodinamico veicolo chiamato RAK 2, Fritz Von Opel decise di trasferirsi sul velocissimo tracciato dell’Avus (il circuito di prova Opel non era progettato per velocità superiori ai 140 km/h), nei pressi di Berlino: circa 3.000 ospiti in rappresentanza del mondo della finanza, dello sport, della scienza e della politica (tra questi Fritz Lang regista di Metropolis) vennero invitati a vedere non solo l’impresa ma anche l’avveniristica automobile. La forma della vettura montata sul telaio della 10/40 HP era futuristica, la tipica scansione formale dell’auto con cofano/abitacolo/coda/parafanghi era adesso fusa in una forma unica nel tentativo di ottenere la massima resa aerodinamica (anche se ancora in modo abbastanza empirico); un misto tra i dirigibili Zeppelin ed un enorme razzo, con in comune anche l’uso di due grandi ali laterali rovesciate per compensare la portanza ed impedire che l’auto si sollevasse. Con 24 razzi posteriori, accesi da un dispositivo elettrico a pedale, che producevano una spinta da 6.000 kg (l’auto ne pesava solo 560) e 120 Kg di carburante, la Opel RAK 2 con al volante Fritz Von Opel raggiunse i 238 Km/h stabilendo un nuovo record mondiale. Fritz ne guadagnò anche un soprannome, “Raketenfritz”, ovvero “Razzo Fritz” ed ovviamente meritata gloria per la Opel.
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