Capolavori di Torino: la memoria operaia diventa arte nella nuova mostra al Centro Storico FIAT

Storiche
20 novembre 2025, 13.00
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Il Centro Storico FIAT apre le porte a un nuovo, coinvolgente capitolo della memoria industriale torinese. Da venerdì 21 novembre a domenica 22 marzo, gli spazi di via Chiabrera ospitano Capolavori di Torino, una mostra che racconta — attraverso immagini, oggetti, documenti e installazioni contemporanee — l’eredità formativa delle Scuole Allievi FIAT e Lancia. Un progetto che unisce cittadinanza attiva, ricerca artistica e ricostruzione storica, restituendo voce a una delle esperienze educative più significative del Novecento italiano.

Un progetto che trasforma gli archivi in arte

L’iniziativa, ideata dall’artista Nicola Nunziata e promossa dal Museo Nazionale dell’Automobile in collaborazione con l’Associazione Ex Allievi FIAT, si sviluppa lungo tre direttrici: una call partecipativa, la mostra e una pubblicazione editoriale. Il tutto ruota attorno a un termine-chiave, capolavori, con cui venivano definiti i manufatti tecnici realizzati dagli allievi durante il percorso di formazione: piccoli oggetti di precisione, prova tangibile della manualità e del sapere tecnico acquisito.
Il progetto amplia oggi quel significato, trasformando i capolavori in simboli culturali: frammenti di vita, fossili di una stagione industriale che ha segnato generazioni e che ora rinasce attraverso un linguaggio artistico contemporaneo. Fotografie, documenti e materiali d’epoca diventano così materia viva per nuove opere fondate su ibridazione, riuso creativo, ready-made e sperimentazione visiva.
Come sottolinea Lorenza Bravetta, direttore del MAUTO, “il patrimonio del Museo diventa un ponte tra memoria storica e interpretazione artistica, generando una riflessione culturale ampia e condivisa”. Un approccio che colloca il museo non solo come luogo di conservazione, ma come laboratorio attivo, aperto alla città.

FIAT e Lancia: due scuole, un secolo di formazione industriale

Il percorso espositivo ripercorre la storia delle Scuole Allievi FIAT (1922-1977) e Lancia (1923-1983): istituzioni nate in un’Italia segnata da povertà, guerre e rapide trasformazioni sociali. Il motto “Prima educare, poi istruire” sintetizzava la filosofia che guidava queste realtà: ben più di un avviamento al lavoro, erano scuole di vita che combinavano disciplina, teoria, pratica e competenze allora pionieristiche, come l’apprendimento delle lingue o abilità relazionali oggi assimilabili al management.
La mostra ricostruisce quell’universo attraverso documenti ufficiali, archivi privati, manufatti originali e nuove produzioni artistiche. Il risultato è un racconto corale che restituisce tanto il rigore quanto le aspirazioni di un’epoca in cui l’industria rappresentava un ascensore sociale e un terreno fertile per l’innovazione tecnica.
Centro Storico FIAT

L’archivio che torna alla città: la call “Ex Allievi Cercasi”

Prima della mostra, il progetto ha attivato una campagna pubblica rivolta agli ex allievi: fotografie, taccuini, libretti scolastici, strumenti, oggetti personali e documenti di ogni genere sono stati raccolti, digitalizzati e catalogati. Materiali rimasti finora nelle case dei torinesi — frammenti di storia privata — diventano ora parte integrante dell’esposizione.
“Il censimento pubblico amplia l’azione artistica e trasforma la ricerca in un processo partecipativo”, spiega Nicola Nunziata. È un invito alla cittadinanza a riappropriarsi degli spazi culturali, contribuendo attivamente alla costruzione di un archivio collettivo.

Un libro che diventa oggetto d’arte

A completare il progetto arriva una pubblicazione edita da Quodlibet, che unisce ricerca storica e sperimentazione artistica. Il volume non è un semplice catalogo: è un oggetto d’arte, concepito per coinvolgere il lettore attraverso materiali ricercati, un design sensoriale e un ritmo visivo che richiama il laboratorio creativo da cui il progetto ha preso forma.
La pubblicazione rappresenta un'apertura, non una chiusura: un invito a continuare il dialogo sulla memoria industriale della città, trasformandola in materia viva e condivisa.

Un viaggio nella storia industriale di Torino, oggi più attuale che mai

Capolavori di Torino è dunque un racconto che intreccia passato e presente, arte e industria, memoria e partecipazione. Un percorso che non si limita a esporre oggetti, ma li rilegge per comprendere come la formazione tecnica abbia plasmato l’identità di Torino e la sua cultura produttiva.
La location stessa — il Centro Storico FIAT, a pochi passi da quella che fu la Scuola Centrale Allievi di corso Dante 103 — contribuisce a radicare l’esperienza nel tessuto urbano, trasformando la visita in un vero viaggio nella storia della città.
Un’occasione unica per riscoprire un patrimonio identitario che continua a parlare alle nuove generazioni, ricordando come l’innovazione nasca, prima di tutto, dalla conoscenza e dalla cura delle proprie radici.
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