Dodici esemplari da sogno celebrano a Torino e nelle Langhe l’eredità della gran turismo più elegante di Maranello
Era il 1960 quando la Ferrari decise di cambiare passo. Non bastavano più le vittorie in pista e le linee affilate delle monoposto: serviva un’auto capace di affascinare anche fuori dai circuiti. Così nacque la 250 GTE, la prima vera gran turismo 2+2 della storia Ferrari, pensata per un pubblico raffinato, cosmopolita, che desiderava lo spirito della corsa ma senza rinunciare al comfort e allo stile.
Sessantacinque anni dopo, quella visione torna a splendere con un raduno eccezionale: dal 8 all’11 maggio 2025, dodici Ferrari 250 GTE provenienti da tutta Europa si riuniranno proprio lì dove tutto ebbe inizio — tra Torino e le Langhe, dove la carrozzeria prese forma per mano di Pininfarina. Un viaggio emozionante nel tempo, nei luoghi e nella cultura che hanno plasmato uno dei modelli più eleganti della storia del Cavallino Rampante.
Un raduno unico per una vettura senza tempo
L’evento, organizzato da Roberto Olivo, referente italiano del 250GTE Register, con il supporto di Montaldo’s Events, vedrà riuniti esemplari di tutte le versioni prodotte: dalla prima alla terza serie, passando per la 330 America — che mantenne la carrozzeria ma portò il motore a 4 litri — fino ad alcune rarità assolute. Tra queste, una versione con guida a destra, una con prese d’aria tipo GTO realizzata su richiesta specifica, e due prototipi usati da Ferrari per testare nuove soluzioni di allestimento.
Il tutto avverrà con il patrocinio della Città di Torino, ACI Torino e Cuneo, in collaborazione con Pininfarina e il Museo dell’Automobile di Torino.
Un itinerario da sogno tra design e paesaggi patrimonio UNESCO
Il raduno inizierà giovedì 8 maggio in Piazza Bodoni, cuore del centro torinese, dove le dodici 250 GTE resteranno in mostra fino a sera. Venerdì 9 sarà la volta del Museo dell’Automobile, per poi proseguire nel pomeriggio verso la sede storica di Pininfarina a Cambiano. Sabato 10 il convoglio si muoverà tra le colline delle Langhe: Neive, La Morra, poi domenica 11 Grinzane Cavour e infine Fontanafredda, con un pranzo conclusivo immerso nei vigneti. Un omaggio anche all’altra eccellenza piemontese: il vino.
La Ferrari meno rossa di sempre
Se la maggior parte delle Ferrari porta addosso l’iconico rosso corsa, la 250 GTE fece tendenza con un’eleganza cromatica inedita. Al raduno si potranno ammirare auto in blu, grigio, nero, bianco, verde e — naturalmente — rosso. Tonalità spesso metallizzate, scelte per esaltare le forme raffinate e soddisfare una clientela che includeva reali, attori, piloti e imprenditori.
Celebre, tra le altre, l’esemplare di Lodovico Scarfiotti, vincitore della 24 Ore di Le Mans 1963, che usava la sua GTE per spostarsi tra casa e circuito. A questo evento sarà presente anche una coppia di vetture con numeri di telaio consecutivi: due “gemelle” che dopo 63 anni si ritroveranno nei luoghi della loro nascita.
Quando Maranello si aprì al mondo
La Ferrari 250 GTE fu molto più di una GT: fu la prima apertura vera verso una produzione pensata non solo per correre, ma per essere vissuta. Sotto il cofano, lo stesso V12 “Colombo” da 3 litri e 240 CV delle auto da competizione, installato a Maranello dopo che telaio e carrozzeria venivano completati presso Pininfarina. Fu un successo clamoroso: 957 esemplari venduti in tutto il mondo, e un’eredità che ancora oggi accende gli occhi di ogni appassionato.
Questo raduno non è solo un tributo alla bellezza di quelle linee o al rombo di quei dodici cilindri. È un ritorno alle origini. Un modo per ricordare che la Ferrari non è solo velocità, ma anche eleganza, cultura, memoria. E, sì, anche un pizzico di nostalgia.