La Stilma è legata al nome di Salvai, costruttore torinese di mozzi ruota e anche di un motore monocilindrico di 500 cc montato sulle moto Saetta. Dal 1946 al ’51 Salvai installò uno dei sui motori su questa avveniristica motocicletta che immatricolò come esemplare unico.
Tra le tante innovazioni tecniche alcune furono brevettate da Giuseppe Molino che fu il proprietario e l’unico utilizzatore di questa moto.
Tra le soluzioni esclusive della Stilma la sospensione posteriore cantilever con una molla a compressione montata in un cannotto posto sotto la sella che è anch’essa sospesa su una molla.
I freni, ovviamente sono dei Salvai a tamburo. La parte centrale del telaio era in lamiera stampata, completata da una struttura anteriore in tubi.
La moto era decisamente avveniristica per il periodo, ma anche molto costosa da produrre, cosa che la mise fuori da un mercato dominato dalle 175 e dagli scooter.